Alfa Romeo TZ3 Corsa Zagato a Villa d'Este

Riferimento: Alfa Romeo TZ3 Corsa Zagato a Villa d'Este

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Zagato Alfa Romeo TZ3 Corsa
Ritorno al leggero passato!

15 Ottobre 2010

Una cosa che mi interessa veramente tanto delle politiche aziendali di oggi è alleggerire le nuove vetture per migliorare le performance, i consumi, e l’inquinamento. In questo senso, il passato ci può insegnare tantissimo. Le Zagato-Alfa TZ1 e TZ2 hanno impiegato l’alluminio e la fibra di vetro per arrivare ad un peso di circa 600 kg. Naturalmente, sull’argomento "sicurezza per il pilota", queste macchine sono delle trappole assolute... Però, visto che la Alfa 8C Competizione con motore a carter umido 4,7 litri pesa intorno ai 1.600 kg e la Maserati da competizione - Trofeo GranTurismo MC - pesa 1.400 kg (col motore a carter secco come questa Zagato), il fatto che questo pezzo unico TZ3 Corsa della Zagato e Alfa Romeo col motore Ferrari-Maserati-Alfa 4,2 litri a carter secco pesa solo 850 kg mi fa svenire. Ha solo due posti e l’abitacolo è stato svuotato in stile “gara”, ma dovete sedervi qui dentro a guidarla come ho fatto io per godere come matti.

E’ come carne cruda e pura questa Zagato Alfa Romeo TZ3 Corsa. Il proprietario tedesco non voleva neanche azzardare idee sul prezzo, ma posso facilmente pensare ad una cifra di almeno 500.000 euro. Il telaio è un pezzo unico in carbonio e la scocca in alluminio leggerissimo viene creata nel vecchio stile torinese, a mano e a suon di martellate.

Il motore, in questa configurazione, è capace di 480 CV e l’accelerazione fino a 100 km/h dovrebbe essere coperta in soli 3,4 secondi con una velocità massima di circa 315 km/h. I giri massimi arrivano a 7.200, e il suono mostruosamente cool richiede tappi alle orecchie. Ma, allo stesso tempo, il cambio sequenziale svedese Tractive - a sei marce omologato per la FIA GT2 - non è assistito da un convertatore di coppia. E’ un’altro aspetto molto crudo della TZ3 Corsa: dovevo arrivare fino ai giri massimi per avere un’inserimento liscio (relativamente) della marcia successiva. Tutto sacrificato per la leggerezza è la dinamica pazzesca: mi sembrava che ad ogni cambio di marcia ci fosse qualcuno dietro di me che colpisse il sedile con un martello da fabbro.

Non verranno prodotte altre unità della TZ3 Corsa, quindi è stata una soddisfazione rara per me provare questa bestia tutt’italiana.... che vive in Germania. E che bella bestia anche, no?

Per le altre foto: Zagato Alfa Romeo TZ3 Corsa | Blog | MATT TEST
 
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Rischio di perderci la testa per quest'Alfa ... anzi , già fatto :D eheheh
 
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è come quando ti innamori di...una diva di Hollywood, per te è unica e sai che non sarà mai tua...acc...
 
Opinione personale? bellissima davanti, molto bella come linea, onestamente la parte posteriore secondo me è migliorabile.- Anche se questo è lo stile “ZAGATO” Sicuramente dai commenti che ho letto molti di voi non saranno dacordo con me, ma bisogna esprimere quelli che sono i pareri.- Non me ne volete ragazzi.-:decoccio:
 
beh si , i pareri sono pareri , poi hai detto benissimo , alla fine quello è stile della codatronca :D Si può fare ben poco eheh
 
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Continuando a parlare di “ZAGATO”, ecco la versione storica, ma sicuramente per me più piacente, appunto della “ZAGATO”.- Una linea sicuramente più rude e meno elegante, della versione più recente, ma che racchiude l’aggressività e allo stesso tempo la raffinatezza di un’Alfa Romeo, impreziosita da “ZAGATO”.- Sotto è riportata una breve storia di quello che è stata la “ZAGATO”.-
P.S. Questo modello è veramente raro.-
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Segue Post di cui sopra e foto ZAGATO.-
Definita originariamente G.T.Z.(Gran Turismo Zagato),ben presto assunse la denominazione di TZ(Tubolare Zagato)a causa appunto,del telaio costituito da tubi di acciaio di piccolo diametro che diversificarono radicalmente questo modello dalla normale produzione Giulia.Il telaio tubolare non era certo una novità,ma quello della TZ fu un vero capolavoro:il reticolo di tubi lo rendeva tanto leggero quanto indeformabile e,anche se soggetto a forti sollecitazioni,manifestava grande rigidezza.Per la carrozzeria in alluminio ci si affidò alla Zagato,la quale elaborò,ottimizzandolo,il disegno della Giulietta SZ Coda Tronca.Interamente opera di Giuseppe Busso per la progettazione della meccanica,il programma TZ subì forti rallentamenti provocati soprattutto dalle incertezze dell'azienda circa la ripresa delle attività agonistiche.
Alla presentazione della vettura,avvenuta con circa tre anni di ritardo,il disegno della carrozzeria di rivelò piuttosto datato.Le notevoli prestazioni,ottenute non solo grazie alle grandi capacità dei tecnici Alfa Romeo ma anche per merito dell'esperienza e dei suggerimenti dei collaudatori del Portello,Sanesi,Bonini,Moroni e Zanardi,fecero della TZ la più veloce 1600 presente sul mercato e indussero ben presto a dimenticare i suoi pochi aspetti negativi.
Il motore era identico a quello della Giulia Sprint Speciale ma dotato di due carburatori Weber 45 DCOE 14(gli stessi della T.I. Super)e alloggiato in posizione più inclinata al punto che fu necessario ridisegnare sia i collettori di aspirazione e di scarico che la coppa dell'olio;l'accensione era singola,mentre quella doppia,con due candele per cilindro,che caratterizzò la GTA,venne omologata per le competizioni nel 1965.
La TZ fù testimone del rilancio dell'impegno agonistico voluto dal presidente dell'Alfa Romeo Giuseppe Luraghi,il quale non esitò a favorire la ricostruzione di un reparto corse che prese in nome di Autodelta.Naturalmente,motore,cambio e alcuni altri organi provenivano dalla Giulia Sprint Speiale,mentre le parti rimanenti furono progettate e costruite al Portello per poi essere cedute all'Autodelta,azienda originariamente con sede a Udine(diretta da Carlo Chiti e Lodovico Chiazzola),dove si provvedeva al montaggio,al completamento della vettura,nonchè all'assistenza dei clienti sportivi.
L'elemento più innovativo della TZ fu costituito dal ponte posteriore a ruote indipendenti con scatola del differenziale fissata al telaio e semiassi oscillanti.Oltre all'estrema leggerezza,questa soluzione permise una serie di regolazioni dell'assetto che consentirono di adattare la vettura ad ogni tipo di percorso.
Nel 1965 si ebbe un'evoluzione del progetto TZ,definita TZ 2 e destinata però esclusivamente alle competizioni.Conservò lo stesso telaio con qualche modifica ma impiegava una nuova carrozzeria in vetroresina.Il baricenro era stato notevolmente abbassato con l'impiego di ruote da 13" e lubrificazione a carter secco per ridurre l'ingombro del motore e consentire quindi una sezione frontale molto ridotta.Ad eccezione di uno o due casi e dei due esemplari con carrozzeria speciale allestiti da Pininfarina e Bertone,fu riservata ai piloti ufficiali della Casa.
Quanto al disegno della carrozzeria che,tranne un solo esemplare,fu fabbricata in vetroresina,e alle prestazioni,in media assai superiori alle vetture concorrenti di pari cilindrata,la TZ 2 fu unanimemente considerata considerata la massima espressione di auto da corsa a motore anteriore.
Le TZ vennero costruite dal 1963 al 1965.Le TZ 2 furono invece realizzate fra la seconda metà del 1965 all'inizio del 1966.
La n.750115 venne assegnata al Museo di Arese,mentre l'ultimo esemplare destinato alle competizioni,il n.750117 fu espressamente allestito per il pilota Aldo Bardelli e consegnato il 23 novembre del 1967.

Cilindrata: cmc 1570
Potenza massima: CV 112 a 6500 giri/min
Velocità massima: Km/h 215
Peso a secco: Kg 660

Gamma colori:
Vergial,biancospino,bleu notte,rosso Alfa;
su speciale richiesta dei clienti:8 vetture celesti,2 azzurre,2 grigie metallizzate,2 non verniciate.


 
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