Auto Elettrica: opinioni, confronti e novità del settore green

Fra 3/4 anni sará esattamente come oggi. Sono anni che parlano di batterie rivoluzionarie ma alla fine sono sempre le stesse e con gli stessi limiti
Si, l'unica alternativa promettente è costituita dalle batterie allo stato solido che, per loro natura, avrebbero una serie di vantaggi:
- densità energetica maggiore del 50-80%;
- maggiore durata nel tempo;
- ricarica rapida;
- l'assenza di liquidi infiammabili dovrebbe eliminare il rischio di incendi.

Ma il problema sono le complessità nella produzione e quindi i costi, anche se qualcosa si sta muovendo.
CATL, top player del mercato cinese, ha iniziato le procedure di validazione per la produzione in serie delle sue celle allo stato solido da 20 Ah. Così come IM Motors, un'altra casa del gruppo SAIC, che ha presentato la L6, alimentata da un pacco batterie allo stato semi-solido da 133 kWh.
Anche in Giappone, Honda sta già lavorando a uno stabilimento pilota per il testing e la pre-produzione di questa tipologia di batteria. E diciamo che se si muovono i colossi giapponesi ci potrebbe essere una buona probabilità di vederle in tempi non biblici.
 
Si, l'unica alternativa promettente è costituita dalle batterie allo stato solido che, per loro natura, avrebbero una serie di vantaggi:
- densità energetica maggiore del 50-80%;
- maggiore durata nel tempo;
- ricarica rapida;
- l'assenza di liquidi infiammabili dovrebbe eliminare il rischio di incendi.

Ma il problema sono le complessità nella produzione e quindi i costi, anche se qualcosa si sta muovendo.
CATL, top player del mercato cinese, ha iniziato le procedure di validazione per la produzione in serie delle sue celle allo stato solido da 20 Ah. Così come IM Motors, un'altra casa del gruppo SAIC, che ha presentato la L6, alimentata da un pacco batterie allo stato semi-solido da 133 kWh.
Anche in Giappone, Honda sta già lavorando a uno stabilimento pilota per il testing e la pre-produzione di questa tipologia di batteria. E diciamo che se si muovono i colossi giapponesi ci potrebbe essere una buona probabilità di vederle in tempi non biblici.
Quindi significherebbe auto elettriche ancora più costose e colonnine con potenze molto elevate.
 
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Quelle batterie troveranno poi applicazioni con gli sviluppi dei prossimi anni a scendere verso il basso di gamma, diverranno magari più leggere

Come accadde per gli airbag e l aria condizionata

È la scadenza che è folle (2035)… ma non il percorso evolutivo
Non paragonerei la possibilità di sviluppo delle batterie verso modelli più leggeri e capienti con airbag, aria condizionata od altri "accessori" o prodotti tecnici o tecnologici. Il prodotto tecnico/meccanico/elettronico normalmente migliora perchè migliorano gli standard di produzione, i macchinari ecc... Es. i processori dei PC diventano sempre più performanti perchè migliorano le tecniche di produzione come il passaggio della dimensione dei transistor da 10 a 7 e 5 nanometri, o il passaggio dai 16 ai 32 bit. Ma qui parliamo di batterie e densità di carica, quindi di una questione fisica. Per avere un effettivo avanzamento delle batterie non basta un'evoluzione nella capacità di produzione e realizzazione, ma necessita che qualcuno "inventi" qualcosa di nuovo e di diverso. C'è una bella differenza.
Nessuno poi discute sul fatto che ci sarà o ci potrà essere un percorso evolutivo importante (la storia è piena di inventori geniali), ma che questo processo evolutivo la UE, nella sua solita foga di voler regolamentare anche l'impossibile, lo voglia stabilire per legge è al di là di qualsiasi ragionevolezza.
 
Evoluzione la fai facendo competitività tra aziende lo stato dovrebbe dare più libertà possibile senza mettere nessun paletto e aiutare chi apre centri ricerca ecc solo così i progressi sono veloci e arrivano.. vedi come la gestiscono in Cina.. qua sono 15/20 che sono fermi con qualsiasi innovazione!!! Continuano sulla loro strada senza mai cambiare nulla tt uguale a 15/20 anni fa solamente più elettronica a basso costo eliminando il più possibile la meccanica affidabilità e durata vedi termostati elettrici ecc…
 
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Evoluzione la fai facendo competitività tra aziende lo stato dovrebbe dare più libertà possibile senza mettere nessun paletto e aiutare chi apre centri ricerca ecc solo così i progressi sono veloci e arrivano.. vedi come la gestiscono in Cina.. qua sono 15/20 che sono fermi con qualsiasi innovazione!!! Continuano sulla loro strada senza mai cambiare nulla tt uguale a 15/20 anni fa solamente più elettronica a basso costo eliminando il più possibile la meccanica affidabilità e durata vedi termostati elettrici ecc…
In verità in Cina non hanno niente di così evoluto rispetto a noi. Le batterie sono le stesse la “tecnologia” è la stessa con gli stessi limiti e problemi di gestione di tutte le altre auto elettriche di qualsiasi marca.
Sul termico, invece, la situazione peggiora perché per loro è un mondo tutto da scoprire.
 
Ricordo che la Northvolt (Svezia) fondata nel 2015, polo europeo per la ricerca scientifica e costruzione di batterie per veicoli, "è fallita", avendo a disposizione libertà, aiuti, soldi e appoggio politico.

Nell’arco di un decennio ha raccolto circa 13 miliardi di euro, fra capitale di rischio e finanziamenti. Tra gli azionisti figurano investitori del calibro di Goldman Sachs, BlackRock e Fondaco, la società di gestione del risparmio italiana partecipata da Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e Narval, la holding delle famiglia Giubergia e Argentero, Volkswagen e Bmw.

In tutto questo 6500 dipendenti hanno perso il lavoro!
 
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Almeno all'inizio temo che tali batterie saranno destinate ad auto di alta gamma.
Praticamente quelle che già oggi non si vendono. Le case auto il giorno 12 settembre sono a discutete con l’Europa per evitare il fallimento. Figuriamoci se hanno il tempo di aspettare queste batterie. Se mai dovessero essere una soluzione, poi c’è il problema di alimentarle con colonnine super potenti
 
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Ricordo che la Northvolt (Svezia) fondata nel 2015, polo europeo per la ricerca scientifica e costruzione di batterie per veicoli, "è fallita", avendo a disposizione libertà, aiuti, soldi e appoggio politico.

Nell’arco di un decennio ha raccolto circa 13 miliardi di euro, fra capitale di rischio e finanziamenti. Tra gli azionisti figurano investitori del calibro di Goldman Sachs, BlackRock e Fondaco, la società di gestione del risparmio italiana partecipata da Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e Narval, la holding delle famiglia Giubergia e Argentero, Volkswagen e Bmw.

In tutto questo 6500 dipendenti hanno perso il lavoro!
E meno male che non ha fatto in tempo a fare la fabbrica italiana (Italvolt) che poi falliva anche quella prima di partire.

Ho la sensazione che Lars Carlstrom fosse un pirata che ha cercato di fare la fabbrica con i soldi di altri, i quali poi si sarebbero tenuti il debito da gestire.

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Una fabbrica di batterie al litio | nell'ex sito Olivetti | Italvolt a Scarmagno
Italvolt ha scelto l'ex polo Olivetti: la più grande fabbrica di batterie al litio creerà migliaia di posti di lavoro


 
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Praticamente quelle che già oggi non si vendono. Le case auto il giorno 12 settembre sono a discutete con l’Europa per evitare il fallimento. Figuriamoci se hanno il tempo di aspettare queste batterie. Se mai dovessero essere una soluzione, poi c’è il problema di alimentarle con colonnine super potenti
Sicuramente non è una soluzione per il breve/medio termine.
E come quasi sempre accade i primi sviluppi saranno per pochi.
 
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