Prendo spunto dall'articolo "È ora di alzare l'asticella", uscito nel mensile dei carrozzieri “CAR” con il numero 2 di Febbraio 2013,dove in una intervista il Sig.Giacomo Lovati,direttore sinistri di Unipol, conferma che l'imminente fusione Unipol e Fonsai vedrà l'adozione generalizzata del modello “Auto Presto e Bene” .
Il punto di vista dell'assicuratore è molto chiaro,l'obiettivo è ridurre il costo dei ricambi per aumentare i margini di profitto.
Poco importa che vi siano dei carrozzieri che lavorano 14 ore al giorno incluse le feste, perchè credono di non essere dei meri prestatori di opera degli assicuratori, ma dei veri professionisti del settore con una clientela che pretende un lavoro fatto a regola d'arte nel massimo rispetto della loro fiducia e delle loro aspettative.
Ecco allora che frasi come quella a pagina 12 "..differenzieremo le nostre leve,ovvero cercheremo di fare accordi con le case produttrici,MA NON DISDEGNEREMO l'utilizzo di pezzi di ricambio originali..." non possono né devono essere fraintese,anzi devono essere chiare soprattutto per gli assicurati.
Gli automobilisti devono sapere a cosa vanno incontro sottoscrivendo contratti assicurativi che liberano l'assicurazione a veicolare la riparazione presso un carrozzerie di fiducia.
Ecco le conseguenze di questo patto scellerato,attenzione non è un parere personale ma una vera e propria constatazione che in questa intervista acquista forza e concretezza, è il frutto di un albero avvelenato!
Prima conseguenza.
L’automobilista potrà vedere riparata la propria auto, magari anche nuova e prestigiosa, con pezzi non originali e di conseguenza con una qualità finale a dir poco discutibile ed ingannevole.
Seconda conseguenza.
I carrozzieri fiduciari vedranno ridurre i loro margini ancora di più perché ormai parte di un meccanismo che li vede come dei semplici prestatori di manodopera. È inutile fare giri di parole,soprattutto in un momento di profonda crisi come questa; un carrozziere è indotto ad accettare dei clienti "sicuri",in cambio di tempari e di costi orari imposti e non negoziabili. Con possibile qualità finale approssimativa e danno finale allo stesso assicurato.
Terza conseguenza.
I carrozzieri indipendenti saranno costretti a ridurre i loro margini, ormai non più di profitto ma di sopravvivenza, per reggere alla concorrenza spietata degli altri,che oltretutto non usando pezzi originali applicherebbero una concorrenza sleale anche a discapito dei clienti finali.
Ormai questo sistema sta mettenzo a rischio la stessa esistenza dei carrozzieri indipendenti.
Perché dovrebbero essere oggetto di selezione di un team di avidi assicuratori che li vedrebbe solo come un costo, invece di vedersi liberamente eletti dai loro clienti per la loro professionalità?
Per amor di verità e di libera informazione,Vi chiedo la cortesia di portare alla luce tutto questo, sono sicuro che con questo faremo il bene degli automobilisti e non degli assicuratori.
Concludo citando la sentenza della Corte di Giustizia Europea del 14 Marzo 2013 che stabilisce la natura anticoncorrenziale degli accordi fra assicurazioni e officine sui prezzi per la riparazione degli autoveicoli:
Carrozzeria - La Corte di giustizia Europea boccia gli accordi sulle tariffe tra assicurazioni e riparatori
Il punto di vista dell'assicuratore è molto chiaro,l'obiettivo è ridurre il costo dei ricambi per aumentare i margini di profitto.
Poco importa che vi siano dei carrozzieri che lavorano 14 ore al giorno incluse le feste, perchè credono di non essere dei meri prestatori di opera degli assicuratori, ma dei veri professionisti del settore con una clientela che pretende un lavoro fatto a regola d'arte nel massimo rispetto della loro fiducia e delle loro aspettative.
Ecco allora che frasi come quella a pagina 12 "..differenzieremo le nostre leve,ovvero cercheremo di fare accordi con le case produttrici,MA NON DISDEGNEREMO l'utilizzo di pezzi di ricambio originali..." non possono né devono essere fraintese,anzi devono essere chiare soprattutto per gli assicurati.
Gli automobilisti devono sapere a cosa vanno incontro sottoscrivendo contratti assicurativi che liberano l'assicurazione a veicolare la riparazione presso un carrozzerie di fiducia.
Ecco le conseguenze di questo patto scellerato,attenzione non è un parere personale ma una vera e propria constatazione che in questa intervista acquista forza e concretezza, è il frutto di un albero avvelenato!
Prima conseguenza.
L’automobilista potrà vedere riparata la propria auto, magari anche nuova e prestigiosa, con pezzi non originali e di conseguenza con una qualità finale a dir poco discutibile ed ingannevole.
Seconda conseguenza.
I carrozzieri fiduciari vedranno ridurre i loro margini ancora di più perché ormai parte di un meccanismo che li vede come dei semplici prestatori di manodopera. È inutile fare giri di parole,soprattutto in un momento di profonda crisi come questa; un carrozziere è indotto ad accettare dei clienti "sicuri",in cambio di tempari e di costi orari imposti e non negoziabili. Con possibile qualità finale approssimativa e danno finale allo stesso assicurato.
Terza conseguenza.
I carrozzieri indipendenti saranno costretti a ridurre i loro margini, ormai non più di profitto ma di sopravvivenza, per reggere alla concorrenza spietata degli altri,che oltretutto non usando pezzi originali applicherebbero una concorrenza sleale anche a discapito dei clienti finali.
Ormai questo sistema sta mettenzo a rischio la stessa esistenza dei carrozzieri indipendenti.
Perché dovrebbero essere oggetto di selezione di un team di avidi assicuratori che li vedrebbe solo come un costo, invece di vedersi liberamente eletti dai loro clienti per la loro professionalità?
Per amor di verità e di libera informazione,Vi chiedo la cortesia di portare alla luce tutto questo, sono sicuro che con questo faremo il bene degli automobilisti e non degli assicuratori.
Concludo citando la sentenza della Corte di Giustizia Europea del 14 Marzo 2013 che stabilisce la natura anticoncorrenziale degli accordi fra assicurazioni e officine sui prezzi per la riparazione degli autoveicoli:
Carrozzeria - La Corte di giustizia Europea boccia gli accordi sulle tariffe tra assicurazioni e riparatori