Va bene, lo dico io, visto che tu non lo sai...
Gli amplificatori hanno delle CLASSI di funzionamento, ossia vengono suddivisi in categorie a seconda di come "lavorano" il segnale.
Possiamo pensare alle differenze tra classi come all'effetto della spinta di una mano su un oggetto.
Immaginiamo di dover spingere un bambino piccolo su una macchina a rotelle.
CLASSE A= lo spingiamo senza mai staccare la mano dalla macchinina, cioè con continuità e dolcezza; percentuale del movimento in cui spingo 100%
CLASSE B= lo spingiamo per qualche decimetro, lasciando che la mano si stacchi e vada un po' da solo, poi ricominciamo a spingere; percentuale di spinta oltre il 50%
CLASSE C= lo spingiamo dando delle vigorose "pacche" sulla macchinina, accelerandola molto, e lasciandola proseguire per inerzia, e poi nuova pacca; percentuale di spinta meno del 50%
Poi ci sono classi "intermedie", tipo la AB, dove la spinta è mantenuta per il 70-75% almeno del moto della macchinina.
Come ovvio, nella classe A ci si stanca di più (spingiamo sempre) però il movimento è bello fluido, liscio e senza scossoni.
In classe C invece ci stanchiamo di meno (una spinta ogni tanto) però il bambino poveretto è ogni volta catapultato indietro e avanti, e vomita.
Il bambino è il suono, la nostra stanchezza è l'energia che consuma l'amplificatore.
Più la classe è bassa come lettera, più l'amplificatore consuma, a parità di potenza di uscita. Però il suono è più guidato, pulito. In una parola: migliore.
Gli amplificatori in classe B vanno già MALE per le applicazioni audio, perciò Carlo si accontenta di poco. Immaginate un motore con un volano piccolissimo: pieno di vibrazioni. Se il suo impianto è di classe B (ma probabilmente non è scritto da nessuna parte, sarà una sua deduzione), allora è di qualità molto mediocre.
Un amplificatore di medio prezzo (dai 100€ in su per canale) è già in classe AB1, cioè con percentuale di spinta del 90% e oltre. Quelli HI-END sono direttamente in classe A. Costano, consumano, ma il segnale esce come entra, solo molto più potente.
Ora qualcuno si chiederà: "ma gli ampli in classe D? sono davvero delle chiofeche tremende?".
No. La classe D non c'entra nulla con la definizione canonica di classe che ho illustrato sopra.
La lettera D non sta per "dopo la C" e quindi "una fucilata al ragazzino ogni 200 metri", :lol2:
la lettera D sta per "Digital", ossia lo stadio finale è a commutazione, cioè ricostruisce con delle commutazioni rapidissime (PWM) la forma d'onda del segnale, e la porta in uscita con un'efficienza altissima (oltre il 90% dell'energia assorbita viene trasportata alle altoparlanti, contro il 20-25% di un Classe AB1 tradizionale).
Perciò in classe D riusciamo a fare un'amplificatore da 1500W che consuma come uno da 500W convenzionale...bella invenzione, eh?
.: Clap :.
Troviamo ampli in classe D nei computer, nel telefono che portiamo tutti i giorni all'orecchio, e in alcuni impianti moderni dei quali molti, compreso il buon Carlo, ignorano l'esistenza.
Adesso scusate...ora che ho portato scompiglio e disperazione, vorrei tornare tra le mie quattro anguste mura...:aktion073:
Enjoy
IA
