I numeri sono incoraggianti con un 20% di quota sul totale, ma 40 anni fa la penetrazione delle case nazionali era abbondantemente superiore al 50%; in più le tedesche non piacciono molto solo agli italiani ma anche a cinesi, che sono ormai il loro mercato di riferimento: si può dire che praticamente sono fatte per assecondare i loro gusti, vedi lo stile esterno Bmw ed interno Merdeces.
40 anni fa (per non parare di 50 anni fa) i prodotti italiani erano di ottima qualità (pur ovviamente nel contesto di una qualità media molto più bassa che oggi), e soprattutto c'erano regole, dazi e reti di distribuzione che svantaggiavano molto i prodotti esteri, a tutti i livelli (anche nella reperibilità e costi dei ricambi).
La stessa cosa del resto accadeva anche negli altri mercati: ciascuno favoriva il prodotto locale.
Ben venga la possibilità effettiva e non solo teorica di poter scegliere.
Io la penso così.
I marchi tedeschi oggi sono premiati giustamente perché hanno dimostrato nel tempo di sviluppare con costanza una gamma di prodotti credibile e ampia, per tutte le esigenze. Senza aver paura di investire. Fiat/FCA no.
I tedeschi hanno fatto anche pessime figure: vedi certi problemi di meccanica con la BMW e il Dieselgate di VW. Eppure quanti modelli ha fatto uscire BMW dopo quel periodo, quanti modelli e quanti motori nuovi il gruppo VW?
Dalle nostre parti invece?
Le tedesche piacciono ai China (e non solo) perché per loro sono uno status e sono "relativamente abbordabili" dalle classi di media dirigenza. Alfa deve porsi su quel tipo di aspetto psicologico per vendere, anche se questo significa guai per tutti gli altri (lusso percepito = costo alto, non necessariamente qualità pazzesca, vedi Rolex che sono oggetti industriali che valgono alla produzione 1/8 di quello che vengono fatti pagare).
Infatti era proprio questo il tentativo di Marchionne: prodotto di qualità e Made in Italy per competere nella categoria dei marchi di lusso.
Proprio per questo decise di dirottare il progetto in joint-venture con Mazda da Alfa Romeo alla Fiat 124: perché il progetto prevedeva la costruzione in Giappone, mentre tutte le Alfa dovevano essere "Made in Italy". Almeno, io la so così. La Fiat la puoi fare anche in Brasile, in Polonia o Serbia, ma l'Alfa doveva essere Made in Italy e con un prezzo di vendita tale da avere un ampio margine di guadagno e posizionata in una fascia di prezzo diversa, da prodotto di lusso. Ricorderete anche quando non rinnovò la Punto: fare un progetto nuovo per un'auto piccola e con pochi margini di guadagno? Meglio fare auto con ampi margini di guadagno! Quelli che faceva con Ferrari. Quindi: rilancio di Maserati e Alfa Romeo. Marchi di prestigio, per i quali ti puoi permettere prezzi elevati. Ma poi il progetto è andato a rotolo, la gamma non è stata sviluppata e si è continuato a distribuire dividendi. Se la proprietà ci avesse creduto, i soldi presi vendendo Magneti Marelli e tutto il resto potevano servire a quello.
Rolex? Non so se valgono 1/8 del loro prezzo di listino, certo è che i Rolex più ambiti come il Submariner o il Daytona sono come certe Ferrari: anche volendo non riesci nemmeno a comprarti quel Rolex, devi andare da chi te lo rivende a prezzo maggiorato! Quindi, anche volendo, non lo trovi nemmeno al prezzo di listino, che saresti ben felice di pagare!
Se vuoi sapere l'ora, la puoi guardare sul cellulare come faccio io, che è più preciso di qualsiasi Rolex. Se proprio vuoi l'orologio al polso, puoi comprarti un Casio da 100 euro come fa Bill Gates. E anche quello è più preciso di qualsiasi Rolex.
L'orologio meccanico ti darà certamente più emozione. Non c'è dubbio. Se poi è un Rolex hai anche uno status symbol.
Alfa sicuramente ti da più emozione alla guida del 99% delle auto che si vedono in giro. Se sia o no uno status symbol o meno è da vedere... alla fin fine, penso di no. Ed è questo che gli manca per battere la concorrenza a livello globale, questo che gli manca per essere considerato un prodotto esclusivo. Tavares si muove in questa direzione: un SUV classe B costruito in Polonia in previsione. Aumentiamo in numeri di vendita, certo, ma non so se creiamo davvero quell'aura di esclusività che sognava Marchionne. Poi certo, bisogna anche fare i conti con quello che pensano gli azionisti di riferimento (Exor in primis, che evidentemente si trova in sintonia con i signori Peugeot...).