Una volta l’utente medio non acquistava auto lussuose ma delle generaliste in larga parte nuove, con una certa garanzia e sapeva esattamente i km guardando la strumentazione. Le auto spesso finivano direttamente in demolizione al termine della loro vita o se cambiavano proprietario non avevano chilometraggi esagerati. Le auto con più chilometri, aziendali, prendevano la via dei paesi esteri, est europa o nordafrica in testa, dove spesso anche i ricambi e la manodopera costano meno. Ora la stessa pratica avviene anche qui, un’auto di livello è “obbligatoria” per tutti, (anzi, per alcuni Alfa non è abbastanza al “livello” di Audi), molti abboccano alle aziendali di 3 anni e 20000km, iperaccessoriate e con la motorizzazione più potente, poi si ritrovano a spendere cifre ingenti non previste; la differenza è che se hanno acquistato una tedesca si vergognano a dirlo e la riparano spesso in silenzio, se si tratta di marchi italiani il vizio di parlar male delle nostre cose non gli fa di certo tenere la bocca chiusa.
In tutto questo ci vedo solo una grande mancanza di umiltà