Prima una premessa
La lampadina viene espressa in W perchè comunque sia convenzionalmente si usano lampadine per i fari anteriori da 55W, però a parità di potenza possiamo vedere di più o di meno e viene specificato con una Unità di misura chiamato Lumen o Lux in alcuni casi.
C'è anche iun'altro fattore che gioca sull'illuminazione, la gradazione del colore emesso dalla lampadina ed è espresso in Kelvin ( K ) e a parità potenza possiamo ottenere la massima quantità di Lumen a 5.000k, cioè bianco puro o neutro ed è la linea di confine dove a 4.000K emette la stessa quantità come una da 6.000k, così una da 3.000K come una da 7.000k e cosi via le altre....
Però a secondo della gradazione emessa dalla lampadina produce un colore più o meno riconoscibile, l'occhio umano vede da poco dopo aver sorpassato l'infrarosso dove parte il rosso fino a quello dell'indaco poco prima dell'ultravioletto e infatti le segnaletice luminose si basano sul rosso, giallo, bianco, il resto non serve.
Però una lampadina è partita con una tecnologia (a incandescenza) e col tempo si sono affinati fino ad arrivare a discreti risultati (Xenon e Led) con kit aftemarket comprati su internet, il problema che delle volte bisogna coreggere il tiro...
Lampadina incandescente
Una lampada incandescente ci ha accompagnato per la bellezza di un secolo, perchè a cavallo del 1900 andavano come illuminazione con lampade a petrolio dentro a caspule di vetro!!
Questa lampada è composta da una caspula di vetro a forma di goccia, dove all'interno è sotto-vuoto per evitare ossidazioni, massimo riempite a gas inerte, dove ci sono duegambi di metallo uscire dalla radice e un filamento di tugsteno dove viene attraversato dalla corennte a 12V.
Questa lampada usa come funzionamento il calore, perchè essendo attraversata da corrente funge da resistenza, crea calore e diventa incandescente, resiste perchè il tugsteno resiste fino a temperature superiori rispetto a molti metalli comuni in commercio.
Riscaldandosi il filamento crea una resistenza sempre maggiore finoad arrivare ad uno equilibrio, perchè se la resistenza è troppo alta non corre corrente e non diventerebbe incandescente, quindi crea un equilibrio e il risultato è una luce giallastra che si aggira sui 2.700k.
La lampadina alogena
Lampadina è molto simile da quella a incandescenza dove però ha il particolare di avere un gas (Iodo o/e Bromo).
Questo gas andando a contatto col filamento evapora da permettere un'inalzamento della temperatura da arrivare anche sui 4.300k sbancando molto il fascio di luce e raffreedandosi a contatto con la superficie del bulbo, infatti ? chiamato ciclo alogeno.
Ha un aspetto negativo, crea raggi ultravioletti infatti se comprate queste lampadine sono a vista azzurre, è un filtro per trattenere proprio i raggi ultravioletti, il bulbo spesso non è di vetro come l'altra, ma in quarzo dato che resiste a temperature maggiori, ma questo non filtra.
Lampadine a scarica elettrica
Lampdina Xenon
la lampadina Xeno sfrutta un'altro concetto non più sfruttando il calore ma a scarica, infatti al suo interno non è un filamento, ma solo uno stelo di quarzo con affogato due filamenti da portare corrente interroti in mezzo per lasciare spazio ad una bolla riempida di Xenon.
Lo xenon è un gas inerte che se ionizzato crea fotoni da creare luce, però per funzionare ha bisogno di una scarica iniziale uguale alla scintilla di una candela dei motori a benzina.
Spesso lavorano sui 24V, però all'accensione ci vuole un inalzamento molto superiore da coosentire la ionizzazione, infatti quando si compra un kit Xeno, si comprano lampade, moduli (trasformatore) e centraline (inverter con condensatore per lo spunto), il tutto pung and play, perchè si usano gli spinotti già presenti, nota dolente che non ci stanno nel faro i moduli e bisogna sistemarli nel vano motore in prossimitá del faro.
All'accensione non si accendono subito assorbendo un notevole assorbimento di corrente per poi abbasarsi, in realtá emettono una frequenza superiore invisibile al nostro occhio, poi interviene un particolare sale allo sodio immerso nella bolla, che filtra da abbassare la frequenza da poter vedere il fascio podotto.
Quì con la gradazione di colore si pu? spaziare dai 1900k (rosso) fino ai 14.000k (blu con riflessi viola, illegali in Italia).
Lampadine Led
Lampadine Led sono chiamate così da un'abbreviazione di un acronimo Light Emitting Diode
Queste lampade hanno il vantaggio di consumare rispetto ad una classica lampada a filamento di tugsteno 10% di corrente a partitá di luminositá.
Infatti è la lampda che assorbe meno corrente in assoluto per creare luce.
Anche quì non ci sono filamenti come la lampada allo xenon, ma spesso non ha bisogno di centraline per funzionare, però se volete discrete illuminazioni ci vogliono quelle che lavorano a voltaggi superiori ai canonici 14V, quindi moduli e centraline, però come costi sono anche le più care...
Il led quindi ? un diodo e come tale dev'essere drogato di determinati sali, quindi vuole due poli ben distinti da dove passa corrente e da dove esce corrente, un cadoto e un anodoto.
Essendo una lampada a giunzione, cioè ha una zona dove col passare della correne i fotoni creano luce, lacuna.
La frequenza di luce è molto variabile perchè a secondo della tensione in gioco, ha una gradazione di Kelvin definita, quindi anche per consumo, un led rosso ha un'assorbimento minore rispetto ad un led tendente al blu.
Nel ultimo periodo 2010 in poi si è arrivati a 276 lumen per watt in luce bianca a 4401 K, infatti è da poco che si vedono fari ai led, prima era un bulbo al filamento di tugsteno oppure allo Xenon.
Sembra che siano il futuro però bisogna fare una considerazione, queste lampadine emettono luce in una direzione (unidirezionali) come una torca laser per dare un esempio e nei nostri fari hanno bisogno di specchi deformati per dare un specie di cono al fascio di luce che ne esce prodotta da queste lampadine.
I fari
Un faro H4
Un tempo i fari fino ai primi anni del '00 erano solamente due e fungevano sia da anabbaglianti, che da abbaglianti, poco ingombranti, però non il massimo di visibilit'á con un particolare, il vetro funge anche da lente e da direzione al fascio luminoso.
Ha la necessitá di avere una lampada a doppio filamento di tugsteno (H4), dove la prima è protetta sotto per scermare da evitare di abbagliare e facendo rimbalzare nella parabola superiore del faro dando una direzione dall'altro verso il basso e davanti uno scudo che impedisce la luce diretta.
Dato che il filamento emana luce a 360 per tutta la sua lunghezza, il risultato è una luce che esce dal faro da sopra verso il basso e allarga sui fianchi creando un discreto cono di luce con un inalzamento lato passegero.
Infatti la lampada nel interno è direzionata a 15° inclinata rispetto alla linea del piano producendo un cono basso lato guida e alto lato passegero, per non abagliare chi incrociamo e vedere più lontano nei cigli della strada lato passeggero, producento se puntiamo un muro qualcosa del genere __/__/ , dal piano all'inclinato il punto di giunzione è il centro.
Per abbagliare invece c'è un il secondo filamento che non ha scudi da nessun fianco usando quella parte di parabola del faro che permette un cono unidirezionale frontale da permettere di illuminare a raso terra per la lunghezza che riesce ad illuminare in profonditá..
Deve essere registrato al canonico 1%, cioè s'intende che se il faro dal suo centro è a 50 cm, a 10 mt dal muro sarà calato di 10 cm e finisce la linea sui 50mt in profonditá.
Questo discorso è valido per gli anabbaglianti, mentre per gli abbaglianti deve per lo più essere un cono che si allarga sempre più percorrendo parallelo l'asfalto.
Un faro H7C/H1
Quì si ha pensato ad un'evoluzione dell'illuminazione perchè si ha separati gli abbaglianti (H1) dai anabbaglianti (H7C).
Il faro è più largo e incombrante e si ha migliorato sopratutto l'anabbagliante perchè risulta più diretto, cioè è un cono di luce perlopiù come l'abbagliante, solo che punta verso il basso.
(H7)All'interno ha delle deformazioni che permettono di allargare nei fianchi e di avere un cono più profondo rispetto ad un anabbagliante H4 che è più uniforme.
Però dispone sempre di un coperchio in testa al bulbo da permettere se puntiamo un muro qualcosa del genere __/__/, non abbagliare chi incrociamo dall'altra parte della strada, ma vedere cosa abbiamo sul ciglio della strada e sempre registrato tenendo a 0 al 1%, cioè s'intende che se il faro dal suo centro è a 50cm, a 10mt dal muro sarà calato di 10cm e finisce la linea sui 50mt in profonditá.
(H1)L'abbagliante alla fine è molto semplice nella forma mira col bulbo di fare un cono di luce che perorre parallelo l'asfalto davanti a noi per illuminare in profondità il più possibile.
Un faro H1/H7 con lenticolare
È tutto per tutto uguale al precedente con un'aggiunta un lenticolare, cioè una lente posta davanti alla lampadina del abbagliante che del anabbagliante col compito di stringere il cono concentrando il fascio di luce.
Il vantaggio è luce più intensa, poca limitazione della parabola rispetto alla lampadina per frenare dove non serve il fascio portando il più possibile dove serve, però è più noioso nel centrare il punto focale.
Qualcuno che conosco si è divertito a convergere tutto al centro prendendo un fanale lato passegero omologato per le strade dove si percorre a sinistra, all'inglese (fino a qualche anno fa) per capirci per avere appunto una illuminazione anabbagliante più profonda al centro senza abbagliare gli altri.
Fendinebbia
si differiscono in due tipi con lo scudo davanti al bulbo tipo la l'Alfa 33, dove monta una H3
oppure senza come l'Alfa 156 dove monta una H1.
L'obbiettivo è sparare un fascio luce grosso modo come l'abbagliante all'altezza dell'asfalto se possibile, perchè la nebbia per quanto sia densa tende a galleggiare e se abbiamo bulbi abbastanza potenti, riusciamo a vedere le sagome davanti a noi pur non avendo dei anabbaglianti che penetrano.
Infatti a titolo informativo i camionisti preferiscono in casi critici spegnere gli anabbaglianti e sparare qualcosa come 100W dai fendinebbia, che vedono di più, perchè non serve accendere gli abbaglianti per vedere di più che alla fine ci complichiamo e basta la sistuazione dato che illuminiamo tutta la nebbia che incontriamo, piuttosto se possibile puntare i fari sul 3.
A parità di W quale potrebbe essere la migliore per la funzione più idonea?
Una volta descritto le lampadine nelle varie tecnologie è bene sapere come regolarci se ne compriamo diversi tipi ed abbinarle tra loro...
Una lampadina ad incandescenza da 55W ha una gradazione che si aggira sui 2.700k e un'intensità di luce dai 500 Lumen.
Una lampadina alogena sempre da 55W ha una gradazione che varia dai 3.900k (giallo molto chiaro) fino i 4.300k (bianco caldo), ma comunque rispetto all'incandescenza ha un fascio decisamente bianco con 900/1.100 Lumen.
Una lampadina allo Xenon dove in commercio ci sono due tipi, da 35W e da 55W, le gradazioni ci sono di tutti i tipi, però per girare bene le migliori sono quelle dai 4.300k (bianco caldo) ai 6.000k (bianco freddo).
Quelli da 35W sono circa sui 2.700 Lumen, mentre quelli da 55W da 5.800 Lumen e quì i paragoni alle lampadine a filamento di tugsteno sono come minimo 5 volte superiore, però bisognerebbe fare un contatto a relè con collegamento alla batteria, perchè assorbono molto nell'accensione e potreste ritrovarvi a volte con un faro spento...
Essendo a bolla il bulbo permette nel punto focale col faro una sistuazione pressoche inalterata, però è leggermente più corta rispetto al tugsteno delle tradizionali, e se volete il top bisogna dall'appoggio modificarla da spostarla in avanti per allargare/accorciare, o indietro per allungare/stringere il cono di luce prodotta.
Molta adatta per uso continuo, quindi attenzione messe negli abbaglianti, che rischiate di fregarveli precocemente per fare il lampeggio, quindi optare per gli anabbaglianti e fendinebbia.
Attenzione le 156/GT/145/147/146 dispongono di un faro dove se montate gli xeno o led negli anabbaglianti, assicuratevi che ci stiano, altrimentri cozzate nello scudo posto davanti, infatti tipo gli Xeno si chiamano
H7C
Una lampadina Led si presta dovunque però nelle gradazioni di bianco la trovate dai 6000k in su per via della sua natura, le case che le motanto nei anabbaglianti le hanno sui 5000k, ma sono molto frenati consumando come una da 6000k a parità di Lumen.
Hano un handicap queste lampadine, è difficile trovare il punto focale, dato che sono led piccoli pur generando tantissima luce, dove un kit buono da 40W a 6.000k si aggira sui 4.400 Lumen e bisogna mettersi a trovare il punto focale da permettere un fascio di luce orientato nella giusta direzione modificando l'appoggio da spostarla in avanti per allargare/accorciare, o indietro per allungare/stringere il cono di luce prodotta.
Spesso trovate lampadine a tanti led, purtroppo non producono l'effetto desiderato, sono più gestibili quelli che hanno 1 massimo 3 led per parte che simulano la posizione degli xeno e delle tradizionali, però non coprono a 360°.
La lampadina a led essendo costruita perlo più su 2 facce o 4, nelle zone intermedie si creano zone d'ombra, perchè il led genera in maniera unidirezionale al contrario di tutte le altre.
Una combinazione ideale sarebbe nei abbaglianti (alogena, incandescente, led), fendinebbia (tutte), anabbaglianti (xeno, incandescente, alogena) e consigliabile all'accensione del motore stare a fari spenti, perchè gli sbalzi di tensione bruciano le lampadine.
Quando montiamo lampadine ad incandescenza bene o male non c'è da modificare niente, perchè i fari sono nati per quel tipo, ma quando andiamo a montare Xeno o led ci vuol qualche accorgimento, intanto perchè l'intensità di luce è molto alta con quest'ultime.
Tenere bassi i fari specialmente per gli anabbaglianti e cercare di modificare lo scudo lato guida da abbassare il primo ciglio che si alza da questa V __/__/ da andare a fare qualcosa di simile ____/, perchè chi incrociate e quello davanti a voi li accecate, non ci sono santi, si salvano un po' chi monta i lenticolari perchè dispongono di una lamierina che fa da confine e delinea dove il fascio di luce si interrompe.
Poi magari controllare con lampadina nella sede del faro se inclinare verso il basso o verso l'alto, questo perchè se incliniamo verso il basso si alza il centro, verso l'alto si abbassa, se invece incliniamo verso dx lei punterà a sx e vice versa dal altro fianco, questo accorgimento aiuta quando la lampadina è nella sede, ma non copre col fascio luminoso tutta la zona come volevamo.
Magari quì farò delle foto più mirate
Buona lettura e spero di non aver annoiato