Ciao, scusate non ho resistito alla curiosità di leggere quaocosa dopo aver visto la news in effetti contraddittoria
Intanto l' India non la considererei, se guardi la mappa sotto ( Il sole 24-ore ha grafici fatti bene, cioè chiari da leggere, un po per tutto) sono e saranno più popolosi della Cina ma non consumano quasi niente; e per quando arriveranno al loro boom industriale, probabilmente (?) lo faranno direttamente con tecnologie ed energie rinnovabili già mature con emissioni più basse di come abbiano fatto noi in passato nel boom dal dopoguerra a seguire;
la Cina è popolosa, è vero fanno 1/3 delle emissioni mondiali di Co2 (anche producendo prodotti per noi, andrebbe fatta un po' di tara, cioè un po' delle loro emissioni sarebbero le nostre diciamo), ma non emette cosi tanto se si guardano i dati pro-capite,
la Cina emette circa 8,7 tonnellate equivalenti di Co2 annue per abitante,
è quasi pari alla Germania ( 8 ) e altri paesi Europei con industrie e/o climi freddi
Paesi più spreconi: Medio oriente, Usa, Canada, Russia, Australia
Paesi medi: Cina e Europa
Paesi basso emettitori: India, Centro e Sud Africa, Africa
Guardando poi i grafici dei vari paesi conl'andamendo nel tempo (che non sto a riportare che già scrivo troppo):
tutti i paesi moderni / alto emettitori stanno lavorando per ridurre le emissioni (e i costi per l'energia) passando più o meno velocemente alle fonti rinnovabili ( la mobilità elettrica è solo una parte di questo processo ),
con l'eccezione chi nel petrolio ci sguazza ed ha altre priorità geopolitiche/confitti rispetto al clima, tipo Russia e parte del medio Oriente;
un paradosso noto e che le aree ricche di petrolio/gas, questa fortuna può non portare in tali aree a regimi di benessere diffuso, stabili o democratici, ma piuttosto casini, guerre, lotte interne o esterne per lo sfruttamento di tali risorse;
uno degli aspetti rilevanti della transizione energetica a fonti di energia rinnovabili diffuse e disponibili in ogni paese, dovrebbe essere un allentamento di queste tensioni
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La Cina ho provato a leggere qualcosa sul loro andamento energetico negli anni per capire la news sulle concessioni per il carbone:
il loro governo ha programmato di raggiungere il picco di emissione e poi iniziare a decrescere entro il 2030, e si stanno impegnando cosi a bestia che potrebbero riuscirci prima, nonostante una pausa di caos economico nel 2021-2022 un po' come successo a tutti i paesi industrializzati; questo il grafico dell'andamento negli anni delle loro emissioni di Co2 equivalenti:
Ps.: le proporzioni tra le fonti do Co2 variano nei vari paesi, per esempio in USA i trasporti sono la fonte principale di emissioni,
mentre in Europa trasporti e industria se la giocano tra di loro; in Cina a quanto si vede è l'area industrale che fa il grosso
In Cina hanno una espansione rapida delle rinnovanili, cammino parallelo a quanto avviene in Usa, Europa, Canada, Autralia, anzi in Cina procedono molto più rapidi, partivano da una posizione più arretrata (maggior parte di produzione di energia da carbone e la fase di industrializzazione ancora da completare) e chissà se al 2030-2035 potrebbero superarci di slancio (?) in quote percentuali di rinnovabili sull'energia prodotta ( in numeri assoluti non lo scrivo neanche, bissano tutti già ora, e installeranno ancora "migliaia" di GW di rinnovabili)
non è che siano rose e fiori e sia un mio paese preferito, hanno un governo con poche libertà personali e velleità da impero, ma almeno sulla capacità di raggiungere gli obiettivi energetici credo che non gli si può dire molto, stanno installando rinnovabili a ritmo esponenziale, ed efficentando e normando l'industria e l'inquinamento, anche se sono indietro tot anni rispetto alle nostre normative, evolvono rapidamente in uno stato tecnologicamente/industrialmente moderno, c'è il rischio di sbagliarsi a basarsi sui luoghi comuni che avevamo decenni fa
certo nella transizione energetica sono mossi prima da interesse strategico ( si risparmia e si ha più autonomia energetica installando rinnovabili e efficentando, e ne hanno bisogno di liberare risorse anche perché parte della popolazione non ha ancora un tenore di vita "occidentale" ) non prioritariamente da ambientalismo;
ma considerano l'argomento rilevante, hanno interesse anche a ridurre inquinamenti e smog nei centri industriali ed abitati, sul lungo periodo limitare i cambiamenti climatici con relative instabilità mondiali per acqua e risorse agricole
le concessioni sul carbone nella news sembra (?) si riferiscano ad avere disponibili centrali a carbone con più potenza istantanea (e modulabile velocemente) per fare da back-up alle quote crescenti di fonti rinnovabili mentre le quote di energia complessiva che utilizzano è ancora in crescita, rappresenta la sicurezza di non incorrere in black-out di cui hanno sofferto negli anni precedenti per una rete elettrica non ancora adeguata, in pratica le connessioni tra le reti e lo storage, su cui pure stano lavorando, per ora sono indietro rispetto al ritmo della crescita molto rapida delle rinnovabili che stanno avendo, per alcuni anni useranno ancora il fossile come back-up modulabile, se va secondo i piani lo faranno in quote decrescenti ogni anno;
senza entrare in aspetti ancora più tecnici (seguo questi temi con interesse da parecchio, sono vicini ai miei studi), il nucleare checché ne dica il marketing del consorzio, da un annetto ritornato in auge su internet, non è adatto e neppure economicamente conveniente per questa funzione di back-up alle rinnovabili e comunque anche in Cina sembra ne abbiano una quota quasi simbolica (penso voluta anche per esigenze strategiche, di crescita della loro filiera tecnologica e di armamenti nucleari, dichiaratamente vogliono raggiungere Usa e Urss) rispetto all'enorme quantità di energia che generano da carbone e da rinnovabili
In italia siamo più lenti del resto di Europa nel passaggio alle rinnovabili, c'è un "tappo" più o meno voluto a livello di burocrazia anche già per la crescita delle rinnovabili, che si è allentato solo in parte con alcune semplificazioni; rimangono da una parte i conflitti tra diversi enti territoriali, dall'altra per es. la commisione nazionale unica da cui deve passare ad un certo step la verifica dei migliaia di progetti di installazioni proposti annualmente, dopo molte sollecitazioni questa commissione è stata portata dall'attuale governo da 40 a 70 tecnici, cioè ancora niente rispetto alla necessità.. i tempi medi di verifica e approvazione dei progetti da noi sono di molti anni, mentre in europa di circa 9-12 mesi, per avere risposta positiva o negativa ad un pregetto;
c'è abbastanza da pensar male, che si voglia far durare più a lungo la filiera dell'importazione e rivendita di gas, rendita di posizione per alcuni,
ritardi a parte, se ho capito bene faremo comunque un percorso che ha alcune analogie con quello della Cina, però usando il gas invece del carbone (meno polveri):
se rispetto alla crescità della potenza installata delle rinnovabili, lo storage di energia per livellare i picchi di produzione con i momenti di carenza e le connessioni della rete saranno o meno ( si vedrà nei prossimi anni ) in leggero ritardo come disponibilità su larga scala e basso costo, per un po' useremo ancora quote minori di energia fossile (gas) come back-up, banalmente rimane la soluzione più conveniente nel transitorio, non ci serve avere la perfezione subito ( non è possibile ne conveniente), l'importante è che le quote di consumo annuale di fossile (emissione di Co2) e il costo medio dell'energia scendano di anno in anno