SAE: VISCOSITA' DEGLI OLI
La classificazione SAE (acronimo di Society of Automotive Engineers) J300_200901, aggiornato al 01\12\2009, delle viscosità definisce solo i limiti delle viscosità ad alta e bassa temperatura per ogni gradazione di olio lubrificante, indipendentemente dalle prestazioni che sono determinate dalle specifiche API.
<u>La gradazione SAE è intesa come guida alla scelta della viscosità adatta per differenti temperature esterne.</u>
Questa classificazione divide i lubrificanti in due categorie, in funzione delle loro caratteristiche viscosimetriche, e precisamente:
- Oli adatti ai climi freddi o alle stagioni invernali;
- Oli adatti ai climi caldi o alle stagioni estive.
La viscosità cinematica misurata a 100°C definisce i gradi SAE da 20 a 60 per valori di viscosità crescenti.
La viscosità dinamica a bassa temperatura definisce i gradi SAE "W" dall'inglese Winter = inverno da 0W a 25W in base a valori di viscosità misurati a temperature da -35° a -5°C.
La temperatura rappresenta quella minima a cui il motore può essere avviato quando è lubrificato con l'olio di grado SAE corrispondente; è intuitivo che nella prima categoria sono compresi gli oli "fluidi" mentre nella seconda gli oli "viscosi".
Il valore di viscosità è paragonabile allo spessore ed è molto importante per poter determinare se l'olio è adatto alle condizioni di lavoro: oli con un elevato valore di viscosità sono adatti per l'uso estivo, mentre oli con ridotti valori di viscosità sono adatti a un uso invernale.
Gli oli multigradi hanno la capacità di autoregolarsi e il loro arco d'utilizzo viene descritto da due numeri: la viscosità a freddo e quella a caldo.
Esistono oli monogrado adatti ad una sola temperatura specifica e multigrado che coprono meglio un intervallo di temperature comprese.
Gli oli unigradi sono oramai caduti in disuso, a favore di quelli multigrado, più versatili e performanti.
La temperatura minima di pompabilità é la temperatura minima a cui l'olio, oltre che a consentire l'avviamento, è in grado di scorrere liberamente fino a lubrificare le parti critiche del motore.
Qui di seguito alcuni gradi SAE come riferimento rispetto alle temperature ambiente.
[IMG=Scala_grado_SAE_riferita_alle_temperature_estern]
Scala grado SAE riferita alle temperature estern — Postimage.org
Qui invece i gradi SAE con le relative scale di valori di diffusività misurate in centistokes (ossia 0,01 cm2/s)
[IMG=saerid]
saerid — Postimage.org
La diffusività è una misura di quantità di lubrificante che ricopre una superficie in un determinato tempo.
Tanto più è basso il valore dell'olio in cSt e tanto maggiore è la superficie che l'olio andrà a ungere in un secondo, tanto più alto è il valore e tanto minore sarà la superficie...
Siccome usiamo tutti oli multigrado, si può tranquillamente scegliere una bassa gradazione SAE W ed una gradazione HOT standard, senza andare incontro a peggioramenti, anzi sicuramente si avrà una riduzione dell'usura.
Unico fattore trasversale è rappresentato dal fatto che dopo anni, le guarnizioni del motore non sono abbastanza elastiche (rispetto alle normali dilatazioni del motore per effetto del suo utilizzo e conseguente spegnimento) e un grado SAE W basso può manifestare trasudazioni, ma è secondo me irrilevante rispetto alla salvaguardia dall'usura delle nostre amate.
Aumentare la viscosità a 100° C per un'uso quotidiano è sbagliato (a meno che non si faccia un'uso agonistico del motore, circolando per stage su pista), mentre ridurla a - 25° C porta sempre buoni risultati.
Non è una questione di tolleranze meccaniche tra albero base e foro base, ma semplicemente di pressione e portata dell'olio al variare della temperatura.
La prima sigla SAE indica le basse temperature, la seconda sigla indica la temperatura di funzionamento a 100° c.
Più è bassa la prima sigla e prima fluidificherà l'olio all'aumentare della temperatura, garantendo una buona portata d'olio in litri al minuto.
Più è alta la seconda cifra e maggiore sarà la pressione dell'olio a 100° c, ossia minor portata d'olio in litri al minuto..
Siccome la lubrificazione è superficie fratto tempo al quadrato (cSt), meglio pochi litri al secondo o molti litri al secondo??
Meglio sempre molti, significherà meno usura e meno surriscaldamento delle parti, sebbene il film del lubrificante sia più sottile.
Tutt'al più si andrà ad aiutare il film lubrificante con un additivo antiatrito.
Ecco perchè "meglio" uno 0w\40 di un 10w\60; questo almeno su strada e in linea generale..
Su pista il discordo è lo stesso, ma entrano in gioco temperature maggiori e oltretutto il fatto che un'auto da corsa gareggia sin dalla partenza già con il motore caldo....