le centraline sono dedicate e hanno mappe diverse in funzione della cilindrata,gli iniettori hanno seriali diversi ma sostanzialmente le portate sono identiche,si parla di un motore con caratteristiche stradali con una potenza di circa 105/109 cv per il 1,6,120 circa per il 1,8 e 130 circa per il 2,0,si può ovviare con una lieve modifica alla pressione di esercizio dell'impianto,le curve di erogazione sono comunque molto simili e volendo si può riprogrammare il processore,anche se dubito che ve ne sia la necessità,mantenendo tutto di serie a livello di componentistica meccanica del motore,le cilindrate variano sia per il diametro delle canne che per la corsa dell'albero motore,sul 1,6 si possono allargare le canne e montare i pistoni del 1,8 ottenendo una cilindrata di poco più di 1,7 cc,per montare le canne del 1,8 sul 1,6 bisogna lavorarle sulla lunghezza e sulle battute laterali,il basamento per ogni cilindrata ha una altezza e una lavorazione interna diversa,e ogni cilindrata ha l'albero motore specifico che non è intercambiabile senza fare ulteriori lavorazioni,anche i collettori di scarico in ghisa sono di lunghezza diversa tra 1,6 e 1,8,mentre sono uguali tra 1,8 e 2,0,si monta tutto lo stesso ma varia la distanza da terra delle curve del primo pezzo della marmitta dove si trova lo spegnifiamma,dettaglio da tenere in considerazione quando si passa su dossi di rallentamento e chiusini.
L'unico motore che ha subito una unificazione di tutti i pezzi e la cilindrata varia solo a seguito della diminuzione dell'alesaggio è il 1,7 Twin spark che condivide la componentistica con il 2,0 twin spark della 155 che è stato l'ultimo impiego del motore bialbero di Arese.