Chiacchiera così per dire. Stanno prendendo sempre più piede i marchi "privati" ai distributori carburante. Premesso comunque che le raffinerie dalle quali arrivano i prodotti sono sempre quelle,o quasi...coi cosa preferite? I marchi "ufficiali" o quelli privati?
scusate il trattato..ma ho molto interesse per gli idrocarburi... Mi piace rendermi conto di quanto ci fregano ogni giorno da milioni di giorni...
bel dilemma...
Sapete che vi dico...
Gli impianti nuovi...più sono recenti (intendo non oltre i 3 anni) e più state sicuri di non tirare su porcherie...
D'altra parte io sono un drogato di 100 ottani e gasolio premium.. E i distributori senza marca questi prodotti non li hanno.
Confermo la materia prima arriva tutta da un unico impianto... Eni centro sud e nord est italia
Total/erg Liguria Piemonte.
Gruppo francese guardacaso.
In Italia, la produzione (o distillazione) di idrocarburi è localizzata in Sicilia, Campania, Lombardia , Liguria, Emilia e da poco in Basilicata (impostazione pilota sperimentale).
La proprietà del piping in Italia è al 90 % di Eni distribuzione. Il rimanente è di proprietà di privati quali gruppo ERG e Tamoil.
Le distillazioni avvengono perlopiù in sedi ENI che "vendono" i prodotti ed i sottoprodotti a tutti i brand.
Sono escluse da queste linee le produzoni sintetiche sia di ENI, che di Garrone, e in minor quota di Lampa (competizione).
I grandi network come ENI, (Shell lo ha già fatto in precedenza) hanno in corso riorganizzazioni della rete distributiva
per ragioni sia di costi sia di obblighi di direttive Europee. Si dovrà avere infatti una medesima presenza di impianti automatici in tutta Europa.
Si dovrà raggiungere ai fini della concorrenza un aumento significativo di impianti Self Service
e l'Italia è il fanalino di coda causa la resistenza tenace di impianti di proprietà di singoli privati troppo piccoli per poter affrontare investimenti di un certo senso.
I rifornimenti di ENI sul prodotto 100RON avvengono con trasporti dedicati e cisterne uniche, come peraltro avviene (avveniva per Shell che ha ceduto la rete a Q8 ma non ha cessato la produzione di V-Power che si fa in Lombardia) per Tamoil e IP/ERG.
Al fine di ridurre i costi stanno tutti riorganizzando le reti distributive favorendo ovviamente gli impianti di proprietà a scapito di quelli dei piccoli impianti di proprietà di privati. Non ha senso far viaggiare due cisterne per rifornire di 500 litri o 1000 (ci sono questi prelievi....per cisterne da 10 mila litri) un impianto in città di una piccola società che possiede 3 pompe e di 14 mila litri di benzina "normale". Perchè questi sono i numeri.
Pertanto parecchi prodotti "premium" sulla rete distributiva poco "avanzata" scompariranno e di qui le comunicazioni inviate ai proprietari (non ai gestori della compagnia).
Le premium non scompaiono ma rimarranno, probabilmente, solo negli impianti gestiti direttamente o di nuova concezione.
Progressivamente entro il 2020 (!) anche in Italia dovrà esser commercializzata la E85, come peraltro da circa 10 anni avviene in Germania, Svezia ed Austria (limitatamente).
Considerate che dagli impianti di Cremona (ENI) per esempio, e Tamoil, esce tutta la benzina che va a rifornire tutta la rete in Nord Italia con i più disparati marchi....
Stessa cosa in Sicilia dove tutti gli stabilimenti sono di ENI...e la benzina Tamoil non la portano da Cremona...ma da Napoli.
In Liguria dove ENI non ha piping propri...fa piping sulle linee di Garrone cioè IP/ERG riempiendo i propri serbatoi e a Genova tu metti nel serbatoio benzina ENI distribuita dalle linee di Garrone...ERG/IP).
A Cremona più di una compagnia ha depositi propri ma il carburante viene immagazzinato viaggiando da piping ENI...che rifornisce. Stessa cosa a Salerno e Napoli.
Solo le sintetiche viaggiano diversamente poichè non hanno piping, tranne Tamoil.
I nomi "unbranded" comperano carburante a volte con tenori di distillazione minore ma comunque efficienti.
Certo diventerà più difficile trovare le Premium in aree scarsamente di "mercato" ma sarà progressivamente facile avere meno pompe presenti in Italia (sono quasi il 35% in più della Francia).
Tenete conto che le compagnie "pagano" fees ad Autostrade per i rifornimenti...e questi impianti sono tutti o di diretta proprietà delle compagnie o di grosse società che possiedono 5/6 impianti con 6/9 pompe cadauno.
