ORO, s.m.: Metallo giallo, duttile e malleabile, che ha la tendenza a rendere duttili e malleabili coloro ai quali viene offerto.
L'ospedale ha assunto un nuovo psichiatra. Finito il suo primo mese di lavoro si trova con i suoi colleghi alla mensa dell'ospedale e mangiando fa due chiacchiere con loro. Siccome ha l'aria affranta e abbattuta, gli altri gli domandano cosa lo preoccupa. E lui: "Francamente, io non so come voi ve la passiate. Io ho appena iniziato e ho meno pazienti di voi e pur tuttavia voi siete allegri e frizzanti, mentre io sono abbattutissimo... Ma come fate per non impazzire o per non avere il morale a terra a forza di ascoltare tutti i loro guai?". E i colleghi gli rispondono: "Ah, beh, certo, se li ascolti...".