Mah... Come CONDORALFA75 condivido poco questa analisi. Prima di tutto il "cvlo" c'entra poco con il fatto che siano state prodotte Giulia e Stelvio. Queste auto sono state il primo passo di tutta una strategia industriale ben precisa che Marchionne aveva posto in essere. Di sicuro non sono state un investimento fallimentare, primo, perchè come ha già detto Condor, Alfa era tornata in utile prima dell'uscita di Tonale e secondo (ben più importante) perchè l'obiettivo di Giulia (e poi Stelvio) era quello di far acquisire prestigio al marchio, cosa che è avvenuta, probabilmente ancora di più di quanto era stato previsto, data l'incredibile numerosità di premi che le due autovetture hanno vinto in tutto il mondo. E, se ci si pensa bene, è incredibile che un'autovettura uscita 7 anni fa, ancora oggi, in tutte le prove che si trovano in giro risulta superiore a tutta l'attuale concorrenza. Il fatto che il pianale Giorgio non sia elettrificabile (o elettrificabile solo parzialmente come ha dimostrato Maserati), è la diretta concorrenza di quanto sopra. Se volevi fare un'auto eccelsa dal punto di vista della guidabilità e comportamento stradale il discorso "ibrido" dovevi per forza evitarlo. Oppure partivi con un altro obiettivo, prendendo in considerazione fin dall'inizio la possibilità di elettrificare la piattaforma e fare un'auto più "normale", rinunciando a produrre un'auto che potesse eccellere e stare due spanne sopra la concorrenza. Però non era questa la "mission" che Marchionne aveva in mente per Giulia.
Poi dopo Marchionne è mancala la voglia (o i soldi) per continuare la strategia appena iniziata, ma questo è un altro discorso...