negli ambienti ex FIAT ci sono due tipi di persone, quelle che amavano Marchionne e quelle che dicevano peste e corna al riguardo.
Dopo la sua scomparsa, nel tempo, ci sono stati importanti flussi di dimissioni o cambio azienda, io stesso ho visto arrivare da me frotte di gente proveniente da tante aziende che orbitano nel sistema fiat/fca/stellantis. Una ondata di cambi così forte c'è poi stata con Stellantis, ma diversa, più legata al "tira aria davvero brutta meglio che vado via prima che mi spediscano".
Il piano legato ad Alfa Giulia/Stelvio era ambizioso e prevedeva sinergie fondamentali e scambi con Maserati, che però si sono via via affievoliti, anche a causa degli insuccessi di Maserati negli ultimi anni. All’interno dell'R&D FCA, quasi tutti odiano Giulia e Stelvio, perché hanno richiesto un'enorme quantità di risorse (che sono circolate ciclicamente tra le varie aziende). Il costo del progetto è stato altissimo, e fortunatamente sono riusciti a distribuirlo anche su Maserati, riducendo così un po' l’impatto su Alfa. Altrimenti, altro che "numeri belli"! Peccato che anche Maserati non se la passi bene, e forse un po' è colpa anche della piattaforma Giorgio...
Credo che la cosa peggiore sia stata la mancanza di un follow-up efficace del progetto Giulia/Stelvio dopo la scomparsa di Marchionne. Sono venuti meno piani importanti di noleggio e flotte aziendali, e sono mancate strategie per la riqualificazione della rete commerciale e di assistenza.
Mi ricordo che, dopo il lancio di Giulia, quando ero in trasferta a Shanghai, ogni giorno guardavo progredire i lavori per l’apertura del concessionario Alfa Romeo. Due anni dopo, in quella zona centrale e di lusso, non c'era più nulla di quel concessionario, già altra insegna, altro logo, altro tipo di negozio al suo posto...
Abbiamo sempre guardato ai numeri italiani. In certe occasioni ci siamo resi conto che mensilmente, con 40 Audi A4 berlina, era possibile accostare 400 immatricolazioni di Giulia (e ci innervosivamo perché mancava la station, mentre Audi faceva 500 A4 station e VW anche 700 Passat station...). Ma il resto del mondo, che voleva seguire le orme di Marchionne, è rimasto isolato e privo di accesso a quel magnifico esemplare di auto che alcuni di noi (me compreso) hanno avuto la fortuna di poter comprare e oggi, un'azienda "multinazionale" non può reggersi solo col mercato italiano che un po' per malapolitica un po' per altre vicissitudini è diventato sempre meno importante su scala globale...
senza nulla togliere a Marchionne, poi, ci sarebbe da discutere su tutti gli effetti che ha una figura così forte e di spicco sul resto del management, spesso quando se ne va un forte e capace accentratore chi rimane non vale molto perché suo malgrado è rimasto in ombra, non dico che sia successo questo ma se ignorantemente guardo i fatti senza sapere non mi verrebbe da escluderlo...
Dopo la sua scomparsa, nel tempo, ci sono stati importanti flussi di dimissioni o cambio azienda, io stesso ho visto arrivare da me frotte di gente proveniente da tante aziende che orbitano nel sistema fiat/fca/stellantis. Una ondata di cambi così forte c'è poi stata con Stellantis, ma diversa, più legata al "tira aria davvero brutta meglio che vado via prima che mi spediscano".
Il piano legato ad Alfa Giulia/Stelvio era ambizioso e prevedeva sinergie fondamentali e scambi con Maserati, che però si sono via via affievoliti, anche a causa degli insuccessi di Maserati negli ultimi anni. All’interno dell'R&D FCA, quasi tutti odiano Giulia e Stelvio, perché hanno richiesto un'enorme quantità di risorse (che sono circolate ciclicamente tra le varie aziende). Il costo del progetto è stato altissimo, e fortunatamente sono riusciti a distribuirlo anche su Maserati, riducendo così un po' l’impatto su Alfa. Altrimenti, altro che "numeri belli"! Peccato che anche Maserati non se la passi bene, e forse un po' è colpa anche della piattaforma Giorgio...
Credo che la cosa peggiore sia stata la mancanza di un follow-up efficace del progetto Giulia/Stelvio dopo la scomparsa di Marchionne. Sono venuti meno piani importanti di noleggio e flotte aziendali, e sono mancate strategie per la riqualificazione della rete commerciale e di assistenza.
Mi ricordo che, dopo il lancio di Giulia, quando ero in trasferta a Shanghai, ogni giorno guardavo progredire i lavori per l’apertura del concessionario Alfa Romeo. Due anni dopo, in quella zona centrale e di lusso, non c'era più nulla di quel concessionario, già altra insegna, altro logo, altro tipo di negozio al suo posto...
Abbiamo sempre guardato ai numeri italiani. In certe occasioni ci siamo resi conto che mensilmente, con 40 Audi A4 berlina, era possibile accostare 400 immatricolazioni di Giulia (e ci innervosivamo perché mancava la station, mentre Audi faceva 500 A4 station e VW anche 700 Passat station...). Ma il resto del mondo, che voleva seguire le orme di Marchionne, è rimasto isolato e privo di accesso a quel magnifico esemplare di auto che alcuni di noi (me compreso) hanno avuto la fortuna di poter comprare e oggi, un'azienda "multinazionale" non può reggersi solo col mercato italiano che un po' per malapolitica un po' per altre vicissitudini è diventato sempre meno importante su scala globale...
senza nulla togliere a Marchionne, poi, ci sarebbe da discutere su tutti gli effetti che ha una figura così forte e di spicco sul resto del management, spesso quando se ne va un forte e capace accentratore chi rimane non vale molto perché suo malgrado è rimasto in ombra, non dico che sia successo questo ma se ignorantemente guardo i fatti senza sapere non mi verrebbe da escluderlo...