Pioggia di Km0: secondo un’elaborazione del mensile InterAutoNews ormai un’auto su tre viene immatricolata negli ultimi tre giorni del mese. E visto che non esiste nessuna logica che spinga la gente a comprare auto in quel periodo, è chiaro che queste vendite che si registrano “sul filo di lana” sono fasulle: si tratta di auto immatricolate a nome delle varie concessionarie per poi essere rivendute con forti sconti in quanto ufficialmente usate (chi le compra di fatto è il secondo proprietario). In poche parole sono le cosiddette “Km0″.
La furbizia non è ovviamente fine a se stessa: questa politica consente di liberare i piazzali delle fabbriche, sveltire il processo produttivo e, soprattutto, di far chiudere il bilancio del mese con un bel segno positivo. Per chi è quotato in Borsa significa quindi tenere alte le quotazioni dei Titoli e per chi non lo è “semplicemente” far bella figura con le case madri all’estero.
Del fenomeno se ne parla da tempo, ma - come spesso accade in Italia - si finisce sempre per esagerare: ad agosto è stato toccato il record assoluto con 35,7% delle immatricolazioni del mese fatte registrare proprio nei tre giorni finali, con percentuali paurose per alcune marche: ce ne sono una decina che fanno in pratica la metà delle “vendite” in questo modo e alcune sono sopra il 60%. I numeri della tabella parlano chiaro…
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La furbizia non è ovviamente fine a se stessa: questa politica consente di liberare i piazzali delle fabbriche, sveltire il processo produttivo e, soprattutto, di far chiudere il bilancio del mese con un bel segno positivo. Per chi è quotato in Borsa significa quindi tenere alte le quotazioni dei Titoli e per chi non lo è “semplicemente” far bella figura con le case madri all’estero.
Del fenomeno se ne parla da tempo, ma - come spesso accade in Italia - si finisce sempre per esagerare: ad agosto è stato toccato il record assoluto con 35,7% delle immatricolazioni del mese fatte registrare proprio nei tre giorni finali, con percentuali paurose per alcune marche: ce ne sono una decina che fanno in pratica la metà delle “vendite” in questo modo e alcune sono sopra il 60%. I numeri della tabella parlano chiaro…
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