Alfista162B4A
Alfista Intermedio
Ruoteclassiche ha riproposto in allegato agli ultimi numeri una raccolta delle prove delle auto più significative degli anni '50, '60, '70. Nell'ultimo allegato c'è la prova fatta recentemente di una Alfetta della primissime (quindi un 1.8 1974, tenuta perfettamente), nelle conclusioni:
Se confrontate la loro meccanica con le auto di oggi qualcosa di simile, più raffinato e moderno, si trova nelle Ferrari-Maserati transaxle a 8 e 12 cilindri. Le auto odierne di pari classe hanno schemi meccanci che fino a 20÷30 anni fa erano riservati solo alle superutilitarie (la 33 a trazione anteriore era già su un altro livello, ha una meccanica simile alle ultime ammiraglie tutte Lancia, Flavia e anche Gamma, motore longitudinale boxer, etc., ponte posteriore rigido, ma ben "guidato" da parecchi braccetti).
LE condizioni di un auto sono fondamentali: quando presi la 75 aveva gli ammortizzatori finiti e le Michelin durissime: era pericolosa, ma parecchio, non stava in strada. Messi ammortizzatori e gomme nuovi (Good-year Eagle F1 estivi e Ultrgrip invernali) è andata bene finchè le gomme non si sono indurite invecchiando (nel senso che non solo scodava con facilità e sgommava in prima e seconda anche sui 2000 giri/min, ma che anche davanti teneva poco in curva ed in frenata). Oggi la reperibilità di pneumatici di buona qualità in 195/60 R14 86V, è diventata un problema. Se si riesce a trovarli, anche se costano più di altri, io mi trovo bene coi COntinental (Premium Contact 2 estivi e TS800 invernali), gli estivi sono meno sportivi ma molto più comunicativi dei precedenti, avvisano di più prima di perder aderenza e la recuperano più dolcemente.
Però, come tutte la auto, anche la T.S: non è che se pesti sull'acceleratore in curva e basta sovrasterza, anzi in molte situazioni sottosterza, diventa sovrasterzante se giocando con la ripartizione di carico tra le varie ruote dovuta anche alle accelerazioni longitudinali e trasversali (e alla pendenza della strada) si arriva al limite con il retrotreno e poi lo si supera dando gas. Con la Giulietta 1.6 mi restava più facile arrivare al sovrasterzo in ingresso di curve nei tornanti in discesa (frenata e sterzata decisa in ingresso, come si fa anche nelle trazioni anteriori, lì è l'unica possibilità di far sovrasterzare) che non in uscita (niente differenziale autobloccante (alla presentazione della Giulietta tipo 116, nel '77, i puristi criticavano la scelta del nome, dicendo che la vera Giulietta era quella degli anni '50, la progenitrice della Giulia, che aver ribattezzato così la sorellina dell'Alfetta era quasi un sacrilegio; ma la Giulietta anni '70÷'80 era pur sempre una trazione posteriore fatta ad Arese con meccanica tutta Alfa, una vera purosange con gli occhi di oggi).
Spesso i guidizi di oggi sulle 75 sono falsati dalle condizioni dell'auto. Sono auto vecchie, costose da mantenere come si deve. Se se ne trova una ben tenuta, che va come da nuova danno molte soddisfazioni, ma è sempre più difficile trovare che sappia metterci le mani.
Mi scuso per gli OT e le ripetizioni di cose già discusse, ma discutendo con chi la 75 non la conosce, è ben metter qualche pulce nell'orecchio, che spinga ad approfondire andando a far ricerche nelle discussioni in topic sui vari argomenti.
La 75 è l'ultima evoluzione del progetto 116 prima e 162 poi (e già quando uscirono le 162: 90 e 75, se avessero avuto i soldi avrebbero fatto qualcosa di più moderno, perché già all'inizio degli anni '80 c'erano segni di invecchiamento del progetto originale), una 75 T.S. ben tenuta va complessivamente meglio di una Alfetta 1.8 (che aveva un gran motore con coppia massima in basso, non ancora strozzato dalle norme antinquinamento, molto elastico e molto potente, con tanto allungo e risposta cattiva a e grintosa, non la ho guidata, ma ai tempi su una simile ho fatto centinaia di Km come passeggero, i modelli dal '77 in poi avevano mantenuto la potenza massima, ma la coppia era molto più in alto ed erano più lenti a salir di giri, e comunque per passare la revisione andava fatta una carburazione ad hoc con cui la macchina diventava più "chioccia").Una vettura l'"Alfetta", che con pochi interventi migliorativi in sede di progettazione, potrebbe oggi sostenere il confronto diretto con molte auto della sua categoria
Se confrontate la loro meccanica con le auto di oggi qualcosa di simile, più raffinato e moderno, si trova nelle Ferrari-Maserati transaxle a 8 e 12 cilindri. Le auto odierne di pari classe hanno schemi meccanci che fino a 20÷30 anni fa erano riservati solo alle superutilitarie (la 33 a trazione anteriore era già su un altro livello, ha una meccanica simile alle ultime ammiraglie tutte Lancia, Flavia e anche Gamma, motore longitudinale boxer, etc., ponte posteriore rigido, ma ben "guidato" da parecchi braccetti).
LE condizioni di un auto sono fondamentali: quando presi la 75 aveva gli ammortizzatori finiti e le Michelin durissime: era pericolosa, ma parecchio, non stava in strada. Messi ammortizzatori e gomme nuovi (Good-year Eagle F1 estivi e Ultrgrip invernali) è andata bene finchè le gomme non si sono indurite invecchiando (nel senso che non solo scodava con facilità e sgommava in prima e seconda anche sui 2000 giri/min, ma che anche davanti teneva poco in curva ed in frenata). Oggi la reperibilità di pneumatici di buona qualità in 195/60 R14 86V, è diventata un problema. Se si riesce a trovarli, anche se costano più di altri, io mi trovo bene coi COntinental (Premium Contact 2 estivi e TS800 invernali), gli estivi sono meno sportivi ma molto più comunicativi dei precedenti, avvisano di più prima di perder aderenza e la recuperano più dolcemente.
Però, come tutte la auto, anche la T.S: non è che se pesti sull'acceleratore in curva e basta sovrasterza, anzi in molte situazioni sottosterza, diventa sovrasterzante se giocando con la ripartizione di carico tra le varie ruote dovuta anche alle accelerazioni longitudinali e trasversali (e alla pendenza della strada) si arriva al limite con il retrotreno e poi lo si supera dando gas. Con la Giulietta 1.6 mi restava più facile arrivare al sovrasterzo in ingresso di curve nei tornanti in discesa (frenata e sterzata decisa in ingresso, come si fa anche nelle trazioni anteriori, lì è l'unica possibilità di far sovrasterzare) che non in uscita (niente differenziale autobloccante (alla presentazione della Giulietta tipo 116, nel '77, i puristi criticavano la scelta del nome, dicendo che la vera Giulietta era quella degli anni '50, la progenitrice della Giulia, che aver ribattezzato così la sorellina dell'Alfetta era quasi un sacrilegio; ma la Giulietta anni '70÷'80 era pur sempre una trazione posteriore fatta ad Arese con meccanica tutta Alfa, una vera purosange con gli occhi di oggi).
Spesso i guidizi di oggi sulle 75 sono falsati dalle condizioni dell'auto. Sono auto vecchie, costose da mantenere come si deve. Se se ne trova una ben tenuta, che va come da nuova danno molte soddisfazioni, ma è sempre più difficile trovare che sappia metterci le mani.
Mi scuso per gli OT e le ripetizioni di cose già discusse, ma discutendo con chi la 75 non la conosce, è ben metter qualche pulce nell'orecchio, che spinga ad approfondire andando a far ricerche nelle discussioni in topic sui vari argomenti.
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