L'allungamento della vita è multifattoriale ma, mancando serie storiche sulle polveri sottili se non negli ultimi anni (due decenni?), è difficile dire quale sia stato il loro andamento negli anni '70 e se, senza polveri, l'incremento sarebbe stato persino più pronunciato. Però sembra che nefaste non siano, non come altri composti.
Di sicuro le polveri sono in calo da quando si misurano e di sicuro nessuno era passato a granulometrie inferiori ai 2.5 micrometri fino a pochi anni fa.
Questo pone l'interpretazione dei loro effetti nell'ambito dell'epidemiologia, scienza inesatta che spesso collega causa e presunto effetto senza nesso fisiopatologico evidente, solo attraverso nessi di coincidenza di occorrenze.
Resta poi dibattuta la composizione di queste polveri: se adsorbono idrocarburi o altri composti reattivi sono dannose, probabilmente. Se invece sono "naturali" (non antropiche - non di origine umana) ci sono state da sempre. Dire "PM qualcosa" indica solo una granulometria e non una composizione nella stragrande maggiornaza dei casi.
Ovviamente si assume che quelle prodotte in città siano coperte di o facciano parte di composti nocivi.
E neppure il livello soglia ha senso: è stato stabilito apoditticamente.
Per questo, IMHO, non sono materia da sanculotti ma da scienziati, e pure prudenti.
Ma ormai se ne occupano persino le pagine di Novella 14.000...