Album Alfa Romeo

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Il motore V8 di 4,7 litri di cilindrata ha una potenza di 450 cavalli e trazione posteriore.
 
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Rudolf Hruska
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Nel 1947, seguì Ferry Porsche nella sua avventura alla Cisitalia e, nonostante il fallimento dell'azienda torinese, decise di stabilirsi in Italia.
Nel 1951 divenne consulente di Finmeccanica che lo collocò presso la controllata Alfa Romeo, dove assunse, nel 1954, la carica di direttore tecnico responsabile dei settori di produzione e progettazione, sovrintendendo personalmente alla progettazione e industrializzazione delle Giulietta Berlina, Sprint e Spider. Due anni dopo ricevette la nomina a vice direttore del settore tecnico produttivo ed economico, ma nel 1959 fu costretto a dimettersi, in seguito ad attriti con la dirigenza dell'IRI.
 
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Le offerte certo non mancarono sia da parte della Porsche che dalla BMW, disposta ad affidargli la direzione aziendale, ma Hruska era piuttosto restio ad abbandonare l'Italia e preferì accettare la proposta della FIAT, dove prestò la sua opera, soprattutto per la completa riorganizzazione tecnica della collegata Simca e, in seguito, per la progettazione dei modelli "850".
Richiamato all'Alfa Romeo dal nuovo presidente Giuseppe Luraghi, nel 1967, fu incaricato di dare vita al progetto "Alfasud". Il compito prospettatogli non era solo quello di coordinare la progettazione della nuova vettura, ma anche il progetto delle strutture ed infrastrutture dell'unità produttiva di Pomigliano d'Arco. Hruska accettò, ponendo come condizione che l'Alfa Romeo accogliesse anche tutto il suo staff, ovvero i 28 tecnici italiani della SIMCA che, poco prima, era stata ceduta alla Chrysler dalla FIAT.
Questo perchè gli uomini vengono prima di tutto.
 
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Dimessosi nel 1980, Hruska trascorse gli ultimi anni collaborando saltuariamente con l'Italdesign e con l' I.DE.A. di Moncalieri.
 
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La Goccia è un esemplare unico che nasce dall’irripetibile unione di tre elementi: la base meccanica della Giulietta Sprint Veloce, lo stile di Giovanni Michelotti e –dulcis in fundo– le sapienti modifiche di Conrero.
L’auto ha una vita piuttosto movimentata che inizia nel 1957, quando lascia gli stabilimenti del Portello con le sembianze di un’Alfa Romeo Giulietta Sprint Veloce (Tipo 750E, numero di telaio #04718)
 
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