Comunque, a prescindere dalle colpe, è innegabile che qualcosa non abbia funzionato in "Calciopoli 1", sia sotto l'aspetto della giustizia sportiva che penale.
Ad esempio ecco una cosa uscita ieri e mostrata anche in molti telegiornali:
Trofino (uno dei legali di Moggi) legge in aula la trascrizione di un'intercettazione tra Giacinto Facchetti e Paolo Bergamo
in cui il numero uno dell'Inter detta la griglia degli arbitri: "Mandami Collina". La telefonata è del 24/11/2004.
Su questa chiamata il Tenente Colonnello Auricchio (rersponsabile delle indagini ribatte: «La telefonata in cui Facchetti chiede parla della griglia con Bergamo chiedendogli di 'Mettere Collina' è stata trascritta ma da noi ritenuta investigativamente non importante».
In aula c'è chi si mette a ridere.
A quel punto l'avvocato Trofino ribatte: «Ah, e invece avete ritenuto importanti le telefonate fatte da casa di Bergamo nelle quali le mogli parlavano del menu della cena...».
Tornando sul serio, per quanto possibile, va chiarito che queste cose sono di nulla importanza penale o sportiva tuttavia, nella strategia della difesa, hanno il preciso scopo di la far cadere il reato di associazione e delinquere, volendo dimostrare con queste intercettazioni come i partecipanti al sistema, Bergamo e Pairetto, avessero rapporti con tutti o quasi i club di serie A visto che, comunque ieri, non tutte le 75 conversazioni messe agli atti erano relative all'Inter ma anche a Palermo, Bologna, Cagliari, Udinese ecc.
Chiaro poi che l'Inter, non solo perchè è una grossa squadra, ma anche per il, a questo punto chiaramente falso, alone di onestà che si è appiccicata contro, sia diventata il target principale della cosa.
Sarebbe bastatato un pizzico di furbizia in più, o di signorilità, in occasione dello scudetto 2006 e la cosa avrebbe avuto assai meno evidenza.