- 7 Aprile 2018
- 2,298
- 5,495
- 164
- Regione
- Lombardia
- Alfa
- Giulia 2016
- Motore
- 2.2 - 210CV
5500 km percorsi con la Giulia, poco più di due mesi che la guido ed è ora ti fare un primo piccolo bilancio (ovviamente con punti a cazzo in ovvio ordine sparso).
ESTETICA: non stanca, non mi stanca per niente, bella era e bella è ancora. Quando apri la porta del garage e la trovi lì ogni volta è come la prima volta. Bassa, filante con un colorino discreto
Inutile nasconderlo è una calamita per gli sguardi e me ne accorgo tutti i fine settimana quando vado a prendere al lavoro la mia compagna al centro commerciale di Arese. Passano le persone, qualcuno si ferma a chiedere, qualcuno fa due giri attorno e non è difficile vedere mogli/fidanzate che trascinano via il malcapitato di turno.
COMFORT: bassa, cerchi da 19” e pare comunque di viaggiare sul velluto. Certo non è il tipo di macchina che invita ad andare a cercare le buche, ma è insospettabilmente comoda. Certo sui dossi capita qualche leggera raschiatina ma nulla di esagerato. All'interno i sedili sono contenitivi ma non portano a continui aggiustamenti del busto per cercare la comodità che pian piano sparisce
MOTORE: è un cazzo di motorone, magari non potente come modelli della concorrenza, ma per me che arrivo da un asfittico 116 cavalli e che sono un guidatore della domenica va più che bene. Di certo lo spunto non manca e l'abbinamento con il cambio ZF8 è perfetto. I consumi sono relativi e devono ancora assestarsi, per ora si viaggia sui 17 km/l con qualche tirata qua e là e parecchio urbano nel fine settimana.
RIFINITURE: non è più l'Alfa che ci si potrebbe aspettare visto qualche modello passato. Il livello è quello delle tedesche, gli accoppiamenti e i materiali sono ottimi (poi magari ho avuto culo io con questo esemplare).
GUIDA: diciamo che si cercano pretesti per usarla e godersi il suo comportamento su strada, che si tratti di una banale strada di campagna o di un'autostrada ha un inserimento chirurgico e privo di sbavature, anche forzandolo non tradisce mai e anzi ti invita a cercare sempre di pià. Con il selettore DNA su “D” in uscita dalle rotonde si sente il posteriore che prova a partire ma la trazione Q4 mette subito una pezza e riallinea la vettura. Gli amanti dei traversi probabilmente avranno da ridire, io che sono un guidatore della domentica ho da ringraziare.
DIFETTI: qualche vano portaoggetti in più non avrebbe certo guastato... certo ci sarebbe da capire dove poterlo ricavare però. L'elettronica di bordo priva di touch screen si fa ampiamente perdonare grazie a una rotella di gestione dell'impianto posizionata in modo magistrale... resta il fatto che ci sono piccole stupidate che potrebbero essere risolte (quando si avvia Android Auto resta fuori un'icona enorme che ruba spazio ad altre informazioni più utili oppure la retrocamera che meriterebbe più spazio in luogo del misero riquadro).
Come già detto i sensori di parcheggio sono mal rappresentati e acusticamente non danno la sensazione di dove si è rispetto a un ostacolo e nonostante i due mesi passati il problema permane.
Il cambio è un po' troppo autonomo: anche in modalità sequenziale se ritiene che non è il momento di cambiare marcia non te lo fa fare e tu resti lì come un ciula chiedendoti dove hai sbagliato. Il problema personalmente non me lo pongo dato che lo uso praticamente solo in automatico (il che rende persino superflue le splendide palette al volante).
L'angolo di sterzo si conferma forse la cosa più limitante per la Giulia, prezzo da pagare per la guida tanto appagante ma sull'altro piatto della bilancia abbiamo qualche bestemmia di troppo per le manovre di parcheggio o di disimpegno che mi sono riuscite più rapide con un Grand Cherokee.
ESTETICA: non stanca, non mi stanca per niente, bella era e bella è ancora. Quando apri la porta del garage e la trovi lì ogni volta è come la prima volta. Bassa, filante con un colorino discreto
Inutile nasconderlo è una calamita per gli sguardi e me ne accorgo tutti i fine settimana quando vado a prendere al lavoro la mia compagna al centro commerciale di Arese. Passano le persone, qualcuno si ferma a chiedere, qualcuno fa due giri attorno e non è difficile vedere mogli/fidanzate che trascinano via il malcapitato di turno.
COMFORT: bassa, cerchi da 19” e pare comunque di viaggiare sul velluto. Certo non è il tipo di macchina che invita ad andare a cercare le buche, ma è insospettabilmente comoda. Certo sui dossi capita qualche leggera raschiatina ma nulla di esagerato. All'interno i sedili sono contenitivi ma non portano a continui aggiustamenti del busto per cercare la comodità che pian piano sparisce
MOTORE: è un cazzo di motorone, magari non potente come modelli della concorrenza, ma per me che arrivo da un asfittico 116 cavalli e che sono un guidatore della domenica va più che bene. Di certo lo spunto non manca e l'abbinamento con il cambio ZF8 è perfetto. I consumi sono relativi e devono ancora assestarsi, per ora si viaggia sui 17 km/l con qualche tirata qua e là e parecchio urbano nel fine settimana.
RIFINITURE: non è più l'Alfa che ci si potrebbe aspettare visto qualche modello passato. Il livello è quello delle tedesche, gli accoppiamenti e i materiali sono ottimi (poi magari ho avuto culo io con questo esemplare).
GUIDA: diciamo che si cercano pretesti per usarla e godersi il suo comportamento su strada, che si tratti di una banale strada di campagna o di un'autostrada ha un inserimento chirurgico e privo di sbavature, anche forzandolo non tradisce mai e anzi ti invita a cercare sempre di pià. Con il selettore DNA su “D” in uscita dalle rotonde si sente il posteriore che prova a partire ma la trazione Q4 mette subito una pezza e riallinea la vettura. Gli amanti dei traversi probabilmente avranno da ridire, io che sono un guidatore della domentica ho da ringraziare.
DIFETTI: qualche vano portaoggetti in più non avrebbe certo guastato... certo ci sarebbe da capire dove poterlo ricavare però. L'elettronica di bordo priva di touch screen si fa ampiamente perdonare grazie a una rotella di gestione dell'impianto posizionata in modo magistrale... resta il fatto che ci sono piccole stupidate che potrebbero essere risolte (quando si avvia Android Auto resta fuori un'icona enorme che ruba spazio ad altre informazioni più utili oppure la retrocamera che meriterebbe più spazio in luogo del misero riquadro).
Come già detto i sensori di parcheggio sono mal rappresentati e acusticamente non danno la sensazione di dove si è rispetto a un ostacolo e nonostante i due mesi passati il problema permane.
Il cambio è un po' troppo autonomo: anche in modalità sequenziale se ritiene che non è il momento di cambiare marcia non te lo fa fare e tu resti lì come un ciula chiedendoti dove hai sbagliato. Il problema personalmente non me lo pongo dato che lo uso praticamente solo in automatico (il che rende persino superflue le splendide palette al volante).
L'angolo di sterzo si conferma forse la cosa più limitante per la Giulia, prezzo da pagare per la guida tanto appagante ma sull'altro piatto della bilancia abbiamo qualche bestemmia di troppo per le manovre di parcheggio o di disimpegno che mi sono riuscite più rapide con un Grand Cherokee.