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MPP
Utente Cancellato
Allora...GRAZIE!
Questo sentito ringraziamento va a chi ha creato la mia Q...
Stasera ho realizzato che ti cambia realmente la vita.
Guidavo piano, rilassato, sotto una lievissima pioggia, quasi un vapore che imperlava appena i vetri.
Sopra i 130 le minuscole gocce, evidentemente sole e tristi, si abbracciavano, crescevano e scappavano via veloci.
Il cielo sulla BreBeMi era grigio, basso e cupo ma là in fondo uno squarcio di gloria inondava di raggi qualche fortunata collina.
Il motore ronfava sereno in sesta lamentandosi che non lo lasciassi libero.
Ma ogni cosa a suo tempo.
Solita chiacchierata col ragazzo del distributore, un po' di lavavetri blu oltremare e la solita 100 ottani. E via.
Dopo tanta quiete, contemplazione e concentrazione nella guida finalmente la mente è libera, la malattia, il dolore che vivo ogni giorno lontano, attutito, non scomparso ma rientrato nel cerchio della vita. E in quel cerchio ritrovo finalmente il puro piacere che lei ti da. Qualcosa solo per me, solo mio.
Gli AC DC mi scuotono il torace con tuoni e inferno e Giulia li segue.
Gli affondi del pedale in quarta la scuotono a destra e a sinistra ma senza che il controllo di trazione intervenga. Siamo sposati da troppo tempo, troppi chilometri assieme perché non abbia imparato a spingerla al limite senza superarlo, per un pelo.
Non esagero ma la faccio respirare. Riprese assassine dopo rallentamenti voluti, quando nessuno segue.
Un paio di SUV sorpassano baldanzosi. Prendo subito il loro passo. Si spostano sorpresi. Li lascio andare.
Lo squarcio nelle nuvole mi segue.
Prima di Mantova la fila inchioda. Lo vedo da lontano, freno in anticipo ma non basta. I carboceramici mordono forte, progressivi, scarto un filo a destra, lascio spazio all'auto che mi segue. Ci voleva. Ci si infila riconoscente.
Ma viene toccata dietro, solo un buffetto. Vedo che accosta e si ferma.
Non ho avuto paura, non un battito cardiaco in più. Lei mi infonde una fiducia assoluta.
Esco come al solito a Mantova Nord per godermi il ponte e la meravigliosa vista.
Il cielo esplode di rosso dallo squarcio che pian piano tramonta.
Solite strade poco trafficate. Quelle principali sono piene di famiglie con gli occhi lucidi e le braccia piene di regali.
A una rotonda un dubbio: è slittata la frizione o c'era ghiaccio? Trovo il rettilineo vuoto e riprendo cattivo in terza, da dieci all'ora.
A 4000 giri devo modulare l'acceleratore, risponde cattiva e nervosa serpentinando col posteriore. Bene, tutto a posto!
La pulisco dal sale, la guido verso casa in una colonna che non finisce mai.
Sul ponte del Po un SUV si incolla agli scarichi.
Calma, non voglio essere aggressivo, sono sereno. Ma continua a pressare.
Semaforo, rosso........verde.....
Non spingo neppure, basta premere un poco, solo un poco.
Non li capisco...
E finalmente arrivo in ospedale. Un saluto alla mia vecchina di 88 anni appena ricoverata. Sta bene.
Il suo sorriso mi ricorda quello squarcio nel cielo nuvoloso...
Non so se gli ingegneri di AR abbiano discusso col marketing, con la direzione, abbiano rinunciato a qualcosa, siano scesi a qualche compromesso oppure no.
Ma una sola cosa vi chiedo: non rinunciate a dare queste emozioni. Solo questo.
E GRAZIE!
Questo sentito ringraziamento va a chi ha creato la mia Q...
Stasera ho realizzato che ti cambia realmente la vita.
Guidavo piano, rilassato, sotto una lievissima pioggia, quasi un vapore che imperlava appena i vetri.
Sopra i 130 le minuscole gocce, evidentemente sole e tristi, si abbracciavano, crescevano e scappavano via veloci.
Il cielo sulla BreBeMi era grigio, basso e cupo ma là in fondo uno squarcio di gloria inondava di raggi qualche fortunata collina.
Il motore ronfava sereno in sesta lamentandosi che non lo lasciassi libero.
Ma ogni cosa a suo tempo.
Solita chiacchierata col ragazzo del distributore, un po' di lavavetri blu oltremare e la solita 100 ottani. E via.
Dopo tanta quiete, contemplazione e concentrazione nella guida finalmente la mente è libera, la malattia, il dolore che vivo ogni giorno lontano, attutito, non scomparso ma rientrato nel cerchio della vita. E in quel cerchio ritrovo finalmente il puro piacere che lei ti da. Qualcosa solo per me, solo mio.
Gli AC DC mi scuotono il torace con tuoni e inferno e Giulia li segue.
Gli affondi del pedale in quarta la scuotono a destra e a sinistra ma senza che il controllo di trazione intervenga. Siamo sposati da troppo tempo, troppi chilometri assieme perché non abbia imparato a spingerla al limite senza superarlo, per un pelo.
Non esagero ma la faccio respirare. Riprese assassine dopo rallentamenti voluti, quando nessuno segue.
Un paio di SUV sorpassano baldanzosi. Prendo subito il loro passo. Si spostano sorpresi. Li lascio andare.
Lo squarcio nelle nuvole mi segue.
Prima di Mantova la fila inchioda. Lo vedo da lontano, freno in anticipo ma non basta. I carboceramici mordono forte, progressivi, scarto un filo a destra, lascio spazio all'auto che mi segue. Ci voleva. Ci si infila riconoscente.
Ma viene toccata dietro, solo un buffetto. Vedo che accosta e si ferma.
Non ho avuto paura, non un battito cardiaco in più. Lei mi infonde una fiducia assoluta.
Esco come al solito a Mantova Nord per godermi il ponte e la meravigliosa vista.
Il cielo esplode di rosso dallo squarcio che pian piano tramonta.
Solite strade poco trafficate. Quelle principali sono piene di famiglie con gli occhi lucidi e le braccia piene di regali.
A una rotonda un dubbio: è slittata la frizione o c'era ghiaccio? Trovo il rettilineo vuoto e riprendo cattivo in terza, da dieci all'ora.
A 4000 giri devo modulare l'acceleratore, risponde cattiva e nervosa serpentinando col posteriore. Bene, tutto a posto!
La pulisco dal sale, la guido verso casa in una colonna che non finisce mai.
Sul ponte del Po un SUV si incolla agli scarichi.
Calma, non voglio essere aggressivo, sono sereno. Ma continua a pressare.
Semaforo, rosso........verde.....
Non spingo neppure, basta premere un poco, solo un poco.
Non li capisco...
E finalmente arrivo in ospedale. Un saluto alla mia vecchina di 88 anni appena ricoverata. Sta bene.
Il suo sorriso mi ricorda quello squarcio nel cielo nuvoloso...
Non so se gli ingegneri di AR abbiano discusso col marketing, con la direzione, abbiano rinunciato a qualcosa, siano scesi a qualche compromesso oppure no.
Ma una sola cosa vi chiedo: non rinunciate a dare queste emozioni. Solo questo.
E GRAZIE!