Giulia e la Sicilia.
Terra splendida, gente splendida!
Purtroppo pochissime Giulia, in pratica nessuna. Ma proprio per questo la Q faceva passerella! Commenti entusiasti, Alfisti sfe-ga-ta-ti!
Da Messina a Trapani, con base a Palermo (la Vucciria, Ballarò, palazzi, chiese e catacombe), autostrade, strade di montagna che odorano di Targa Florio a picco sopra Cefalù, boschi, montagne oltre i 1600 metri, profumo di pini, strade tra muretti, con le radici degli alberi che lottano per spaccare l’asfalto, serie infinite di tornanti col blu all’orizzonte, che odorano di mare, ombre di cavalieri arabi e normanni, genti, sangue, amore, malinconia e felicità...
E ovunque una quantità di Alfa da fare accapponare la pelle. Giuliette, soprattutto, ma anche tante 159, una pioggia!
E ogni volta che mi accodavo a una di loro o loro si accodavano a me, vedevi un lampo negli occhi, come vedi solo quando si guarda una delle tantissime, belle siciliane.
Commenti al distributore, al lavaggio, al ristorante, per strada.
Due meravigliose ragazze siciliane mi hanno fatto benzina e un sacco di domande. Visi antichi e moderni, qualche tatuaggio, percepisci il senso della vita...
Un traffico fantastico: non credete a chi vi dice che il traffico di Palermo è un incubo. Ditegli di sospendere ogni giudizio fino a che non ha provato Milano. A Milano c’è lo stesso traffico ma è cattivo. A Palermo è poco aggressivo, anzi, per niente. Ti infili, passi, non esiste quasi la segnaletica ma tutti sanno cosa fare e cosa aspettarsi, non sembrano avere fretta. Vivi e lascia vivere.
Cefalù è molto bella, molto turistica ma vera. La gente mi sorprende sempre per il calore: ti toccano, ti mettono una mano sulla spalla, sorridono.
Palermo è città, controversa, ricca e povera, affascinante.
Trapani sembra un gioco di luci che proietti una città di oltre-mediterraneo in terra siciliana, ventosa e assolata, persa tra i vigneti, il monte e il mare.
A Trapani ci siamo fermati alle due per pranzo e un cameriere dell’età dei miei figli mi ha chiesto di poter fotografare la Quadrifoglio. L’ho portato in giro per pochi minuti facendo rimbombare muri antichi di tuoni autunnali. Al ritorno mi ha mostrato la sua Giulietta e raccontato il suo sogno di Giulia.
Il padre mi ha detto: “stanotte non dormirà!” ma aveva anche lui negli occhi quel lampo...
Ma non è finita...
Ora devo fermarmi ma ho ancora tanto in cuore da raccontare!