Auto Elettrica: opinioni, confronti e novità del settore green

Esempio non calzante, i connettori sono componenti a basso costo, bassissimo valore aggiunto e facilmente trasportabili. E, in ogni caso, più del 90% dei connettori usati nell'automotive in Europa viene da est Europa e Nord Africa.
Al massimo il tuo esempio avvalora la tesi contraria, ovvero che avere un fornitore molto distante non fa che aumentare i rischi di rottura nella catena (vedi anche nave bloccata a Suez).
Non è calzante? E perché? Mi risulta che esistono intere produzioni ferme per 4 connettori “a basso costo, bassissimo valore aggiunto e facilmente trasportabili”.

Puoi evidenziare dove avrei scritto che sono favorevole alle forniture da luoghi distanti? Sto scrivendo il contrario.
Alle case questo problema non ha mai interessato ne interessa più di tanto se si espongono ad un monofornitore di litio a migliaia di km, se non di batterie intere (ID3 e 500 ad esempio)…piuttosto solo con la crisi degli approvvigionamenti si sono resi conto di essersi infilate in un cul-de-sac e può darsi stiano cercando di uscirne fuori.
 
Difficilmente tutti i produttori di componentistica sono riusciti a bruciare tutto quello che il gruppo torinese ha fatto in Italia, anzi, tanti si sono salvati lavorando con le case estere.
Quindi se i produttori assembleranno le auto, prevalentemente all’estero, qui rimarranno forse un paio di gigafactory sovvenzionate (per assemblare semilavorati provenienti dall’estero?), mentre molti produttori di componentistica spariranno. Bella prospettiva, non c’è che dire
Penso anche io che un passaggio forzato all'elettrico sia dannoso ma è inutile arroccarsi sulle proprie posizioni e basta.
Bisogna iniziare a riconvertire ciò che è strettamente legato al motore termico.
I componentisti non producono solo "bielle, pistoni e carburatori".
 
vendita abortita, Marelli rimane in mano americana

i 550+60 sono solo la parte italiana di un più ampio piano di ristrutturazione che ha riguardato tutti e 3 i continenti in cui l'azienda è presente. Passaggio inevitabile in seguito alla fusione di due grandi aziende e ancora più dopo le crisi covid/chip/Ukraina
A me interessa il paese in cui vivo, se permetti, i fatti dicondo che 600 persone sono rimaste a casa alla vigilia di “una esplosione“ di opportunità nel settore in cui MM operava con profitto
 
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Non è calzante? E perché? Mi risulta che esistono intere produzioni ferme per 4 connettori “a basso costo, bassissimo valore aggiunto e facilmente trasportabili”.

Puoi evidenziare dove avrei scritto che sono favorevole alle forniture da luoghi distanti? Sto scrivendo il contrario.
Alle case questo problema non ha mai interessato ne interessa più di tanto se si espongono ad un monofornitore di litio a migliaia di km, se non di batterie intere (ID3 e 500 ad esempio)…piuttosto solo con la crisi degli approvvigionamenti si sono resi conto di essersi infilate in un cul-de-sac e può darsi stiano cercando di uscirne fuori.
Ho detto che non è calzante perchè i componenti strategici o importanti sono quasi sempre prodotti abbastanza vicino allo stabilimento del carmaker.
E poi perchè il litio non viene dalla Cina (anche se la Cina ha praticamente messo le mani su buona parte delle miniere ad oggi conosciute) e poco si può fare perchè non lo si può produrre dove si vuole.
Quindi meglio attrezzarsi per usare il litio disponibile costruendosi le batterie da soli o "vicino casa" piuttosto che lasciare il pallino in mano altrui.
D'altra parte anche il petrolio non lo abbiamo in casa e siamo legati a forniture di terzi che ci espongono a crisi (vedi crisi petrolifera degli anni '70)
 
A me interessa il paese in cui vivo, se permetti, i fatti dicondo che 600 persone sono rimaste a casa alla vigilia di “una esplosione“ di opportunità nel settore in cui MM operava con profitto
profitto.... parliamone.
prima di arrivare a guadagnare con una tecnologia di nuova introduzione passano un bel po' di anni.
Ci guadagna, forse, solo il pioniere che la sviluppa/industrializza per prima (vedi, ad esempio, Bosch con il CommonRail), quando arrivano gli altri la pacchia, molto spesso, finisce
Il mio commento era solo per dire che non sono vere le voci di chiusura ma è si è trattato di un progetto di ristrutturazione mondiale dovuto ad una fusione tra due aziende. infatti ha riguardato gli impiegati e non gli operai. Non c'è un problema di sovracapacità produttiva ma solo di duplicazione dei ruoli nel momento in cui si uniscono due aziende, avviene in qualsiasi settore.
 
Prodotti.
Partendo dai fili di rame intrecciati per fare lo statore alla stampa delle schede che sono all'interno dell'inverter.
Il tutto prodotto e assemblato in italia per ottenere un emotor ed un inverter fatti e finiti.
Sempre il Sole24Ore qui riporta che i motori sono di Marelli Dna Porsche e supercarica per l’elettrica Taycan
Quindi Porsche non si fa nemmeno più le auto intere, tutta la parte propulsiva è prodotta e sviluppata all’estero senza una tecnologia propria, Porsche è diventata una semplice carrozzieria.
Esaltante, un’altra mazzata all’industria tedesca, bene per l’Italia di certo ma per chi non frega nulla del nostro paese una Polestar prodotta in cina è la stessa cosa
 
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i connettori sono componenti a basso costo, bassissimo valore aggiunto e facilmente trasportabili. E, in ogni caso, più del 90% dei connettori usati nell'automotive in Europa viene da est Europa e Nord Africa.
sono a basso, bassissimo costo proprio perchè prodotti in africa o asia.. produrli in europa ne alzerebbe il valore e in un'economia di scala anche un mezzo centesimo in più sono soldi
 
profitto.... parliamone.
prima di arrivare a guadagnare con una tecnologia di nuova introduzione passano un bel po' di anni.
Ci guadagna, forse, solo il pioniere che la sviluppa/industrializza per prima (vedi, ad esempio, Bosch con il CommonRail), quando arrivano gli altri la pacchia, molto spesso, finisce
Il mio commento era solo per dire che non sono vere le voci di chiusura ma è si è trattato di un progetto di ristrutturazione mondiale dovuto ad una fusione tra due aziende. infatti ha riguardato gli impiegati e non gli operai. Non c'è un problema di sovracapacità produttiva ma solo di duplicazione dei ruoli nel momento in cui si uniscono due aziende, avviene in qualsiasi settore.
Siamo precisi: Bosch ha industrializzato un’idea nata in Italia, ndr.
Lo dici tu che non c’è sovraccapacità? In base a che fonti?
Solo impiegati? Vallo a dire a loro.
Quindi un ulteriore impoverimento del know how, immagino che in mezzo ci fossero anche tecnici e ricercatori: o facevano solo tutti fotocopie?
Sempre meglio…
 
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Ho detto che non è calzante perchè i componenti strategici o importanti sono quasi sempre prodotti abbastanza vicino allo stabilimento del carmaker.
Cosa c’è di più importante dei chip al giorno d’oggi? Arrivano quasi tutti da una sola isola, sono bastate alcune portaerei ed i chip non arrivano più neanche per le tedesche
 
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