Non è una questione di difetti e di pregi. È una questione di prodotto. Marchionne quando ha "messo in cantiere" Giulia e poi Stelvio, aveva ben presente che prodotto voleva realizzare e cioè un'auto che avesse particolari peculiarità per un preciso segmento di mercato. Una delle regole base per avere un prodotto di successo e ad alto valore aggiunto è proprio quello di riuscire a soddisfare un segmento di mercato non coperto o comunque "poco" coperto. È facile ? Sicuramente no. La volontà è stata quella di proporre un'autovettura che basasse tutto, o quasi tutto, il suo appeal sull'eccellenza della ciclistica e su soluzioni tecniche raffinate al fine non solo del piacere di guida ma anche del piacere che può provare l'appassionato nel possedere un prodotto tecnicamente superiore. Faccio un esempio che per certi versi può essere calzante. Io per esempio ora ho al polso un Girard Perregaux Sea Hawk, mi piace molto esteticamente e ha calibro di manifattura ovviamente meccanico (automatico). Uno mi potrebbe dire: "Ma come non ha neppure il crono digitale. Tutti i Casio lo hanno" . Non è che io sono un pirl@ perché ho un orologio che costa come 180 Casio e non ho le funzioni che ha un Casio al quarzo. È semplicemente un prodotto diverso. E proprio per questo non è neppure, come spesso si legge su questo forum, che l'alfista ama Alfa e quindi ignora i difetti (io tra l'altro ho detto più di una volta che non mi considero un Alfista), ma chi aprezza Giulia/Stelvio vuole un certo prodotto con certe caratteristiche dando importanza a certe feature e meno ad altre perché non gli interessano. È così per tutti i prodotti. Se uno pensa che l'albero in carbonio o le sospensioni a quadrilatero virtuale brevettate non hanno importanza, mentre ha importanza avere un infotainment particolarmente sofisticato o altri automatismi, non ha sbagliato Alfa nel produrre Giulia/Stelvio, ha sbagliato lui quando non ha scelto un"Audi. Alfa di sicuro non ha sbagliato il prodotto, altrimenti non si spiegherebbe come mai tutte le testate giornalistiche e recensori vari abbiano indicato sin da quando è uscita, Giulia (e di riflesso Stelvio) la migliore auto nella categoria. Si può discutere se Alfa abbia sbagliato segmento di mercato, perché forse troppo ridotto per giustificare i costi di produzione, ma in questo caso c'era anche la questione di proporre un prodotto che potesse rilanciare il prestigio del marchio, questione che quindi andava al di là del mero aspetto commerciale.