Baffi, palpebre, ciglia, scudetti, lobi, griglie... termini appositamente mutuati dal creato esistente per coniare opzioni stilisiche. essi elementi fanno parte di una cultura e disciplina estetica assurta a classicità.
ne volete prescindere? il mondo è colmo di proposte che clonano il nulla. la controprova? durano il tempo di una falena, senza lasciare il segno.
La Giulietta, fulgido esempio di splendida ed intonsa longevità.
mi citate le doppie fauci della bmw? ma per favore! che piacciano ai cinesi? una ottima ragione per detestarle. razzismo estetico? certamente. e allora? la cravatta, ad esempio. uno straccio cinese o quelle di Marinella?
Ricordo 40 anni fa, a Milano, hotel Ariosto: Maurizio Marinella riservava una sala, cospargeva il pavimento di scampoli (massimo 4 uguali per ragioni che non ricordo). La Milano che contava e pesava, si dava appuntamento annaspando, per terra, il premio della concupita scelta.
Con le mani colme di questi leggendari brandelli setosi, ci si recava in fondo alla sala dove l'ottimo Maurizio, assiso sulla sua gestatoria, armato di spilli e foglietti, decretava l'ordine di manifattura, le misure, il nome e cognome. pagamento anticipato. rendez-vous dopo 3/4 settimane.
Il personaggio avrà avuto una trentina d'anni., non di piu'. un carisma commerciale infinito, di partenopea eleganza..
Di cosa vogliamo parlare? dei cinesi? dei tedeschi? ma che cazzo me ne frega. infinite meraviglie di casa nostra, vilipesa e oltraggiata senza un perchè.
Confronto con la concorrenza?? ma dove, ma quando mai??
io c'ero (ma contavo zero, come oggi). solo la spesa di una cravatta su misura della quale ne avevo intuito l'esclusività, il valore manifatturiero e relazionale.