La vendita "costretta"

il mio pensiero (che sarà anche sbagliato) è che chi spinge l'elettrico l'ultimo obiettivo che ha è la salvezza del pianeta, come dicevo, motivandolo, in questo post
Alfa Giulia - Confronto con la concorrenza - ClubAlfa.it Forum
 
Questa è una foto composita realizzata con speciali filtri dalla rete di satelliti del progetto europeo Copernicus.
In blu l'assenza di NO2, in rosso la presenza estremamente densa.

La geografia della pianura padana è terribile purtroppo, ma notare le rotte dei mercantili fra Portogallo e Nord Francia: solcano gli stessi corridoi navali lasciando una gran quantità di biossido d'azoto.

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Principalmente le attività industriali e produttive, i riscaldamenti ed il traffico veicolare sono causa di emissioni di NO2 da scarto di combustione.
Fra Milano e Bergamo o Bruxelles e Rotterdam non so chi sia messo peggio.


Nel marzo 2020 questi grafici erano meno densi, ma non di poco: i riscaldamenti degli edifici e le attività industriali sono proseguite ed è presto spiegato il perché pur col lockdown in pianura padana la gente abbia respirato, nelle aree urbane soprattutto, tipo un pacchetto di sigarette ogni 2 giorni, pur non essendo fumatrice.


Il discorso dei motori diesel delle crociere, delle supermercantili e delle navi container che inquinano quanto Milano in un anno è verissimo.
La distribuzione del biossido d'azoto però è spalmata nelle vastità di mari ed oceani.
Non di certo una bella cosa.
Ma non mettiamoci adesso a far gli ipocriti e dire: "ecco vedi, i mari vengono comunque inquinati.. perciò non rompeteci e lasciateci sgasare"
Anche perché non gliene frega niente a nessuno dei mari sinceramente.
Sono le discariche delle nostre civiltà e finché non sarà troppo tardi non smetteremo di trattarli come tappeti sotto cui nascondere la munnezza.

Il problema è estremamente diffuso e democratico: che il tuo reddito annuo sia di 10mila euri o di 10milioni di euri: tutti beviamo microplastiche dall'acqua di bottiglia in plastica, tutti respiriamo NO2 a Milano vivendoci, tutti respiriamo più CO2 nell'aria rispetto a solo 30 anni fa.
Tutti, anche l'1% ricco del mondo che pare sfugga a leggi ed ingiustizie e disponga delle migliori cure sanitarie.
Al collasso degli ecosistemi non si scappa.

C'ha provato Elon Musk, vendendo la fiaba dell'auto elettrica pulita e perfetta, ma le leggi della fisica ci áncorano qua dentro.
Farebbero prima i miliardari di quest'epoca a mollare le redini sulla loro pochezza e dar fondo ai soldi per ripulire tutto altroché.


Invece siamo qui ad arrangiarci, arrabattarci noi redditini vs redditoni i quali son sempre più -oni, spesso anche chi li percepisce fa rima con.., mentre i redditini son sempre di più.



La questione è carica di ideologie, di etichette politiche e di possibili soluzioni che cozzano col vecchio sistema capitalistico.
La narrazione della ciclicità delle fasi economiche consente di lasciar correre sempre tutto senza cambiar granché le cose.
L'urgenza però del collasso degli ecosistemi è tale che prevederebbe un intervento di tipo autoritario o dittatoriale domani.
Non nel 2032.
Ne consegue quindi che non c'è speranza: ci faremo molto male, il logoramento dei sistemi arriverà al punto di rottura e la qualità delle nostre vite non si rialzerà.
Non con questo sistema socioeconomico.
Ciò detto, siate pronti ad accettare che le vostre convinzioni (o orecchie tappate) potranno venir sconvolte da eventi naturali che potrebbero bussarvi in casa senza preavviso alcuno.
Noi ci stiamo scavando la fossa, la flora e la fauna del pianeta a parte il fastidio dei sacchetti di plastica fra le pall...le radici degli alberi più di tanto neanche si accorge di noi, delle nostre attività sì.

È molto delirante oggi ancora far discorsi in cui si presta attenzione alla qualità degli habitat naturali.
È medievale ancora il modello di benessere che immaginiamo noi oggi ancora, è lui il problema, non il mio discorso.
È medievale pensare pragmaticamente quando il nostro benessere dipende da quello dei pinguini antartici, delle farfalle brasiliane, delle foreste di mangrovie in Bangladesh, Vietnam o Florida e dalle paludi dei fiumi europei, dal Reno al Danubio al Don.

Ma la famiglia "Mulino Bianco" è ormai l'immaginario vincente.
Benessere per molti può voler anche dire una vita slegata dal contatto con l'habitat che ci dà vita e legata al sintetico ed artificiale.
Benessere è sinonimo di qualità della vita e di salute. Quest'ultima in particolare con l'attuale sistema economico e le attuali tecnologie, è in crollo.
Il risultato è l'aspettativa di vita in rapido calo ovunque nel mondo.
Il privarsi di sostanze nutritive di molti vegetali, dai frutti al riso al mais, con più CO2 nell'aria sta modificando i frutti: li rende più acquosi e meno ricchi di fibre e nutrienti come le Vitamine o polifenoli.

Convinti di mangiar sano, mangiam mer**.
Convinti di viver sano, facciamo la corsetta a bordo strada con pm10 oltre la soglia di tolleranza per i nostri polmoni.
Convinti che i soldi ci diano la chiave per tutto, per fuggire da queste menate, per salvarsi da tutto e poi alla fine il mondo quello è ed ovunque ormai è compromesso l'equilibrio con gli ecosistemi naturali.


Adesso potrei suonare Pocahontas in salsa retorica gretina Thunberg spaccapalle.
Perciò la smetto.
Ma siate consapevoli che se il biscione passa da un serpente infuocato ad uno elettrificato, se tutte le maggiori case automobilistiche avviano questa transizione non è solo per il business che hanno fiutato.
Tesla nel 2012 aveva costretto tutta l'industria automobilistica globale ad adattarsi ad un competitor che era riuscito a porsi sugli altri come way-marker, segna-via. Toyota, leader globale, era già da 15 anni sulle ibride all'epoca, ed oggi non ha avuto difficoltà a riconvertire la sua produzione.

Il fatto è che la transizione o decarbonizzazione deve passare per le leggi di mercato.
Perciò è ovvio che i grandi manager intavoleranno trasformazioni produttive per vendere.
Quello fanno: vendere! Il nostro compito è non cascarci, valutare bene tutte le informazioni.

Una macchina elettrica però -non avendo un motore a scoppio- non emette direttamente CO2 usandola.
Fin qui mi spiace ma neanche i più invasati bevitori di petrolio devono evitar di fare la figurina degli imbecilli.
Giusto per non offender se stessi più che altro. Siamo Homo Sapiens - non Homo Deficiens. ;):D
 
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Una macchina elettrica però -non avendo un motore a scoppio- non emette direttamente CO2 usandola.
Fin qui mi spiace ma neanche i più invasati bevitori di petrolio devono evitar di fare la figurina degli imbecilli.
Giusto per non offender se stessi più che altro. Siamo Homo Sapiens - non Homo Deficiens. ;):D
nemmeno pm10 (se non consideriamo qlc minima quantità dagli pneumatici).
allora perchè l'homo sapiens non deficiens che popola qst forum non è tanto entusiasta di qst transizione? che sia un malvagio inquinatore seriale e distruttore ambientale?
o forse essendo sapiens e non deficiens sa cosa implica l'auto elettrica? ovvero sfruttamento delle risorse terrestri che si sposta, di poco, dagli idrocarburi alle materie prime per la produzione di batterie? perchè cmq il nuovo e accresciuto bisogno di energia elettrica dovrà essere soddisfatto da centrali a combustibile fossile? che la fine vita di una batteria comporta il suo smaltimento? che con una batteria integrata dovrà essere smaltita l'intera auto?
nel mondo reale la pragmatica è importante.
 
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Torno dalla mia sgasatina del weekend.

La filiera produttiva ed energetica delle auto elettriche resta pur sempre più pulita di quella delle care vecchie caldaie mobili.

Dati alla mano, Sapiens alla mano.

Ciononostante non nascondo l'incoerenza del mio scrivere così e del mio agire colà, cioè gustandomi il suono di una 170cv.

Già che la uso poco, compro su Treedom un albero in Botswana ogni 3 mesi, compro cibo di zona, non mangio carni pesanti..

La mia parte l'ho fatta....

Per tutto il resto c'è solamente da esser consapevoli che la transizione dovrà avvenire, che l'attuale performance di inquinanti dei motori endotermici è da medioevo rispetto alle urgenze che abbiamo e basta. Si può proseguire a bestemmiare contro le lobby delle batterie a litio e contro Elon Musk, ma l'alternativa più immediata quella è ora. Poi verranno spero presto i carburanti sintetici o bio di natura vegetale vedremo. Non che il petrolio non provenga dai vegetali, solo che è energia immagazzinata nei suoli di 30-40-50-100 milioni di anni fa e li dovrebbe restare per non sbilanciare tutto.
Ma ormai è troppo tardi, godetevi i rumori di questi motori ancora un po'.

L'Italia ha il parco macchine più vecchio d'Europa, farlo svecchiare non sarà facile, molte auto sono gelosamente custodite.
Specialmente dagli alfisti, la mia per es. fa 10 anni l'anno prossimo!
 
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Questa è una foto composita realizzata con speciali filtri dalla rete di satelliti del progetto europeo Copernicus.
In blu l'assenza di NO2, in rosso la presenza estremamente densa.

La geografia della pianura padana è terribile purtroppo, ma notare le rotte dei mercantili fra Portogallo e Nord Francia: solcano gli stessi corridoi navali lasciando una gran quantità di biossido d'azoto.

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Principalmente le attività industriali e produttive, i riscaldamenti ed il traffico veicolare sono causa di emissioni di NO2 da scarto di combustione.
Fra Milano e Bergamo o Bruxelles e Rotterdam non so chi sia messo peggio.


Nel marzo 2020 questi grafici erano meno densi, ma non di poco: i riscaldamenti degli edifici e le attività industriali sono proseguite ed è presto spiegato il perché pur col lockdown in pianura padana la gente abbia respirato, nelle aree urbane soprattutto, tipo un pacchetto di sigarette ogni 2 giorni, pur non essendo fumatrice.


Il discorso dei motori diesel delle crociere, delle supermercantili e delle navi container che inquinano quanto Milano in un anno è verissimo.
La distribuzione del biossido d'azoto però è spalmata nelle vastità di mari ed oceani.
Non di certo una bella cosa.
Ma non mettiamoci adesso a far gli ipocriti e dire: "ecco vedi, i mari vengono comunque inquinati.. perciò non rompeteci e lasciateci sgasare"
Anche perché non gliene frega niente a nessuno dei mari sinceramente.
Sono le discariche delle nostre civiltà e finché non sarà troppo tardi non smetteremo di trattarli come tappeti sotto cui nascondere la munnezza.

Il problema è estremamente diffuso e democratico: che il tuo reddito annuo sia di 10mila euri o di 10milioni di euri: tutti beviamo microplastiche dall'acqua di bottiglia in plastica, tutti respiriamo NO2 a Milano vivendoci, tutti respiriamo più CO2 nell'aria rispetto a solo 30 anni fa.
Tutti, anche l'1% ricco del mondo che pare sfugga a leggi ed ingiustizie e disponga delle migliori cure sanitarie.
Al collasso degli ecosistemi non si scappa.

C'ha provato Elon Musk, vendendo la fiaba dell'auto elettrica pulita e perfetta, ma le leggi della fisica ci áncorano qua dentro.
Farebbero prima i miliardari di quest'epoca a mollare le redini sulla loro pochezza e dar fondo ai soldi per ripulire tutto altroché.


Invece siamo qui ad arrangiarci, arrabattarci noi redditini vs redditoni i quali son sempre più -oni, spesso anche chi li percepisce fa rima con.., mentre i redditini son sempre di più.



La questione è carica di ideologie, di etichette politiche e di possibili soluzioni che cozzano col vecchio sistema capitalistico.
La narrazione della ciclicità delle fasi economiche consente di lasciar correre sempre tutto senza cambiar granché le cose.
L'urgenza però del collasso degli ecosistemi è tale che prevederebbe un intervento di tipo autoritario o dittatoriale domani.
Non nel 2032.
Ne consegue quindi che non c'è speranza: ci faremo molto male, il logoramento dei sistemi arriverà al punto di rottura e la qualità delle nostre vite non si rialzerà.
Non con questo sistema socioeconomico.
Ciò detto, siate pronti ad accettare che le vostre convinzioni (o orecchie tappate) potranno venir sconvolte da eventi naturali che potrebbero bussarvi in casa senza preavviso alcuno.
Noi ci stiamo scavando la fossa, la flora e la fauna del pianeta a parte il fastidio dei sacchetti di plastica fra le pall...le radici degli alberi più di tanto neanche si accorge di noi, delle nostre attività sì.

È molto delirante oggi ancora far discorsi in cui si presta attenzione alla qualità degli habitat naturali.
È medievale ancora il modello di benessere che immaginiamo noi oggi ancora, è lui il problema, non il mio discorso.
È medievale pensare pragmaticamente quando il nostro benessere dipende da quello dei pinguini antartici, delle farfalle brasiliane, delle foreste di mangrovie in Bangladesh, Vietnam o Florida e dalle paludi dei fiumi europei, dal Reno al Danubio al Don.

Ma la famiglia "Mulino Bianco" è ormai l'immaginario vincente.
Benessere per molti può voler anche dire una vita slegata dal contatto con l'habitat che ci dà vita e legata al sintetico ed artificiale.
Benessere è sinonimo di qualità della vita e di salute. Quest'ultima in particolare con l'attuale sistema economico e le attuali tecnologie, è in crollo.
Il risultato è l'aspettativa di vita in rapido calo ovunque nel mondo.
Il privarsi di sostanze nutritive di molti vegetali, dai frutti al riso al mais, con più CO2 nell'aria sta modificando i frutti: li rende più acquosi e meno ricchi di fibre e nutrienti come le Vitamine o polifenoli.

Convinti di mangiar sano, mangiam mer**.
Convinti di viver sano, facciamo la corsetta a bordo strada con pm10 oltre la soglia di tolleranza per i nostri polmoni.
Convinti che i soldi ci diano la chiave per tutto, per fuggire da queste menate, per salvarsi da tutto e poi alla fine il mondo quello è ed ovunque ormai è compromesso l'equilibrio con gli ecosistemi naturali.


Adesso potrei suonare Pocahontas in salsa retorica gretina Thunberg spaccapalle.
Perciò la smetto.
Ma siate consapevoli che se il biscione passa da un serpente infuocato ad uno elettrificato, se tutte le maggiori case automobilistiche avviano questa transizione non è solo per il business che hanno fiutato.
Tesla nel 2012 aveva costretto tutta l'industria automobilistica globale ad adattarsi ad un competitor che era riuscito a porsi sugli altri come way-marker, segna-via. Toyota, leader globale, era già da 15 anni sulle ibride all'epoca, ed oggi non ha avuto difficoltà a riconvertire la sua produzione.

Il fatto è che la transizione o decarbonizzazione deve passare per le leggi di mercato.
Perciò è ovvio che i grandi manager intavoleranno trasformazioni produttive per vendere.
Quello fanno: vendere! Il nostro compito è non cascarci, valutare bene tutte le informazioni.

Una macchina elettrica però -non avendo un motore a scoppio- non emette direttamente CO2 usandola.
Fin qui mi spiace ma neanche i più invasati bevitori di petrolio devono evitar di fare la figurina degli imbecilli.
Giusto per non offender se stessi più che altro. Siamo Homo Sapiens - non Homo Deficiens. ;):D
quando saranno tutte elettriche , per farle marciare, l'unica soluzione affidabile sarebbe il nucleare ,che è tutt'altro che green, come ben tutti sanno, anche se ammesso e non concesso che non avvengano incidenti , dove smantelleranno le scorie radioattive che queste producono? senza contare dello smaltimento delle batterie scariche
 
La filiera produttiva ed energetica delle auto elettriche resta pur sempre più pulita di quella delle care vecchie caldaie mobili.
davvero? sei sicuro di qst affermazione? non è che ci vuoi ripensare e magari ti dai un'occhiata, prima di rispondere, a come viene prodotta l'energia elettrica in italia, europa, mondo?
 
davvero? sei sicuro di qst affermazione? non è che ci vuoi ripensare e magari ti dai un'occhiata, prima di rispondere, a come viene prodotta l'energia elettrica in italia, europa, mondo?
si, certo, sono sicuro
 
davvero? sei sicuro di qst affermazione? non è che ci vuoi ripensare e magari ti dai un'occhiata, prima di rispondere, a come viene prodotta l'energia elettrica in italia, europa, mondo?
In Europa stando al 2021 siamo al 38% di produzione da rinnovabili in media fra 27 paesi europei per ca. 490 milioni di persone con gli standard di vita e consumi energetici fra i piú elevati al mondo.


Il PNRR fará piovere denari su progetti che andranno ulteriormente in quella direzione.
Dire che "ci son giornate senza vento per cui le pale non girano" è un po' al limite fra una battuta o una farsa.
Specie per una penisola affacciata sul mare, fossimo il Tibet continentale penserei al solare.. ma qui c'è tutto..
Son stati sdoganati gli off-shore, impianti eolici in mezzo al mare, ne compariranno altri in Adriatico prosismamente.
L'articolo è di quasi 4 anni fa ormai ma definisce le vie intraprese:

Ovviamente i fatti poi son altri:

Dal solare ed eolico nel 2020 è stato prodotto solo il 16,5% del fabbisogno nazionale.
L'idroelettrico e le altri fonti alternative portano a sfiorare il 40% della produzione d'elettricità nazionale da fonti rinnovabili.
Oltre metà resta ancora la dipendenza estera da fonti fossili o da quelle nucleari.
 
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