L’antigelo per i radiatori. La funzione che svolge un moderno fluido refrigerante va ben oltre la proverbiale difesa dal gelo dei mesi invernali, garantendo una protezione più ampia a vantaggio dell’affidabilità…
Un motore moderno necessita di tagliandi assai meno frequenti di quanto accadeva in passato, e per tale motivo i controlli devono sempre essere molto accurati. Le vetture elaborate avvertono questa esigenza ancora più delle altre, perché quando ai loro propulsori viene chiesto il massimo, si corre il rischio di far salire le temperature d’esercizio. A maggior ragione, dunque, oltre al lubrificante del motore ed ai vari filtri, non bisogna dimenticare di sostituire regolarmente il liquido refrigerante del radiatore, perché esso riveste un ruolo assai più importante di quello “antigelo” che gli viene abitualmente riconosciuto…
In un tradizionale motore a quattro tempi alimentato a benzina, solamente il 30% dell’energia fornita attraverso il combustibile viene trasformata in quella meccanica, mentre il resto va perduto sotto forma di calore; di quest’ultimo il 30% viene ceduto al sistema di raffreddamento e più o meno altrettanto, prende la via dello scarico!
Il restante 10% circa, è rappresentato dalle perdite per irraggiamento (scambiate sotto forma di radiazioni emesse dalla sorgente termica), sommate alle incomplete combustioni del carburante (che al giorno d’oggi sono davvero ridotte!).
Di tutto il calore generato dalla combustione, la maggior parte viene scambiato attraverso le pareti del cilindro ed assorbito, per una quota del 70% ed oltre, dalla testata! Dal momento che siamo in piena era “turbodiesel”, è bene precisare che questi motori producono più calore nella testata rispetto ai cugini a benzina… in compenso però emettono gas di scarico più “freddi”. Pertanto i motori a gasolio dovranno godere di un’efficiente refrigerazione per guadagnarsi la medaglia in affidabilità, specialmente quando sono elaborati…
Effettivamente, nella storia dell’automobile, l’antigelo fece la sua comparsa esclusivamente per proteggere il motore dal freddo dei mesi invernali. Il motivo è intuibile: l’acqua quando si trasforma in ghiaccio aumenta di circa il 9% il suo volume; è un fenomeno facilmente riscontrabile… tutti sanno che quando questo liquido si solidifica può arrivare a disgregare le rocce, figuriamoci quello che può fare al monoblocco di un propulsore!
I liquidi refrigeranti moderni, tutti a base di glicole etilenico, abbassano il punto di congelamento dell’acqua fino a circa -40 °C ma al contempo innalzano il punto d’ebollizione a 110 °C ed oltre! Pertanto, l’attuale compito dell’antigelo è duplice: quando il motore è spento, deve proteggerlo dal freddo, quando è in moto deve gestire efficacemente le temperature d’esercizio, mantenendole costanti per evitare di bruciare le guarnizioni e di grippare o deformare gli organi meccanici.
La capacità di non far bollire l’acqua ben oltre i canonici 100 °C, già basterebbe a dimostrare quanto il fluido refrigerante sia evoluto, ma c’è ben altro. Il circuito di raffreddamento deve essere protetto dall’acqua stessa che contiene, poiché essa lascia depositi calcari ed è quindi corrosiva.
Usando l’acqua distillata le cose non migliorano, perché se è vero che non contiene calcio, è altrettanto assodato che risulta più aggressiva nei confronti dei metalli!
Dunque, per mantenere pulito il circuito, composto da tubazioni in gomma e parti metalliche, al glicole etilenico viene aggiunto un pacchetto di additivi che combattono la formazione di schiuma, calcare e ruggine, e preservano dalla corrosione chimica tutti i materiali con i quali il fluido verrà a contatto.per questo motivo esistono in commercio fluidi dai piu svariati colori....
Il liquido refrigerante commercializzato è di due tipi: preparato o da preparare. Il primo è già diluito e pronto per l’uso, basta versare nell’impianto la dose indicata nel libretto di manutenzione dell’auto. Al secondo, si deve aggiungere l’acqua del rubinetto, solitamente al 50%; in genere non sono consigliate altre percentuali di diluizione o l’impiego di acqua distillata… ma per esserne certi è bene rispettare le indicazioni fornite dal fabbricante.
Attenzione a non utilizzare il prodotto concentrato oltre i dosaggi prescritti, in quanto potrebbe essere “troppo aggressivo” e a non miscelare mai il liquido vecchio con quello nuovo o con altri di marca diversa!
Nel caso la lattina rechi la scritta “liquido permanente”, non lasciatevi trarre in inganno giacché significa esclusivamente che il fluido è adatto per tutte le stagioni (storicamente veniva impiegato solo d’inverno!); pertanto la dicitura non vuol dire che duri in eterno! Il refrigerante deve essere sostituito ogni due anni perché la protezione offerta dagli additivi viene alterata nel tempo, a prescindere dal chilometraggio percorso dall’auto.
La lunga permanenza nell’impianto determina la corrosione dei metalli e, più in generale, la formazione di depositi che riducono fortemente lo scambio di calore tra propulsore e radiatore… con conseguente innalzamento delle temperature d’esercizio!
Il controllo del livello deve essere sempre effettuato a motore freddo, con la vettura in piano e senza oltrepassare i livelli di minimo e massimo indicati sulla vaschetta d’espansione. Quando si sostituisce il liquido, si dovrebbe effettuare anche il lavaggio del circuito di raffreddamento, facendo circolare soltanto acqua al fine di drenare ogni impurità presente nell’impianto. c’è sempre il rischio di formare pericolose bolle d’aria nelle tubazioni che devono essere eliminate, con un po’ d’esperienza, attraverso gli appositi spurghi...