Comprendo sia pesante oneroso ed antipatico pagare cifre pari ad unostipendio per poter circolare. Su questo concordo. Vi è pure l'interesse delle compagnie a "giocare" con le riserve gonfiandole per non pagarci le tasse sopra nell'anno preso a riferimento. Su questo concordo. Ed è pure vero che finora poco si pè fatto in chiave antifrode poichè "fin che si paga" non si hanno incentivi a ridurre i costi, tanto basta aumentare. Detto ciò vanno ricordate anche una serie di altre variabili: i milioni di euro pagati a titolo di colpo di frusta che NEL RESTO DELL'EUROPA NON HA MAI TROVATO RISARCIMENTO, L'AUMENTO DEI COSTI DI RIPRISTINO PRESSO I CARROZZIERI DEL 25-30% SE AD INTERVENIRE E' UNA COPERTURA ASSICURATIVA (incluso qualche favorino per mettere a posto qualche altro colpo). Un tanto SOLO per chiarire tecnicamente la situazione, un fenomeno va' contrastato se si prendono in esame TUTTE le variabili sia contro le compagnie sia a contro prassi che favoriscono alcuni consumatori a scapito di tutti gli altri.
Potremmo anche immaginare di penalizzare ancor di più chi incorre in sinistri (esiste già il meccanismo, ovvero il bonus malus ma immaginiamo di "incattivirlo"): attenzione però... il sinistro può capitare a tutti, affinchè non cadiamo nella sindrome del divieto di sosta (vale x tutti tranne quando la multa la riceviamo noi): sarebbe sostenibile un aumento esponenziale di 1000-2000 euro in capo a chi commette sinistri diminuendo quindi il concetto di mutualità? E quando capita a noi di causare un tamponamento a seguito del quale la compagnia ci propone un rincaro di 1000 o 1500 euro a prescindere dalla classe di appartenenza?
Complessa è la risposta poichè molte variabili entrano in gioco. Dal mio punto di vista essenziale è una politica ANTIFRODE, l'eliminazione del contrassegno a favore di verifiche onloine tramite bancadati (già previste dal decreto Monti entro 2 anni), introduzione di ulteriori classi riservate a chi incorre in più sinsistri nel quinquennio in esame.
