Non succede, ma se succede...

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3 Giugno 2011
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"THE ARRIVAL" E L'EFFETTO SERRA INDOTTO

TRAMA: Ilana Green (Lindsay Crouse) è una climatologa che scopre la crescita anormale di piante e fiori a 90 miglia dal polo nord in terreno completamente privo di terra, coperto da neve e altamente magnetico. Inoltre rileva un aumento del CO2 di circa il 20% (è curioso come, sebbene all'epoca della realizzazione del film non si parlasse granché del famigerato "effetto serra", questo argomento sia il fulcro della pellicola - n.d.r.).

Zane Zaminski (Charlie Sheen) è un radioastronomo che lavora per il SETI che, insieme al suo collega di lavoro Calvin (Richard Schiff), scopre un radio-segnale che sembra avere origini extraterrestre, precisamente dalla stella "Wolf 336", distante 14 anni luce; Zane porta il nastro del segnale al suo capo al Jet Propulsion Laboratory, Phil Gordian (Ron Silver) che invece lo licenzia, apparentemente a causa di tagli di bilancio, dicendogli che comunque farà visionare il nastro da qualcuno; in realtà lo distrugge.

"The arrival" è una misconosciuta pellicola statunitense risalente al 1996, per la regia di David Twohy. "Un astronomo, Zane Zaminski, (interpretato da Charlie Sheen) capta messaggi extraterrestri dallo spazio, ma gli alieni cattivi in realtà sono già mimetizzati tra noi e non ci tengono a divulgare la notizia. Il regista, già sceneggiatore del 'Fuggitivo', guarda ad 'X Files' ed all''Invasione degli ultracorpi', con prevedibile corredo di effetti speciali." (P. Mereghetti, Dizionario dei film, Milano, 1999).

La frettolosa e scarna recensione riportata è comunque sufficiente per rendere l'idea di come il cinema di fantascienza lavori in modo sotterraneo: veicola ed intreccia messaggi. Qui il tòpos dell'invasione aliena è declinato nella sua variante più sinistra: un'invisibile colonizzazione per cui gli uomini non sono più uomini. L'archetipo cinematografico di Don Siegel viene fatalmente depauperato in una quasi rivisitazione, aggiornata con il riferimento al S.E.T.I ed alla N.A.S.A., struttura paramilitare nazistoide più che ente scientifico. Tra i personaggi, Filippo Gordian (Ron Silver) è il doppio-giochista, il fidato fedifrago, figura-stereotipo che lascia sdrucciolare la trama nello scontato.

Il motivo dei radio-segnali di natura intelligente immette nella storia un addentellato esobiologico su cui si staglia il silenzio delle voci "terrestri": captiamo radio-sorgenti distanti anni-luce dalla Terra, ma non percepiamo gli echi mortali che s'irradiano dal nostro mondo, effetto serra indotto compreso.


 
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