Ho trovato questo articolo, non so se qualcuno lo aveva già postato ma lo ho trovato interessante, sopra tutto le considerazioni nella parte finale...:
PROBLEMI A POMIGLIANO D'ARCO
Periodo difficile per l'Alfa Romeo di Pomigliano d'Arco, partendo con ordine si ha notizia che da venerdì 11 aprile alcuni lavoratori hanno bloccato l'accesso di merci e materiali, sia in entrata che in uscita, bloccando così la produzione per diversi giorni; il gruppo Fiat ha presentato in Magistratura un ricorso per far cessare le "azioni illegittime" che impediscono la normale produzione. Accolto il ricorso sono intervenute le forze dell'ordine il giorno 15 aprile, che con diverse cariche verso i manifestanti hanno sgomberato l'area dell'ingresso merci, occupata dai lavoratori; la protesta è stata causata dalla decisione di spostare oltre 300 lavoratori a Nola.
Nella giornata di mercoledì 16 si trova l'accordo tra Fiat e sindacati, i 316 lavoratori da adibire alla logistica che verranno spostati a Nola rimarranno dipendenti del gruppo Fiat, inoltre mercoledì 23 ci sarà un nuovo incontro. Da segnalare che al termine della riunione si sono verificati ancora scontri tra manifestanti e forze dell'ordine.
il problema più grosso però deve ancora arrivare, poichè la nuova Alfa 149 è stata affidata allo stabilimento di Cassino, e l'uscita dal mercato della 147 potrebbe significare un calo di produzione intorno al 35% e cassa integrazione per ben 4000 lavoratori, tra lavoratori diretti Fiat e quelli dell'indotto, cifre che fanno rabbrividire.
(Cifre che comunque dovranno essere riviste probabilmente verso il basso.
Le nubi sull'Alfasud si fanno ancora più nere se pensiamo che la Fiat neppure un mese fà ha finito di ristrutturare e addestrare il personale, per un investimento pari a 70 milioni di euro, ma sembra non aver avuto nessun effetto, infatti dalla ripresa della produzione (7 Marzo) ad ora sono uscite dallo stabilimento ben 2mila vetture con difetti di produzione, per questo l'azienda ha richiamato a Pomigliano diversi lavoratori da altri stabilimenti del gruppo, sopratutto da Cassino per mettere una pezza a questo disastro.
Pare che il numero di vetture prodotte in questi giorni sia di 600 unità giornaliere, e non di 1000 come qualcuno sostiene, quindi proviamo a tirare due somme:
Poniamo che dal 7 marzo, giorno di riapertura di Pomigliano siano state prodotte 600 vetture al giorno, e che i giorni lavorativi siano stati 30 (7 marzo-18 Aprile), da questi sottraiamo 4 giorni causa il blocco della produzione dovuto allo sciopero, quindi 26 giorni lavorativi, moltiplicato per il numero di vetture prodotte abbiamo il risultato di 15.600 vetture, facciamo ora un calcolo percentuale in base alle vetture difettate dal 7 Marzo al 18 Aprile che sono 2.000; il rapporto percentuale delle vetture difettate è del 12,8%
E' un dato accettabile questo? Da una parte c'è il sacrosanto diritto del cittadino di lavorare e guadagnare onestamente per tirare avanti la famiglia, dall'altra invece c'è l'immagine di un interno gruppo che rischia grosso dopo tutti gli sforzi fatti per migliorare. Riusciremo a trovare una soluzione a questo difficile equilibrio?