Ricerca Alfa Romeo - Università di Napoli Federico II

la trazione posteriore è sinonimo di sportività, tutte le supercar sia nostrane che estere sono a trazione posteriore: ferrari, porsche, corvette, lamborghini... i primi noi che vengono in mente
qst in linea generale
per qnt riguarda il mio parere personale devo dire che non ho mai guidato un'alfa a tp, sono stato solo passeggero di una 75, anzi non ho guidato auto a tp qundi non posso dire qnt sia importante qst tipo di trazione, posso solo ripetere ciò che dicono gli altri
 
Mi riferisco alla banalizzazione del prodotto Alfa Romeo da quando l'Alfa nel 1986 è stata ceduta a Fiat Auto S.p.A. Quest'ultima apparte il progetto 156 alias 164 già collaudato in Alfa Romeo e quasi pronto per essere immesso sul mercato decise di spostare la trazione all'avantreno per dimezzare i costi di produzione,tralasciando questo fattore l'auto riscosse immediato successo visto che aveva un cockpit totalmente inedito, linee nuove ed aggressive in pieno stile Alfa Romeo abbinando gli ottimi motori Alfa alla nuova trazione anteriore e al pianale tipo 4 condiviso con Lancia, Saab e Fiat.

All'epoca nell'azienda torinese c'era Vittorio Ghidella brillante manager e collaudatore Fiat che aveva piani ben precisi per la nuova azienda acquisita: ovvero la condivisione dell'eccellenza motoristica made in Maserati e lo sviluppo di nuovi progetti in simbiosi con il marchio Alfa Romeo creando una sorta di "polo sportivo e di eccellenza" formato da Maserati e Alfa Romeo, al quale affiancare il marchio Lancia da sempre simbolo di lusso e cura dei dettagli.
Purtroppo gli esiti li conosciamo, a causa di giochi di potere e rivalità interne fu designato nuovo CEO Cesare Romiti, facendo finire nel dimenticatoio l'Alfa.
Esempio lampante ne è la 155 erede della mitica 75 totalmente banalizzata ovvero spostata la trazione dal posteriore all'anteriore, condivisione col pianale della Fiat Tipo interni molto spartani e poco curati, fecero si che le vendite furono di gran lunga inferiori rispetto alle attese.

Venendo al dunque a mio parere se si fossero condivise tecniche avanzate con Maserati invece di condivederle con Fiat -che adottava soluzioni tecniche non all'altezza delle caratteristiche del marchio e a quello che la clientela si aspettava da un Alfa Romeo- il marchio sarebbe rimasto quello di un tempo ancora più amato e ovviamente con volumi di vendita nettamente superiori a quelli ottenuti.

PS. Sembra tale scelta sia stata adottata per la costruzione della nuova 4C ma attendo l'erede della 159 per dare un giudizio veritiero.
Mi scuso per la lungaggine del post, ma a mio modesto avviso era giusto inquadrare il contesto storico.
 
Ultima modifica:
La trazione posteriore, come già detto da altri è sinonimo di sportività e divertimento di guida, valori che l'Alfa è riuscita a mantenere anche avendola persa. Ora la sua riproposizione su un auto che verrà prodotta liberamente, non in serie limitata come la 8C, potrebbe portare il marchio ad una valorizzazione nei confronti dei puristi e degli amatori che probabilmente aveva perso. È ovvio però che sull'auto su cui è stata proposta non poteva essere diversamente, è opportuno aspettare i nuovi modelli futuri e vedere come saranno impostati.
 
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Non so se parli con me, ma...
Per me non è questione di trazione posteriore, motori V6 o altro... Le tecnologie evolvono, non si può rimpiangere il Busso mentre la Tesla è già andata oltre i motori benzina... Il punto è costruire auto contemporanee che mantengano lo spirito dei progetti passati.

IMHO la MiTo è una Punto lievemente rivisitata, che non si è potuta permettere un musetto decente perché la posizione dei fanali non poteva essere modificata per ragioni di costo e che non conserva che qualche traccia del DNA Alfa.

@ RandolphCarter

Quali sono a tuo avviso le caratteristiche del DNA di Alfa?
 
Quali sono a tuo avviso le caratteristiche del DNA di Alfa?

La sportività, non esasperata e raggiunta attraverso l'equilibrio generale piuttosto che con esagerazioni "sceniche" (esempi negativi: Clio V6 e Veyron).
La bellezza, intesa come armonia sia di forme che progettuale (esempio negativo: Alfa Gloria).
La tecnica, come dimostrazione di un progetto coerente, che va oltre il mero assemblaggio di componenti (esempio: 4C).
L'esclusività. Con il prodotto che si sceglie il cliente, e non viceversa; avendo caratteristiche mirate a categorie precise di persone (esempio: Giulietta non dovrebbe ambire ad essere la più venduta nella categoria).
 
Il Brand è ancora forte ma ha parzialmente perso la sua identità di marca principalmente per il limitato quantitativo di contenuti esclusivi che ne evidenzino le caratteristiche di sportività, eleganza ed appagamento per il guidatore.
Questo punto, molto evidente ad inizio anni 90, era stato parzialmente risolto principalmente con i modelli 147-156 (ed in parte 159...) anche grazie ad una buona gestione della vita commerciale dei modelli (restyling "veri" e riusciti, nuovi motori, aggiornamento contenuti).
Se guardiamo alla limitatissima gamma attuale, gli aggironamenti sono pochi e relativamente limitati, percepibili solo da occhio esperto o da chi era già intenzionato ad acquistare il modello ma praticamente invisibili ad un occhio "occasionale"

Da non trascurare anche il fatto che le Alfa tendono a svalutarsi più della media del segmento, problema trascurabile per chi ha l'abitudine di cambiare l'auto ogni 10 anni ma molto significativo per una clientela "business", molto presente nella parte premium dei vari segmenti e dove, non a caso, sono le marche tedesche a fare da padroni, Audi in primis


@Blackjack
Cos'è per te la sportività? e l'eleganza? e l'appagamento del guidatore?

- - - - - -Inserimento doppio messaggio - - - -- -

La sportività, non esasperata e raggiunta attraverso l'equilibrio generale piuttosto che con esagerazioni "sceniche" (esempi negativi: Clio V6 e Veyron).
La bellezza, intesa come armonia sia di forme che progettuale (esempio negativo: Alfa Gloria).
La tecnica, come dimostrazione di un progetto coerente, che va oltre il mero assemblaggio di componenti (esempio: 4C).
L'esclusività. Con il prodotto che si sceglie il cliente, e non viceversa; avendo caratteristiche mirate a categorie precise di persone (esempio: Giulietta non dovrebbe ambire ad essere la più venduta nella categoria).

@ RandolphCarter

Potresti spiegarmi meglio quando dici che "Giulietta non dovrebbe ambire ad essere la più venduta nella categoria"?

- - - - - -Inserimento doppio messaggio - - - -- -

risposta n. 1

rispetto al passato il marchio Alfa Romeo ha perso sicuramente posizioni di mercato a vantaggio di altri brand soprattutto tedeschi
qst in parte è dovuto all'accostamento che il potenziale utente fa con fiat dopo l'acquisizione da parte di quest'ultima (acquisizione che ha portato alcuni benefici ma molti svantaggi soprattutto in termini di immagine) in parte dovuto alla sempre meno innovazione e alla scarsità di modelli che oggi alfa romeo può presentare sul mercato
nel mondo degli appassionati il marchio è ancora forte basti vedere gli innumerevoli eventi organizzati dai possessori di vari modelli sia sotrici che più moderni però qst non basta a sopperire alle carenze di cui sopra a cui si deve aggiungere una politica quasi rinunciataria nel proporre nuovi modelli (basti pensare alla imminente uscita dell'ammiraglia erede della 166 ormai imminente da troppo tempo)
a questi elementi va aggiunto un altro ovvero la chiusura (non si sa per qnt o se riaprirà) del museo di arese che rappresentava la memoria storica del marchio oltre ad essere esempio di quanto alfa abbia contribuito alla storia dell'automobilismo italiano e non solo
altro fattore che contribuisce alla attuale debolezza è rappresentato dall'uscita ormai decennale di alfa dal mondo delle corse che con i successi ottenuti in pista era la miglior vetrina pubblicitaria per le versioni stradali di quelle stesse auto
fattore meno determinate in quanto riguarda solo quelli che sono i puristi del marchio è, oltre alla già citata acquisizione fiat, l'abbandono della trazione posteriore
alfa romeo ha rappresentato in passato lo spirito sportivo che ogni automobilista vorrebbe dalla propria auto con modelli all'avanguardia del design e della motoristica, auto che incarnavano sia il lusso che la potenza, basti pensare all'ultima ammiraglia 166
oggi purtroppo la mancanza di berline sportive (l'ultima, la 159, ormai fuori produzione) riduce al marchio a soli 2 modelli di segmento medio-basso (non ignorando la 4C ma considerandola supersportiva destinata ad un pubblico di nicchia poco influente sul grande publico) lasciando che grosse parti di clientela che si rivolgono ad altri segmenti (vecchia e potenziale) si indirizzino a marchi esteri, perloppiù tedeschi

@ziopalm
Cosa intendi per spirito sportivo? e per lusso e potenza?

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Risposta n.1

Attualmente il marchio sta iniziando una sua ripresa grazie a scelte più sensate ma molto sofferte dagli estimatori del marchio. Fino a pochi anni fa non vi erano decisioni chiare della dirigenza, che è stata vicina alla vendita del marchio stesso, mentre ora si punta molto a ridare valore e collegamento con il passato, basti pensare che la nuova linea stilistica deriva da una supercar e che dopo quasi 20 anni ritorna la trazione posteriore su un'auto prodotta in serie. I tecnici Alfa poi stanno lavorando ad un nuovo pianale per produrre una berlina di classe medio-alta che si spera sia un successo come quello prodotto per l'attuale Giulietta.
Dal passato ad oggi molte cose sono cambiate, in primis l'uscita dalle corse che portavano lustro e nomea oltre all'uscita di modelli di serie con tecnologie derivate e poi l'adeguamento a standard di produzione che sacrificano i valori che hanno fatto di Alfa Romeo un'icona come la sportività e la maneggevolezza.

@​Jok3r

Quali sono per te i valori sacrificati?
 
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Risposta al quesito numero 1.

Dopo aver condotto vari studi ed approfondimenti sul marchio Alfa Romeo essendo stato argomento della mia Tesi di Laurea, ritengo che il marchio attualmente non possa nemmeno essere paragonato al passato e a quello che rappesentava un tempo.
La storia del nostro marchio ha radici profonde nel mondo delle corse e della velocità, cosa che tuttoggi è inesistente.
Investimenti ridotti al minimo, prodotti troppo banalizzati rispetto alle caratteristiche intinseche al marchio ALFA ROMEO ovvero sportività e soluzioni tecniche sopraffine e a volte esclusive, ricordando in particolar modo lo schema Transaxle con rispettiva trazione posteriore e ponte DE DION che negli anni settanta le case costruttrici germaniche sognavano.
C'è da dire tuttavia, che il marchio Alfa Romeo ora come allora suscita qualcosa all'interno del guidatore, riprendendo le parole dell'Ing. Orazio Satta Puliga: "cose che hanno a che fare più col cuore che col cervello" quindi il marchio tuttoggi è simbolo di sportività e velocità e regala emozioni a chi guida ed è capace di comprenderle.

@ ​dragunof88
Quali sono a tuo parere le caratteristiche intrinseche al marchio Alfa Romeo?
 
@ ​dragunof88
Quali sono a tuo parere le caratteristiche intrinseche al marchio Alfa Romeo?

sportività ovvero linee filanti e decise
prestazioni in termini di tenuta di strada maggiori della maggior parte degli altri costruttori
eccellenza motoristica con motori prestanti
soluzioni tecniche d'eccellenza
cura negli assemblaggi e nelle materie impiegate per la produzione
 
come già spiegato anche dagli altri in passato alfa romeo era presente nel mondo delle corse anche con ottimi risultati, mano mano qst impegno sportivo è andato scemando fino scomparire alfa dalle competizioni sia di formula 1 che da qll derivate di serie. alfa traslava poi la sportività della pista sui modelli stradali adottando linee aerodinamiche e motori grintosi, più spinti rispetto ai pari cilindrata di altre case
in un'auto materiali pregiati per gli interni e optional sono lusso, per la potenza basta guardare cosa c'è nel cofano
 
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C'è qualcuno che ha un punto di vista differente o che ha qualcosa da aggiungere?
 
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