Oh come ci si disabitua al bello...
Pasqua, quattro giorni di riposo, torno a casa (Lassie).
Guardo la 500, guardo la porta del garage, riguardo la 500 e la mano scivola a toccare una grossa chiave, pesante e sgraziata.
La 500 inizia a piangere dai led ma la vedo rassegnata...
Le faccio una carezza ma non mi risponde, offesa.
Apro la saracinesca e comincio a togliere i cateteri dalla vecchina: prima la presa, poi positivo e negativo. Chiudo il cofano con un bel botto (altrimenti dicono che si gonfi in corsa perché si torce il telaio). La 500 spernacchia in un angolo e sghignazza dicendomi la stessa cosa.
Si zittisce spaventata quando avvio il mostro. Al primo rombo, tutto aperto, confessa di aver detto una cazzata per invidia e in segno di rispetto si spegne da sola. Le scappa anche un po' di GPL. Alla prossima le metto il pannolino...
La rossa esce lenta sfiorando i montanti della basculante con lo specchietto destro. Sono diventato bravo, faccio sempre il pelo. La 500, per farsi perdonare, esce con un "olè!".
Lentamente Giulia si mette in posizione per lasciare il posto alla sorellina che ci entra in silenzio asciugandosi i led.
Chiudo la basculante.
La Giulia borbotta piano, esce al sole con un saltello, tanto per ricordarmi chi è, e aspetta ai piedi della ripida rampa che il portone comandato si apra.
Accelero, mollo la frizione e non do gas. Sale da sola e attraversa le porte che si riaprono attorno a lei in segno di sudditanza.
Mi fermo in piano, metto i guanti per vezzo e infilo gli occhiali da sole superleggeri, perfetti (19€ e valgono più di tante firme, come lei...). Giro attorno alla piazza, sgaso davanti a un'Audi sborona e finalmente il primo rettilineo.
Ho tanto letto di volani e frizioni a doppio disco in questi giorni che, lo confesso, temo il momento che dovrò cambiare la mia.
Innesto la terza, rallento fino a 1500 giri e affondo.
Cavolo! Lo sapevo, non accelera e il motore sale di giri!
Nooooooo....!!!
Ma mi sembra di aver udito uno strano fruscio e poi...lo sento, un inconfondibile odore.
Non di frizione surriscaldata, di gomme bruciate...
Riprovo, questa volta meno violento e ricordandomi di avere ancora le invernali.
Evvai!!! La frizione è salva, le gomme si inchinano a ringraziarmi.
Mi ero disabituato a cosa può fare la piccola: costringerti al mutuo per cambiare le gomme.
Per tutto il viaggio ho rispettato i limiti ma, appena possibile, giù come non ci fosse un domani, sculettando come una prostituta culona da 0 a 50, da 0 a 70, da 0 a 90...
Più lungo a scriverlo o a dirlo che a farlo.
La frizione tiene ancora.
E tanto Mercoledì rimetto le estive.
Ma mi manca guidarla di più sulle strade che dico io, fuori portata per via dell'arancione, arancione scuro, rosso, arcobaleno tutto.
Finirà anche questa e, come disse il Poeta: "... uscimmo a riveder le stelle".