Junior Ibrida 136 CV Speciale: 31.900 euro | Junior Elettrica 156 CV Speciale: 41.500 euro |
7.018 IVA | 9.130 IVA |
3.190 utile concessionari | 4.150 utile concessionari |
1.595 trasporto | 2.075 trasporto |
1.595 marketing e pubblicità | 2.075 marketing e pubblicità |
12.760 costo produzione | 16.600 costo produzione |
5.742 utile del brand | 7.470 utile del brand |
Ciao gigalfaFacciamo un pò di calcoli.
Premessa le percentuali sono puramente indicative, le voci compreso i numeri possono variare +/-, ma il costo finale non cambia.
Eliminiamo l'iva 22%, l'utile dei concessionari 10%, il trasporto 5% presso i punti vendita (treno, nave, bisarca), marketing è pubblicità 5%, costi di produzione veicolo 40% (impianti, manutenzioni, personale, progettazione, amministrazione, energia, materie prime), utile del brand 18%
- Alfa Romeo Junior Ibrida 136 CV Speciale: 31.900 euro
- Alfa Romeo Junior Elettrica 156 CV Speciale: 41.500 euro
in numeri:
Junior Ibrida 136 CV Speciale: 31.900 euro Junior Elettrica 156 CV Speciale: 41.500 euro 7.018 IVA 9.130 IVA 3.190 utile concessionari 4.150 utile concessionari 1.595 trasporto 2.075 trasporto 1.595 marketing e pubblicità 2.075 marketing e pubblicità 12.760 costo produzione 16.600 costo produzione 5.742 utile del brand 7.470 utile del brand
Questa sintesi (molto sommaria) vuole essere un chiarimento di come si raggiunge il prezzo finale di un veicolo, la complessità dei dati da elaborare è molto variabile e fluttuante, non tenendo conto della quantità di veicoli prodotti, nel modo di trasporto, della effettiva capacità di ottimizzare i costi in base al paese di produzione, le tasse e gli oneri diversi da paese a paese, etc.
La conclusione è data dal fatto che compriamo auto a un costo/valore inferiore di quanto possiamo immaginare.
Trovo comunque molto interessante la tua iniziativa di mostrarci questi costi. So che bisogna sempre stare un po' attenti con le statistiche perché molte persone non mettono in discussione le statistiche.Eurostat, ma il senso della statistica (non vuole essere la bibbia) e volta ad indicare sommariamente i costi di produzione che si riscontrano in Europa, infatti nel corso della presentazione dell’Alfa Romeo Junior, Carlos Tavares ha ribadito quello che è ben noto, cioè che “costruirla in Polonia costa molto meno”.
Analisi ampia, precisa e condivisibile.Conosco bene le dinamiche delle imprese e le finalità degli imprenditori.
Se qualcuno pensa che comprare la Junior, nonostante la sua genesi tutt' altro che Alfa Romeo , sia un' opera " pia" propedeutica a fare utili da reinvestire in prodotti della tradizione della casa , si sbaglia di grosso ed è ( senza offesa ) un po' ingenuo.
La logica di qualsiasi impresa al mondo è e rimane solo una: fare MARGINI OPERATIVI nella maggior maniera possibile.
Se il " giochetto" di spacciare una Peugeot per un' Alfa Romeo funzionerà e produrrà i risultati sperati in termini di guadagni, nessun manager sano di mente oserà mai avanzare l' idea di ritornare allegramente a produrre in Italia auto innovative del calibro di Giulia e Stelvio.
Gradualmente, per non destare troppo clamore, tutta la produzione andrà in paesi a basso costo di manodopera.
La stessa cosa vale per il compianto marchio Lancia e l' orripilante Y che, come scrivo spesso, è bene che abbia il logo Lancia a caratteri cubitale poichè si rischia di scambiarla per una Nissan Juke.
L' unico modo per far ritornare ai "sacri principi" questi signori è il riscontrare che il manufatto non si vende come nelle attese e, come ha fatto il governo, "bacchettarli" quando fanno il giochino del logo Italico applicato sulle vetture.
Quest' ultimo aspetto è il più destabilizzante per i manager, è veramente la " kriptonite " per Stellantis; la strategia di marketing era chiara sin dall' inizio ma non si aspettavano una reazione così immediata.
Noi, in Italia, non percepiamo adeguatamente il significato di prodotto " made in Italy"; provate a farvi un giro in Germania, a Norimberga, e noterete subito, nei ristoranti e nei negozi, cosa significa avare un manufatto Italiano.
Il poter commercializzare in tutto il mondo un prodotto con tale richiami è uno straordinario fattore motivazionale per l' acquisto.
Il governo ha una leva molto importante da utilizzare a riguardo, sia per il sostegno dei posti di lavoro che per la difesa dei nostri brand Italici; se verrà ben utilizzata, potrebbe portare anche a dei seri cambiamenti di strategia aziendale.
Tuttavia, se così non dovesse essere e se la strategia applicata gratificasse il bilancio aziendale e gli azionisti, da parte mia tanto di cappello a Stellantis dal punto di vista finanziario: diventerà interessante, quindi, l' acquisto delle loro azioni.
Meno interessante , per quanto mi riguarda, l' acquisto delle loro auto.
Appunto.Conosco bene le dinamiche delle imprese e le finalità degli imprenditori.
Se qualcuno pensa che comprare la Junior, nonostante la sua genesi tutt' altro che Alfa Romeo , sia un' opera " pia" propedeutica a fare utili da reinvestire in prodotti della tradizione della casa , si sbaglia di grosso ed è ( senza offesa ) un po' ingenuo.
La logica di qualsiasi impresa al mondo è e rimane solo una: fare MARGINI OPERATIVI nella maggior maniera possibile.
Se il " giochetto" di spacciare una Peugeot per un' Alfa Romeo funzionerà e produrrà i risultati sperati in termini di guadagni, nessun manager sano di mente oserà mai avanzare l' idea di ritornare allegramente a produrre in Italia auto innovative del calibro di Giulia e Stelvio.
Gradualmente, per non destare troppo clamore, tutta la produzione andrà in paesi a basso costo di manodopera.
La stessa cosa vale per il compianto marchio Lancia e l' orripilante Y che, come scrivo spesso, è bene che abbia il logo Lancia a caratteri cubitale poichè si rischia di scambiarla per una Nissan Juke.
L' unico modo per far ritornare ai "sacri principi" questi signori è il riscontrare che il manufatto non si vende come nelle attese e, come ha fatto il governo, "bacchettarli" quando fanno il giochino del logo Italico applicato sulle vetture.
Quest' ultimo aspetto è il più destabilizzante per i manager, è veramente la " kriptonite " per Stellantis; la strategia di marketing era chiara sin dall' inizio ma non si aspettavano una reazione così immediata.
Noi, in Italia, non percepiamo adeguatamente il significato di prodotto " made in Italy"; provate a farvi un giro in Germania, a Norimberga, e noterete subito, nei ristoranti e nei negozi, cosa significa avare un manufatto Italiano.
Il poter commercializzare in tutto il mondo un prodotto con tale richiami è uno straordinario fattore motivazionale per l' acquisto.
Il governo ha una leva molto importante da utilizzare a riguardo, sia per il sostegno dei posti di lavoro che per la difesa dei nostri brand Italici; se verrà ben utilizzata, potrebbe portare anche a dei seri cambiamenti di strategia aziendale.
Tuttavia, se così non dovesse essere e se la strategia applicata gratificasse il bilancio aziendale e gli azionisti, da parte mia tanto di cappello a Stellantis dal punto di vista finanziario: diventerà interessante, quindi, l' acquisto delle loro azioni.
Meno interessante , per quanto mi riguarda, l' acquisto delle loro auto.