Beh dico la mia. Premesso che la mia prima 4 ruote è stata un’alfa 33 seguita dopo vari anni da una 156 mentre nel frattempo guidavo golf, astra, 330, slk, ml, x6, smart, defender, countryman e ne salto pure qualcuna che non ricordo, adesso ho una 500x ed a gennaio finalmente Stelvio. Questo non per millantare ma un pò di esperienza in fatto di auto, concessionarie ed officine, ahimè data la veneranda età me la son fatta. Il problema di Alfa e del gruppo FCA in generale è innanzitutto una politica di vendita che da un lato valorizza poco il prodotto con scontistiche molto forti che abbattono di conseguenza il valore dell’usato, bisarche di km0 vendute con sconti del 20-25% del prezzo di listino e dall’altro non fornisce un adeguato supporto post vendita al cliente. In Italia la situazione è ancora più penalizzante, mentre all’estero su Stelvio si garantisce 4 anni da noi non si va oltre quella di legge, mentre un periodo allungato di copertura avrebbe convinto molti a scegliere Stelvio o Giulia frenati nell’acquisto da timori dovuti ad una fama di poca affidabilità del marchio italiano. Purtroppo certi timori non sono del tutto ingiustificati, la mia 33 era afflitta da numerosi problemi di natura elettrica oltre che di ruggine mentre nella 156 entrava acqua dalle portiere ed accellerava in colonna senza pigiare il gas! Insomma la qualità costruttiva è stata per anni inferiore alla produzione tedesca, l’affidabilita motore a parte idem, quindi ovviamente Marchionne ed il resto della dirigenza del marchio hanno dovuto faticare non poco per riguadagnare la fiducia della clientela. Inoltre a mio avviso alcuni errori potevano essere evitati, la piattaforma Giorgio è fantastica ma quanto costava dotare Giulia e Stelvio di head-up display, fari a led di ultima generazione e sistema infotainment adeguato? Sono tutta roba prodotta su commissione da ditte esterne, accessori su cui poteva essere utile investire per non far diventare un prodotto obsoleto non appena messo in vendita. Infine ma non meno importante, la cura di alcuni piccoli difetti, quali la deformazione dello sportello carburante o il disacco dei fendinebbia a cui alfa avrebbe dovuto porre riparo con maggiore solerzia.
Purtroppo Marchionne non c’e più e credo che questo sia un grosso problema, come trovo assurda la dismissione di un marchio glorioso come Lancia anche se credo, e spero di sbagliarmi, che ciò possa preludere alla vendita del marchio, che con Alfa Romeo gode, nonostante tutto, di grande fama e prestigio all’estero.
Da parte mia aspetto fiducioso la mia prossima Alfa, sicuramente il miglior suv in circolazione, condividendo con voi la passione per questo marchio che va al di là dei pregi e difetti e come nessun altro rappresenta la meccanica delle emozioni.