Sinceramente non mi preoccupa il discorso inquinamento in relazione alla produzione cinese. Quanto al fatto che siamo decisamente TROPPO dipendenti da una nazione (grossa come un continente), potente e fondamentalmente gestita con un governo di figli di zo**ole che, se vai là (tanto per dirne una), ti ficca alle costole un "guardiano" che segna e marca tutto quello che fai.
Poi succede come ora che FCA/Stellantis e GM in USA hanno le catene ferme perché non hanno i chip (cinesi) da montare sulle auto, o che una semplice visita del dittatore cinese in una fabbrica di terre rare fa fare al POTUS (quel demente di Trump per inciso) un dietrofront di 180° sui suoi annunci anti-governo cinese.
La Cina come "fabbrica del mondo" è UN MALE. Una volta esistevano le aziende considerate "asset fondamentali dello stato" (c'è un nome esatto che non ricordo), tra cui vi erano acciaierie (la "fu" Ilva), grosse chimiche (la "fu" Montedison), belliche (Oto Melara, ancora Italiana, e sotto Finmeccanica, che ha anche la ex Agusta), informatiche (la "fu" Olivetti, che era avanti all'IBM a suo tempo). Ora non ci rimane praticamente più niente di tutto questo. E come stato Italiano non abbiamo manco la forza economica per rifarlo. Forse come "stati uniti d'Europa", se si riuscisse a creare l'idea di una patria comune allargata e non una accozzaglia di stati che litigano tra loro (ma forse ci vorrà un'altra guerra per questo purtroppo).