Controalberi motore Stelvio 2.2 210cv

Diesel invece? Non c’è modo ti intervenire prima prima capiti? Il tipo di utilizzo influisce? Intendo tirando la macchina o meno la espone di più al rischio ?
 
Non c’è statistica in questo forum. É successo a più o meno 3 utenti se non ricordo male.
Solo ipotesi e deduzioni logiche sul possibile stress dei contralberi:
Non dipende da quanto schiacci il pedale.
Influisce quanto alto lavori di regime.
L’olio dovrebbe essere sempre in buona salute.
 
Non c’è statistica in questo forum. É successo a più o meno 3 utenti se non ricordo male.
Solo ipotesi e deduzioni logiche sul possibile stress dei contralberi:
Non dipende da quanto schiacci il pedale.
Influisce quanto alto lavori di regime.
L’olio dovrebbe essere sempre in buona salute.
Quindi con alto regime di lavoro intendi giri motore?
 
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il lavoro dei controalberi è molto importante e non credo che si possa apirare ad un'affidabiità a lungo termine smontandoli. Nel motore benzina forse l'effetto è marginale, ma sul diesel con monoblocco in alluminio senza alberi controrotanti avrai un vero trattore e le vibrazioni non fanno sicuramente bene alle parti in movimento quali alberi bielle ecc.
Lascia perplessi il fatto che gli alberi controrotanti possano danneggiarsi malgrado siano su cuscinetti e mossi da ingranaggi sul volano. Forse una progettazione più attenta e una realizzazione con minori tolleranze non sarebbe male.
Poi ci sarebbe un discorso più generale, un motore diesel eroga bene a regime costante nell'area di sovralimentazione ottimale del turbo, il motore fca sembrerebbe gradire un'erogazione tra i duemila ed i tremila giri con una variazione progressiva del regime di rotazione, chi lo guida come fosse un motore benzina tirando le marce fino al limite del limitatore probabilmente a lungo termine avrà dei dispiaceri. Soprattutto spingere sull'accelleratore con i rapporti più corti per ottenere tempi sullo 0-100 non fà bene ad un motore diesel. Molto meglio trattenersi un poco ed affondare solo dopo essere arrivati almeno al terzo o meglio al quarto rapporto.
Ma è sempre più difficile far capire che se si vuole correre in pista è meglio prendere un motore benzina.
 
Ultima modifica:
il lavoro dei controalberi è molto importante e non credo che si possa apirare ad un'affidabiità a lungo termine smontandoli. Nel motore benzina forse l'effetto è marginale, ma sul diesel con monoblocco in alluminio senza alberi controrotanti avrai un vero trattore e le vibrazioni non fanno sicuramente bene alle parti in movimento quali alberi bielle ecc.
Lascia perplessi il fatto che gli alberi controrotanti possano danneggiarsi malgrado siano su cuscinetti e mossi da ingranaggi sul volano. Forse una progettazione più attenta e una realizzazione con minori tolleranze non sarebbe male.
Poi ci sarebbe un discorso più generale, un motore diesel eroga bene a regime costante nell'area di sovralimentazione ottimale del turbo, il motore fca sembrerebbe gradire un'erogazione tra i duemila ed i tremila giri con una variazione progressiva del regime di rotazione, chi lo guida come fosse un motore benzina tirando le marce fino al limite del limitatore probabilmente a lungo termine avrà dei dispiaceri. Soprattutto spingere sull'accelleratore con i rapporti più corti per ottenere tempi sullo 0-100 non fà bene ad un motore diesel. Molto meglio trattenersi un poco ed affondare solo dopo essere arrivati almeno al terzo o meglio al quarto rapporto.
Ma è sempre più difficile far capire che se si vuole correre in pista è meglio prendere un motore benzina.
In effetti non ci sono casi sufficienti per una base statistica.
Essendo su cuscinetti non si può nemmeno dare la colpa alla lubrificazione.
Probabilmente si rientra nei casi di rottura della curva di Gauss, non dimenticando che lavorano a fatica.
 
Ok quindi, diciamo che, a parte non tirare a cappio il motore spesso non è possibile fare alcuna prevenzione..

Per quanto riguarda il “noto” tappo dell’ingranaggio che svitandosi fa saltare tutto?
 
quello secondo quanto raccontano si stappa quando la pressione nel monoblocco sale ed è il motivo per cui hanno cambiato il filtro centrifugo sostituendolo in pratica con una sorta di elica centrifuga non filtrante. Se non c'è filtro, non si può intasare.
Si potrebbe osservare come sui motori del ducato, dove c'è un vero vero elemento filtrante statico, c'è una membrana che apre il bypass del filtro in caso di sovrapressione nel monoblocco e la stessa soluzione viene adottata comunemente da molti altri motori.
Perchè scegliere per la prima volta nella storia di fca un filtro centrifugo per i vapori del monoblocco bisognerebbe chiederlo al progettista.
In questo caso dunque si era optato per un filtro rotante centrifugo solidale ad uno degli alberi controrotanti. Il problema è che se l'elemento filtrante si intasa non funziona anche se sottoposto ad una rotazione.
Questo problema è stato comunque risolto togliendo il filtro e sostituendolo con un'elica centrifuga e lasciando che i vapori del monoblocco, solo parzialmente depurati dall'elica centrifuga della componente oleosa più pesante, raggiungano serenamente il collettore di aspirazione.
Comunque un filtro statico con bypass sul condotto vapori non ci starebbe affatto male.
 
Ultima modifica:
In effetti non ci sono casi sufficienti per una base statistica.
Essendo su cuscinetti non si può nemmeno dare la colpa alla lubrificazione.
Probabilmente si rientra nei casi di rottura della curva di Gauss, non dimenticando che lavorano a fatica.
Sono cuscinetti lubrificanti dall' olio motore, l olio è fondamentale
 
Sono cuscinetti lubrificanti dall' olio motore, l olio è fondamentale
Non e’ così.
Non stiamo parlando di cuscinetti idrodinamici ma a rotolamento che dipendono dalla legge di Hertz e non necessitano di un impianto di lubrificazione.
 
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