Questi sono proprio i momenti storici nei quali la dirigenza di una grande e storica industria automobilistica dovrebbe dimostrare di "avere la visione" del futuro, o ancora meglio, di "proporre e imporre" una visione del futuro.
Una declinazione "Alfa Romeo" tanto dell'elettrico quanto dell'ibrido, farebbe vedere i sorci verdi alla concorrenza che produce lavapiatti con le ruote.
Quando dico "declinazione Alfa Romeo" non intendo solo le doti dinamiche di guida, le prestazioni, ma la creazione di un modello, di un mito, avvolto nell'atmosfera, "nell'allure" Alfa Romeo, che ti attrae dal concessionario, si materializza sulla strada e ti distingue dalla massa.
Perchè le Giulia, le Alfetta, le 75 dei tempi andati sono rimaste e rimarranno nella storia? Per le loro qualità costruttive (LOLLISSIMO)? Per le loro doti dinamiche? Per le prestazioni? Sì, indubbiamente anche per questo, ma soprattutto perchè hanno creato un mito attorno ad esse e centrato su di esse: il malvivente e il poliziotto, il ruba mogli e fidanzate, o il professionista di alto livello che guida elegante ma sportivo. Ogni Alfa poteva vestire con la stessa classe e trasversalmente i più diversi modelli esistenziali.
E questo, in termini molto spiccioli di mercato, sono soldi, sono vendite: essere trasversali rispetto ai modelli esistenziali.
Oggi si dovrebbe reinterpretare questo mito, riproporlo aggiornato al mondo e alla società di oggi. E solo Alfa Romeo può farlo perchè solo Alfa Romeo lo possiede. Ma lo vedete quanto goffe e pacchiane sono le Audi, le Mercedes che si atteggiano a macchine sportive? Sono nate e sempre saranno automobili per vecchi commendatori. Puoi tapparle quanto ti pare, quello rimangono.
Ma oggi si fa l'occhiolino al quarantenne pelatino e pancetta (e con il culo anche un po' grosso... mammamia cosa stanno diventando i maschi della specie umana...), tutto famigliola con marmocchi, cui però piace lo stemmino bavarese, i quattro cerchi o la stella a tre punte sul cofano. Per cui si appiccica il simbolo preferito a uno scatolotto su ruote con spazio per spesa e passeggino, un motorino elettrico e via... venduta la macchina.
Alfa Romeo deve essere diversa. Deve essere quella che è sempre stata: la macchina di quello che la mogliettina del pelatino e pancetta se la carica a bordo e la porta a provare quello che il maritino mod. famigliare non le farà mai provare, sulla strada e magari sotto le lenzuola. La macchina dell'insospettabile bastardo figlio di puttana, di quello che "sembra" un tranquillo professionista, un tranquillo padre di famiglia, ma i passi dolomitici se li mangia in venti minuti facendo fischiare le gomme.
Anche con l'ibrido o l'elettrico... ma Alfa Romeo.
(scusate le chiacchiere)