Giulia restyling 2022\23

Stavamo ancora parlando di Giulia...
Azz... Hai ragione fra un thread di Giulia e l'altro di Tonale mi sono confuso. Allora concordo con te: una giulia 250 anche io l'avrei apprezzata, però stranamente l'hanno messa in vendita per poco tempo e poi ritirata. Mah...
 
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Ho messo il “non” per sbaglio. Comunque di quelle non ne hanno vendute molte
Ok, allora si, anche un 150 o 160 bz ci stava...per forza l'hanno venduta poco, sarà rimasta sul mercato si e no 2 mesi
 
Ok, allora si, anche un 150 o 160 bz ci stava...per forza l'hanno venduta poco, sarà rimasta sul mercato si e no 2 mesi
Era l'alternativa anti-superbollo alla 280 CV.
Poi avran visto dalle richieste che di risparmiare sul superbollo non interessava a molti e han lasciato perdere.
 
Era l'alternativa anti-superbollo alla 280 CV.
Poi avran visto dalle richieste che di risparmiare sul superbollo non interessava a molti e han lasciato perdere.
alla fine, la 250 è uscita tardissimo e mi pare di ricordare che poco dopo c'è stato un cambio di normativa di inquinamento: è quello che l'ha fatta togliere, perché a quel punto han preferito non spenderci più una lira per aggiornarla, tanto era fatta solo per il mercato italiano e quante mai ne avrebbero vendute? Poche migliaia di pezzi in tutto, non ne valeva economicamente la pena...

Diverso per me, ribadisco, se avessero fatto fin da subito una 150 (o anche 180) base a benzina, manuale. Era più una Giulia per tutti, per il vecchio alfista che ormai fa pochi km o per il moddatore di centraline. Al prezzo giusto (30/35mila).
Il punto è che la Giulia a gasolio ha senso solo se fai molti km, e se fai molti km, per definizione viaggi spesso in autostrada, dove le doti dinamiche te le godi molto poco. Io ne faccio 20/25mila, e va ancora bene, ma sarei potuto andare tranquillamente a benzina, e ne sarei stato felice...

Ormai però sono discorsi che non servono più, avrebbero avuto senso nel 2016 (quando annunciavano la Giulietta su pianale Giorgio), ma oggi come oggi la "metamorfosi" inizia e, ovviamente, si intende che arriva la transizione verso l'elettrico. Oggi arriverà l'ibrido, ma tra qualche anno???
 
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Questi sono proprio i momenti storici nei quali la dirigenza di una grande e storica industria automobilistica dovrebbe dimostrare di "avere la visione" del futuro, o ancora meglio, di "proporre e imporre" una visione del futuro.

Una declinazione "Alfa Romeo" tanto dell'elettrico quanto dell'ibrido, farebbe vedere i sorci verdi alla concorrenza che produce lavapiatti con le ruote.
Quando dico "declinazione Alfa Romeo" non intendo solo le doti dinamiche di guida, le prestazioni, ma la creazione di un modello, di un mito, avvolto nell'atmosfera, "nell'allure" Alfa Romeo, che ti attrae dal concessionario, si materializza sulla strada e ti distingue dalla massa.
Perchè le Giulia, le Alfetta, le 75 dei tempi andati sono rimaste e rimarranno nella storia? Per le loro qualità costruttive (LOLLISSIMO)? Per le loro doti dinamiche? Per le prestazioni? Sì, indubbiamente anche per questo, ma soprattutto perchè hanno creato un mito attorno ad esse e centrato su di esse: il malvivente e il poliziotto, il ruba mogli e fidanzate, o il professionista di alto livello che guida elegante ma sportivo. Ogni Alfa poteva vestire con la stessa classe e trasversalmente i più diversi modelli esistenziali.

E questo, in termini molto spiccioli di mercato, sono soldi, sono vendite: essere trasversali rispetto ai modelli esistenziali.
Oggi si dovrebbe reinterpretare questo mito, riproporlo aggiornato al mondo e alla società di oggi. E solo Alfa Romeo può farlo perchè solo Alfa Romeo lo possiede. Ma lo vedete quanto goffe e pacchiane sono le Audi, le Mercedes che si atteggiano a macchine sportive? Sono nate e sempre saranno automobili per vecchi commendatori. Puoi tapparle quanto ti pare, quello rimangono.

Ma oggi si fa l'occhiolino al quarantenne pelatino e pancetta (e con il cxxlo anche un po' grosso... mammamia cosa stanno diventando i maschi della specie umana...), tutto famigliola con marmocchi, cui però piace lo stemmino bavarese, i quattro cerchi o la stella a tre punte sul cofano. Per cui si appiccica il simbolo preferito a uno scatolotto su ruote con spazio per spesa e passeggino, un motorino elettrico e via... venduta la macchina.

Alfa Romeo deve essere diversa. Deve essere quella che è sempre stata: la macchina di quello che la mogliettina del pelatino e pancetta se la carica a bordo e la porta a provare quello che il maritino mod. famigliare non le farà mai provare, sulla strada e magari sotto le lenzuola. La macchina dell'insospettabile bxxxxdo figlio di pxxxxxa, di quello che "sembra" un tranquillo professionista, un tranquillo padre di famiglia, ma i passi dolomitici se li mangia in venti minuti facendo fischiare le gomme.

Anche con l'ibrido o l'elettrico... ma Alfa Romeo.

(scusate le chiacchiere)
 
Ultima modifica da un moderatore:
Questi sono proprio i momenti storici nei quali la dirigenza di una grande e storica industria automobilistica dovrebbe dimostrare di "avere la visione" del futuro, o ancora meglio, di "proporre e imporre" una visione del futuro.

Una declinazione "Alfa Romeo" tanto dell'elettrico quanto dell'ibrido, farebbe vedere i sorci verdi alla concorrenza che produce lavapiatti con le ruote.
Quando dico "declinazione Alfa Romeo" non intendo solo le doti dinamiche di guida, le prestazioni, ma la creazione di un modello, di un mito, avvolto nell'atmosfera, "nell'allure" Alfa Romeo, che ti attrae dal concessionario, si materializza sulla strada e ti distingue dalla massa.
Perchè le Giulia, le Alfetta, le 75 dei tempi andati sono rimaste e rimarranno nella storia? Per le loro qualità costruttive (LOLLISSIMO)? Per le loro doti dinamiche? Per le prestazioni? Sì, indubbiamente anche per questo, ma soprattutto perchè hanno creato un mito attorno ad esse e centrato su di esse: il malvivente e il poliziotto, il ruba mogli e fidanzate, o il professionista di alto livello che guida elegante ma sportivo. Ogni Alfa poteva vestire con la stessa classe e trasversalmente i più diversi modelli esistenziali.

E questo, in termini molto spiccioli di mercato, sono soldi, sono vendite: essere trasversali rispetto ai modelli esistenziali.
Oggi si dovrebbe reinterpretare questo mito, riproporlo aggiornato al mondo e alla società di oggi. E solo Alfa Romeo può farlo perchè solo Alfa Romeo lo possiede. Ma lo vedete quanto goffe e pacchiane sono le Audi, le Mercedes che si atteggiano a macchine sportive? Sono nate e sempre saranno automobili per vecchi commendatori. Puoi tapparle quanto ti pare, quello rimangono.

Ma oggi si fa l'occhiolino al quarantenne pelatino e pancetta (e con il culo anche un po' grosso... mammamia cosa stanno diventando i maschi della specie umana...), tutto famigliola con marmocchi, cui però piace lo stemmino bavarese, i quattro cerchi o la stella a tre punte sul cofano. Per cui si appiccica il simbolo preferito a uno scatolotto su ruote con spazio per spesa e passeggino, un motorino elettrico e via... venduta la macchina.

Alfa Romeo deve essere diversa. Deve essere quella che è sempre stata: la macchina di quello che la mogliettina del pelatino e pancetta se la carica a bordo e la porta a provare quello che il maritino mod. famigliare non le farà mai provare, sulla strada e magari sotto le lenzuola. La macchina dell'insospettabile bastardo figlio di puttana, di quello che "sembra" un tranquillo professionista, un tranquillo padre di famiglia, ma i passi dolomitici se li mangia in venti minuti facendo fischiare le gomme.

Anche con l'ibrido o l'elettrico... ma Alfa Romeo.

(scusate le chiacchiere)
Poesia...
 
...o forse megalomania?...
Beh... un po' di poesia "proibita", come i fiori del male di Baudelaire, ci vuole, ogni tanto... :D
Del resto, ho visto poco fa la presentazione della Tonale e, seppure in un inglese che gridava vendetta, un certo spirito Alfa Romeo mi pare che l'abbiano evocato.
 
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