Mentre mi chiedevo cosa/come avrebbe fatto mio padre
('malato' di meccanica e collezionismo, con anche vetture ventennali per lo più
del tempo tenute ferme in garage e utilizzate grazie ad una polizza assicurativa storica
collettiva con guidatore esclusivo) ho visto oggi la risposta ufficiale di ACI alla proposta di legge.
Non ho una simpatia particolare per l'ente ma intanto si sono fatti sentire con qualche ragionamento.
Fanno due conti, punto importante forniscono una stima precisa di quante auto
hanno tra 20 e 30 anni e sono attualmente esentate dal bollo, circa 375.000,
mentre qualche articolo da caccia alle streghe 'cianfava' di 4 milioni di vetture
sottointendendo che fossero tutte con bollo e assicurazione agevolate..
Poi stimano che se passa la legge circa 300.000 andrebbero in pressa o esportate;
c'è da considerare che con una precedente norma introdotta a Luglio in pratica non
è più possibile far "radiare" un'auto per tenersi la scocca in garage senza pagare i bolli
per reimmatricolarla a 30 anni o per farne ricambi per un'auto gemella.
Accettato questo numero di 300.000 (ma il ragionamento fila anche se fossero molte meno..)
segue facile evidenziare come l'abolizione delle auto "storiche" sarebbe
(oltre che una botta ad un costume nazionale se parliamo di appassionati e collezionisti)
anche un boomerang per lo stato e per l'economia, molto più di quanto avevo immaginato
io l'altro giorno postando qui senza fare conti..
Solo in mancate revisioni biennali ( -9 milioni annui ) rischia di perdere più di quanto
guadagnerebbe dai bolli delle sopravvissute (+7,5 milioni annui);
per onestà il calcolo ACI andrebbe corretto, una parte minore di queste auto non sarà 2a 3a auto
di un collezionista ma la prima auto di un automobilista che cercava solo di risparmiare,
e che in pratica prenderà un'altra auto usata ma più recente per ridurre le spese e farà le revisioni
(o sarà già stato conteggiato nei 50-75 mila che non presseranno l'auto ventennale),
ma il conto da l'idea che già qui si potrebbe andare a pareggio tra entrate e uscite..
Poi considerano le varie voci di indotto del settore, per la gestione di un'auto ventennale
calcolano 2000 euro annui di benzina, gestione, manutenzione, (non ho capito se includono
iscrizione club e eventuale assicurazione storica o sono a parte), per ognuna delle 2e o 3e
auto storiche di un collezionista; anche qui potrebbero essere conti un po' gonfiati,
se si fa una media con chi i lavori li fa da sè e con chi, ne fa il minimo indispensabile avrei
calcolato sui 1000 euro medi a vettura, che però moltiplicato per 300.000 pressate/esportate
fa comunque una perdita di 300 milioni annui per buona pace di carrozzieri, meccanici, artigiani,
ricambisti, accise, etc..settori che hanno già subito ridimensionamenti..
Infine calcolano voci più difficili da capire o calcolare per chi come me non mastica di economia,
del tipo di danni per meno raduni e manifestazioni e turismo, e i grossi danni patrimoniali
(questi a carico dei proprietari, per cui non so se era corretto includerli ma ci sono anche loro)..
(..e ricordano anche l'indotto dei loro addetti alla gestione dei club storici..qui sono toccati sul vivo)
Arrivano a stimare un danno econnomico tra 2 e 5 miliardi annui per incassare 7 milioni in bolli annui,
e ripeto il loro conto sta in piedi considerando le auto che verranno pressate come
principalmente 2e 3e auto che non verranno sostituite dall'acquisto di una vettura nuova,
per cui sono sicuramente un po' gonfiati, ma anche se il conto reale arrivasse a 'soli' 500 milioni annui in meno,
e in piccola parte ci scappasse anche qualche vettura nuova a ingrassare però i bilanci dei costruttori, non dello stato,
siamo di fronte ad una cazz...a di proporzioni epiche, da far cambiare lavoro subito al tecnico che la pensata
(direi qualcuno che non ha l'hobby della meccanica ne capisce il fascino di mantenere macchine che sono
particolari in quanto appartenute ad altri periodi, per forza di cose 'diverse' dallo stile di quelle contemporanee)
in confronto l'errore economico fatto a suo tempo con il superbollo (con tutti i distinguo,
in quel caso si trattava di vetture più d'elite) sarebbe una sciocchezzuola..
A questo punto non mi sento più in colpa a lamentarmi della proposta di legge pensando
egoisticamente alle spese che arriverebbero in famiglia o all'idea poco invitante di pressare
un paio di alfa di valore più che altro affettivo aggiustate di persona insieme a mio padre,
direi che se la proposta di legge è una ciofeca per tutte le parti in causa
(appassionati, bilancio stato, economia generale) sarebbe il caso di farsi sentire il più possibile
sperando che i governanti ragionino, o se lo sanno già ma l'intento era più demagogico,
che venga evidenziato sui mezzi di informazioni il carattere demogogico della proposta e il probabile danno,
così non ci sarebbe più interesse a portare la proposta a legge..
Ps.: so che c'è anche il problema delle assicurazione storiche scontate
che 'scotta' parecchio in quelle regioni dove un'assicurazione normale
può arrivare a 3000 euro per la classe standard di ingresso di bonus-malus,
ma se per modificare questo intervengono sul bollo sul bollo con i danni
di cui sopra non mi pare una furbata..ci sono tante altre possibilità di
regolamentare gli eventuali eccessi di assicurazioni storiche ..
(e altre iniziative per ridurre le quote assicurative, come gli aumentati controlli in vista
per ridurre il numero di vetture non assicurate del tutto).
E poi correggetemi se sbaglio, ma le assicurazioni, essendo enti privati e non benefattori,
mi pare che stiano già apportando per conto loro le modifiche alle polizze storiche
a prescindere dalle regole per il bollo e per le iscrizioni ai club?
(per le polizze storiche sempre più richiedono almeno 25 o 30 anni per l'auto,
le quote delle polizze si stanno alzando, e magari immagino che arriveranno
anche a differenziare le quote per area così come le polizze non storiche?)
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