Vi racconto una storia che ricorderò per tutta la vita, in memoria di un meccanico che ora purtroppo non c'è più e che fino ai primi anni 90 esercitava la professione al mio paese.
Parlo di un meccanico con tuta ( e non solo) nera di olio, officina piccolissima, senza ponte ma con tanta e tanta esperienza, conoscenza e professionalità.
Un giorno, io e mio padre, con un pizzico di coraggio abbiamo preso appuntamento per rifare completamente i freni (dischi sulle quattro ruote, di cui i posteriori andarono letteralmente a fuoco causa pastiglie grippate dovuto ad un pessimo lavoro eseguito in precedenza da un meccanico con attrezzature all'avanguardia ma con cercello uguale a zero).
Al lavoro di riparazione, su richiesta dello stesso meccanico dalla tuta nera, presi parte anchio per dare una mano (in altre parole servivo solo per stare seduto in auto, accendere, sterzare, frenare ecc.).
Iniziati i lavori, non vedevo l'ora che lui mi dicesse andiamo a comprare i ricambi (pinze. pastiglie e dischi), ma questo momento non arrivava mai.
Per farla breve: auto sui cavalletti io alla guida, motore acceso, 5^ inserita, lascio la frizione e i mozzi posteriori cominciano a girare e il meccanico con la carta vetro a rettificare i dischi.
Non parliamo delle pinze, che dopo averle letteralmente sezionate, sostituì le varie guarnizioni per poi rimontare il tutto e godermi le classihe e indimenticabbili frenate della Giulia.
Un ultima cosa che gli chiesi durante i lavori era quella, se possibile di fare il test dello scarico per capire se il motore bruciava olio- test eseguito con io al posto guida che sgasavo e lui che con la mano tappava parzialmente lo scarico con la mano per poi farsi unna ricca annusata e esprimere il verdetto "il motore va bene, non brucia olio".
Ovviamente quello che ho scritto è una delle tante stori che avrei da raccontare sulla carriera di questo grande meccanico.
Dedicato al meccanico che ha segnato la storia di quel paese.
Parlo di un meccanico con tuta ( e non solo) nera di olio, officina piccolissima, senza ponte ma con tanta e tanta esperienza, conoscenza e professionalità.
Un giorno, io e mio padre, con un pizzico di coraggio abbiamo preso appuntamento per rifare completamente i freni (dischi sulle quattro ruote, di cui i posteriori andarono letteralmente a fuoco causa pastiglie grippate dovuto ad un pessimo lavoro eseguito in precedenza da un meccanico con attrezzature all'avanguardia ma con cercello uguale a zero).
Al lavoro di riparazione, su richiesta dello stesso meccanico dalla tuta nera, presi parte anchio per dare una mano (in altre parole servivo solo per stare seduto in auto, accendere, sterzare, frenare ecc.).
Iniziati i lavori, non vedevo l'ora che lui mi dicesse andiamo a comprare i ricambi (pinze. pastiglie e dischi), ma questo momento non arrivava mai.
Per farla breve: auto sui cavalletti io alla guida, motore acceso, 5^ inserita, lascio la frizione e i mozzi posteriori cominciano a girare e il meccanico con la carta vetro a rettificare i dischi.
Non parliamo delle pinze, che dopo averle letteralmente sezionate, sostituì le varie guarnizioni per poi rimontare il tutto e godermi le classihe e indimenticabbili frenate della Giulia.
Un ultima cosa che gli chiesi durante i lavori era quella, se possibile di fare il test dello scarico per capire se il motore bruciava olio- test eseguito con io al posto guida che sgasavo e lui che con la mano tappava parzialmente lo scarico con la mano per poi farsi unna ricca annusata e esprimere il verdetto "il motore va bene, non brucia olio".
Ovviamente quello che ho scritto è una delle tante stori che avrei da raccontare sulla carriera di questo grande meccanico.
Dedicato al meccanico che ha segnato la storia di quel paese.