La McLaren insiste
Sconfitta in pista, ci riprova in Tribunale
Sconfitta in pari misura dalla propria errata strategia nelle ultime due gare, e dalla Ferrari e relativi piloti, la McLaren, dopo il reclamo sulle benzine respinto sul campo, interpone appello alla FIA (a too hectic 2007 mr. Mosley! dont’you?)
Quando faccia ed espressione rivelano tutto, la memoria non può non correre al testo di “Con quella faccia un pò così”; Paolo Conte non poteva certo immaginare che i suoi versi sarebbero stati irriverentemente utilizzati per commentare faccende di Formula 1.
Con quella faccia un pò così (1) Quell’espressione un pò così (2) Che abbiamo noi che presentiam ricorso (3)
Che ben sicuri mai non siamo (4) Che quel posto dove andiamo (5) Non c’inghiotte e non torniamo più (6)
Se fossimo gli estensori di una antologia sui-generis potremmo commentare così:
(1-2) Con quella faccia un pò così, Quell’espressione un pò così: Un bel No Comment è il migliore e più appropriato dei commenti;
(3) Che abbiamo noi che presentiam ricorso: con che giustificazione morale il rappresentante di una squadra imputata - e condannata - per una storia di frode, spionaggio e comportamento anti sportivo, interpone un appello che a livello etico ripropone comportamenti faziosi e motivazioni tortuose e, a livello tecnico, è già stato respinto - come vedremo più avanti - sul campo dalla stessa FIA;
(4) Che ben sicuri mai non siamo: Scomodiamo la dantesca legge del contrappasso: in realtà Dennis è sicuro, anzi sicurissimo di aver perso tutto (Costruttori e Piloti) e ovunque (in Tribunale e in Pista): da antisportivo quale è tenta la carta del muoia Sansone con tutti i filistei; se infatti dovesse vincere, tutti – tranne la Ferrari – uscirebbero sconfitti: lo Sport e la Formula 1 prima di tutti, poi FIA e FOCA per non parlare poi della Mercedes che non crediamo stia facendo salti di gioia nel vedersi trascinata in cadute di stile così plateali.
(5) Che quel posto dove andiamo: in che direzione sta andando Ron Dennis ed in quale posto sta trascinando la residua credibilità della Formula Uno? Siamo sicuri che il titolo Piloti eventualmente vinto a tavolino per un cavillo tecnico, peraltro opinabile, porterebbe sul serio lustro alla Mc-Laren Mercedes ed ai suoi Sponsors? Tutto ha un limite e questo lo ha capito anche il giovane Hamilton il quale ha, fra l’altro, testualmente dichiarato Essere primi perché qualcun altro é stato escluso non é un modo di primeggiare che mi interessa; proprio una bella lezione di vita dal “piccolo” Hamilton, rafforzata da analoghi, meno disinteressati, commenti di Alonso
(6) Non ci inghiotte e non torniamo più: riteniamo che, indipendentemente dall’esito dell’appello, questo comportamento abbia già condotto la squadra in un posto situato in fondo all’altrui considerazione, dal quale difficilmente potrà tornare indietro in tempi brevi; basta farsi un giro nei blog inglesi e di lingua inglese per verificare l’ondata di commenti negativi all’indirizzo di Ron Dennis...
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Riassumiamo l’iter dell’appello e le relative motivazioni:
-> Ai Commissari FIA sarebbe arrivata una soffiata - dalla stessa squadra anglo-tedesca, secondo il sito della TV brasiliana Globo - sulla presunta irregolarità della temperatura delle benzina immesse nei serbatoi delle BMW e delle Williams che sono state sottoposte a verifiche post gara; per chi non ha dimestichezza con questo tipo di argomenti banalizziamo al massimo ricordando che più densa è una benzina – e la maggior densità si ottiene raffreddandola – maggiore è la sua resa in camera di combustione; questa miglior resa assumeva importanza capitale al tempo dei turbo e dei serbatoi ridotti; oggi, con l’alimentazione atmosferica, l’utilità diviene marginale; ciò nondimeno il regolamento FIA stabilisce che la differenza fra temperatura esterna e temperatura della benzina all’atto dell’immissione nel serbatoio non deve superare i 10° centigradi.
-> La contestazione sulla temperatura si basa sulla discrepanza fra le temperature evidenziate dal termometro FOM (Formula One Management) trasmesse ai monitors di tutte le squadre e della stessa FIA e quelle di Meteo France, utilizzate dai medesimi soggetti; in pratica FOM denunciava temperature superiori rispetto a quelle di Meteo France, il che ha tratto in inganno tutti coloro che avevano assunto tale informazione; quindi squadre irregolari con parametro FOM ma regolari con parametro Meteo France.
-> In effetti i sensori FIA, che rilevano la temperatura all’atto del rifornimento, avrebbero evidenziato un superamento rispetto a FOM (ma nella norma rispetto a Meteo France e comunque non di entità tale, in rapporto alle alte temperature registrate in Brasile, da creare vantaggi decisivi).
-> Questa situazione di totale confusione è stata ben illustrata nelle motivazioni dei 3 commissari tecnici ai quali il delegato Fia ha demandato l’esame del problema; il loro verbale (pubblicato su Autosprint di questa settimana pag. 7) evidenzia infatti che non avendo accesso alla temperature della monoposto (la cui differenza di temperatura era, in base alla telemetria, inferiore ai 10 gradi prescritti) e non essendo fissato dal regolamento (FIA) che la misura della FOM faccia testo ed essendo il tutto complicato dalla considerevole diversità fra le misure di Fom e quelle Meteo France, non si ritiene di dover imporre una penalità”.
-> Di questo stato di totale confusione (sul quale la FIA dovrà comunque ragionare per evitare speculazioni e pericoli futuri) Ron Dennis ha immediatamente approfittato annunciando di voler interporre appello avverso la decisione assolutoria dei commissari.
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Se il Tribunale d’appello sarà semplicemente conseguente al pronunciato FIA del precedente processo, del quale questo tentativo di Ron Dennis ci auguriamo essere l’ultimo atto, e se terrà conto della determinazione e delle motivazioni del Delegato FIA e dei Commissari in Brasile, la vicenda dovrebbe concludersi con un nulla di fatto, confermando i due titoli alla Ferrari.
Omniauto