Gli anni scorsi la Ducati aveva i motori più potenti, ma la moto meno guidabile e questo metteva in crisi non poco i piloti, quest'anno con la diminuzione della cilindrata la moto è molto più guidabile rimanendo comunque la più potente. Senza nulla togliere a Stoner che ha trovato subito il giusto feeling e sa spingere al massimo il bolide rosso.
La Yamaha anche quest'anno manifesta limiti di potenza e a concludere l'opera ci si mettono anche le gomme. Diciamo che l'accoppiata Ducati - Bridgestone ha fatto un bel passo avanti, altrettanto non si può dire per Yamaha - Michelin e si sa il pilota fa la differenza, ma non i miracoli; Vatentino è Dottore mica Santo.