Pioneer 8400BT:installazione e considerazioni su musica compressa

Re: R: Pioneer deh 8400 bt montato

Sulle auto nuove c'è una porcheria sulla massa se apri il cofano motore te ne accorgi. Ora non so tecnicamente come si chiama quel coso. Ma so solo che questo aggeggio controlla i vari assorbimenti dell'auto ecc andrebbe per stare sicuri di fenomeni strani messo una massa collegata parallelamente a quest'ultima

Inviato dal mio Fantastico Samsung S2 .... altro che I-PHOGNE ... :) :)

 
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R: Pioneer deh 8400 bt montato

Bravo fede era quella la porcata che dicevo e casomai dovesse rompersi quello siamo sulle euro 100 meglio prevenire che curare :D

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R: Pioneer deh 8400 bt montato

Serve per controllo dei parametri dello start and stop. Attenzione che Helix è certificato per lo start and stop e anche per questo l'ho preso non volevo noie poi.:)

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R: Pioneer deh 8400 bt montato

Serve per controllo dei parametri dello start and stop. Attenzione che Helix è certificato per lo start and stop e anche per questo l'ho preso non volevo noie poi.:)

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No sinceramente che io sappia quel coso serve che in caso di incidente si interrompe e si disalimenta il tutto. Prova a chiedere in officina. :D

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R: Pioneer deh 8400 bt montato

No sinceramente che io sappia quel coso serve che in caso di incidente si interrompe e si disalimenta il tutto. Prova a chiedere in officina. :D

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??? Boh io sapevo che era per il controllo degli assorbimenti e quindi s&s.senza chiedere in officina qui sul forum qualcuno lo sa di certo:)

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Ciao nordico :D!

Equazioni sulle orecchie non mi pare di averne scritte...magari fammelo notare, che nel caso lo correggo volentieri. Le mie parole sono di solito molto precise; se ho sbagliato, è sufficiente attirare la mia attenzione sull'errore, e sarò il primo a scusarmi e rimediare come posso.

Che i formati di compressione in generale, e quello MP3 in particolare, siano stati fatti per risparmiare spazio di memoria, credo sia pacifico per tutti.
Dico "credo" per dire "spero"...ma non è così scontato.

Che alcuni formati siano con perdita, e altri no, non sembra essere chiaro. Con tutta la buona volontà, non posso non attribuire la cosa all'ignoranza, nel senso stretto e "buono" della parola: non sapere, non avere gli strumenti per capire, non aver studiato, non aver avuto la possibilità di studiare, e così via.

Anche io sono ignorante di cucina...non si può sapere tutto...
Del resto, io non vado ad insegnare la cucina ai cuochi, o a guidare ad un pilota professionista...

Tornando alla questione discussa (che per gentile concessione dei moderatori e di chi ha aperto il thread appare essere ancora IT), io ho precisato due cose:

- i formati di compressione con perdita, tipo appunto l'MP3, sono non uno solo ma una FAMIGLIA, potendo essere scelti in base alle esigenze di spazio, di costo hardware, di velocità di calcolo. Quelli molto economici/scarsi mostrano una perdita di qualità apprezzabile, mentre altri, con altre impostazioni, sono umanamente indistinguibili.

Se mi permettete una metafora, dire che l'MP3 "si sente" è come dire che il motore Diesel "spinge poco".
Dov'è l'errore?
L'errore è che non c'è IL motore diesel come non c'è IL formato MP3...se prendete i peggiori rappresentanti della famiglia, sicuramente andranno male; ma se avete un bitrate elevato, un algoritmo di quelli cazzuti, e un hardware di buon livello, non sentirete la differenza tra MP3 e audio non compresso. L'hanno fatto apposta!!!

Nello stesso modo in cui un Diesel BMW dell'ultimissima generazione, con 320 cavalli, non ha proprio niente da invidiare ad un buon benzina...

Non vedere questa cosa è segno di ignoranza (nel senso descritto sopra); non volerla vedere è segno di malafede. In entrambi i casi, mi dispiace, ma si dicono fesserie. E la colpa non è mia che le metto in evidenza...le fesserie sono tali anche senza Iachi.

- i processi di spostamento dati senza perdita (come la copia di un file WAV da un CD ad un computer, e poi dal computer alla penna USB, e di nuovo dalla penna USB ad un altro computer, e infine dal computer ad un CD vergine di buona qualità), non alterano l'audio per niente. Non ho scritto "poco", ma NIENTE. Indistinguibile dall'originale.
Non capire questo, o non volerlo capire, è di nuovo segno di ignoranza (nel senso descritto sopra).

WAV - Wikipedia

Io ora ho superato i 40 anni. In passato, quando ero più "scavezzacollo", facevo le scommesse con le persone "poco ricettive". Ho vinto soldi, cene, e altre cosucce interessanti.

Se qualcuno vuole togliersi la soddisfazione, si presenti al mio cospetto con dei testimoni, l'impianto che vuole, e il CD audio che vuole. E la cifra che vuole (anche 1 Euro simbolico per il caffé). Io gli copio il disco, lui si benda, un suo amico scambia i dischi nel suo lettore, e vediamo se sente la differenza.

Di solito, quando si perde in questo modo, si impara la lezione. E se non la si impara, beh, io almeno ci guadagno un caffé (o altro)... :grinser005:

Che vogliamo fare?

;)

IA

PS: la copia che ho descritto prima (CD>PC>USB-PEN>PC>CD) è una copia multipla da supporto fisico a supporto fisico. Ed è senza perdite al 100% (ovviamente se l'hardware è valido)



Vorrei rispondere ciao “sudicio”,ma non suona bene :D
E’ sempre un piacere parlare con te…magari un giorno lo faremo davanti una birra.

PARTE A
Riprendo una tua affermazione:
ma se avete un bitrate elevato, un algoritmo di quelli cazzuti, e un hardware di buon livello, non sentirete la differenza tra MP3 e audio non compresso. L'hanno fatto apposta!!!”
Innanzitutto nel primo post parlavi di 192kbps,ora invece parli di elevato,
di famiglie, stai cambiando le carte in tavolaJ?Scherzo eh….
Beh per me adeguato potrebbe essere solo 320kbps, o se vogliamo sopra i 192kbps.
Vi sono pacchi di test su internet fatti da professionisti,proprio perché non esiste nessun hardware in grado di quantificare la bontà di un codec di compressione audio.
Ne prendo uno a caso.

mp3 test

Sei d’accordo con i risultati di questo test?Ti piace l’hardware usato?
Dice che sotto i 256k la differenza è percepibile.
Dove trovi il termine assoluto, impossibile?
Se cosi fosse esisterebbe un solo codec al mondo,invece ne vengono sviluppati continuamente,
e testati con l’orecchio umano non solo di ingegneri del suono ma di gente comune.
Ecco perchè lo stesso mi porto dietro l’audio originale.
Poi c’è un altro motivo se vogliamo “psicologico”.
Se ti dicessero al ristorante: gentile cliente, nel dessert che ha ordinato c’è un po di mer**.
Ma il suo gusto è coperto scientificamente da un algoritmo cazzuto sviluppato dal team di ingegneri di Iachialfa,che applicato alla macchina impastatrice di dolci sostituisce il cioccolato con la mer**, con questo risparmiando un po di cioccolato.
E’ impossibile scoprire la presenza di mer**, non si preoccupi.
Lo ordineresti lo stesso il dessert?No, io passo.

Lascerei stare le parole ignoranza e malafede,qui nessuno tanto meno io ha nessun interesse nel difendere sta cosa a oltranza, e se ti fa star bene per quieto vivere cedo,ma dalle mie parti dare ragione è ritenuta offesa per chi la riceve la ragione,quindi non accettare:D
Quanto alla prova del tuo CD,se mi fai l’encode a 320k sicuramente con me vinceresti la scommessa,a 128k o 192k,almeno su certe canzoni che conosco bene vincerei io.


PARTE B
Per quel che riguarda i processi di copia dei dati.
Riprendo la tua frase:”PS: la copia che ho descritto prima (CD>PC>USB-PEN>PC>CD) è una copia multipla da supporto fisico a supporto fisico. Ed è senza perdite al 100% (ovviamente se l'hardware è valido)”

Ma sei sicuro che esista davvero una trasmissione dati errorless?
Facciamo un esempio.
Supponiamo che tu abbia ragione e che esista un metodo per riconoscere che il dato ricevuto è errato,e che si richieda il dato al mittente finchè non è corretto,senza scomodare algoritmi di correzione.
Basterebbe un ottimo algoritmo di rilevazione di errore come il CRC.

Ti riporto una frase da Wikipedia che parla di CRC:

“Se il messaggio è stato ricevuto inalterato la divisione non produce resto mentre se si sono verificati errori di trasmissione la divisione produrrà un resto. La presenza di errori multipli potrebbe produrre comunque una divisione senza resto in un messaggio errato. La probabilità che questo accada dipende dal polinomio e dal suo grado e statisticamente si dimostra che questo accade raramente
Raramente non significa mai, e tanto basta.

Quindi già nel passaggio CD->USB ci potrebbe essere una trasmissione errata.
Poi dimentichi che nell’ultimo passaggio da te citato vi è un processo di masterizzazione.
Che io sappia, non esiste CRC qui.
Trai tu le conclusioni…

Se poi vuoi passare all’artiglieria pesante,non mi tiro indietro ma mi serve tempo.
Ma sempre in amicizia.

Come la mettiamo?

:D
 
Ocirn, anzitutto GRAZIE per la disquisizione tecnica :: Abbraccio :.

E' raro poter discutere in modo puramente scientifico, l'Italia è il paese degli stadi e delle chiese, mi fa davvero piacere poter usare il cervello in modo costruttivo anche fuori dal lavoro!

Vengo subito al dunque, senza usare quei termini brutti brutti come "ignoranza", che oltre a non essere offensivi, non erano rivolti a te ;)

Mettetevi comodi ché non so cosa ne uscirà fuori, sono stanco.


Si, vero, non è possibile stabilire con certezza quale è il punto in cui un algoritmo di compressione degrada l'informazione in modo che sia percettibile.

Però questo punto c'è, esiste, anche se non possiamo stabilire esattamente dove si trova!!!

A molti, questa mia affermazione sembrerà strana, inconsistente. Eppure, chi ha studiato un po' di Analisi Matematica, ha già avuto a che fare con concetti di questo tipo.

Per esempio, il numero "pigreco" è un numero "sconosciuto" perché non è possibile calcolare tutte le sue cifre decimali (in qualunque modo esso si voglia scrivere).
Nondimeno, noi sappiamo che questo numero esiste (perché è precisamente il rapporto tra circonferenza e diametro di un cerchio), e sappiamo anche che è compreso tra 3 e 4.

Accade qualcosa del genere per il numero "e", base dei logaritmi naturali.

Entrerò nei dettagli in un altro post, se volete...la matematica mi è sempre piaciuta, è la cosa più vicina a Dio che io conosca.

Torniamo IT.

Vedete, gli algoritmi di compressione si fanno per risparmiare spazio, e nel contempo per arrecare meno danno possibile all'informazione.

In questo senso, e solo in questo senso, ci sono sviluppi continui: per ottimizzare queste due caratteristiche in contrasto tra loro. Non perché gli attuali algoritmi siano "difettosi". Perfetti mai, perfettibili sempre.

Poiché la "potenza" dell'algoritmo di compressione si può dosare a piacere (diciamo tra 0 e 100%), ci sono tantissime possibilità selezionabili per ottenere un certo risparmio di spazio con la relativa perdita di qualità.

Il segnale "originale" non è perfetto. Esso porta con sé un rumore, una indeterminazione che non è soggettiva ma misurabile: è la "grana" con la quale esso definisce l'informazione.

Come per i pixel.

Se salvate una foto in un formato non compresso, avrete la massima definizione possibile...che è quella data dal numero di pixel, che non è infinito. Sotto al pixel, non vedrete niente. La stessa cosa è per un CD: 16bit, 44kHz, due canali. Quello è, e non è l'infinito.

Ebbene, se tra le tante combinazioni possibili della compressione, scegliamo una che produce un degrado maggiore di quello già insito nel segnale, allora abbiamo qualcosa di peggio, che può essere percepito da umane protuberanze acustiche. E qui Carlo è contento perché può mostrare la sua abilità.

Se regoliamo la compressione a livelli bassissimi, allora il degrado prodotto sarà inferiore alla definizione del segnale, e in tutti i sensi non ci sarà nessuna perdita di informazione.

Come se applicassimo ad una foto fatta a 10megapixel un algoritmo di compressione che perde un centesimo di milione di informazione: avremmo un degrado di un decimo di pixel, cioè qualcosa che sparisce nella "nube di rumore" della stessa foto originale, che ha la precisione del pixel.

E' chiaro che comprimere pochissimo darebbe un risultato in termini di risparmio di memoria molto basso...ma io non ho detto che c'è un risparmio sicuro di, fissiamo un numero, il 70% di memoria.

Ho affermato che c'è un punto in cui la differenza non si sente più (fattore umano), e questo è variabile, e può essere 192kbps per me, 256kbps per Ocirn, 480kbps per Carlo, 720kbps per Mozart e 1440kbps per Dio in persona...e questo c'è, per quanto indefinito, sicuramente.

C'è, perché più in alto c'è un punto in cui nemmeno Dio può discernere la differenza: il punto in cui la compressione è talmente lieve da restituire un segnale con lo stesso rumore dell'originale. Esattamente quello. Difettoso nello stesso modo, e perciò uguale!!

Proprio per la stessa ragione per cui esiste pigreco: il diametro è tra 1/3 e 1/4 della circonferenza. E questo NESSUNO può metterlo in dubbio, centimetro alla mano.

Avere un impianto superfavoloso non serve a niente, sopra il livello di definizione della sorgente...sarebbe come fare una foto a 100megapixel di una costruzione fatta in LEGO: abbiamo un reticolo di immagine in grado di distinguere i centesimi di millimetro, ma i blocchetti sono grossi come biscotti e tutta quella definizione è inutile perché sprecata.

Tra l'altro, questo è anche il motivo per cui non ha senso fare impianti audio la cui dinamica supera il livello massimo di sopportazione uditiva (le famose gare SPL), oppure il cui livello minimo scende sotto al...rumore ambientale e del veicolo.

Se non avete una Rolls Royce parcheggiata spenta in mezzo ad un deserto, con un impianto da 120dB di dinamica non ci fate niente.
Tant'è vero che quello che ascoltate da fermi, come volume e definizione sonora, è assolutamente inadeguato quando siete in marcia...soldi buttati. Da fermi è un conto, ma nel traffico dovete alzare il volume, e perdete dinamica e una valanga di sfumature. Provare, prego.

Poi, se vi siete fatti un'Alfa per tenerla ferma e stare zitti immobili ad ascoltarci musica...avete bisogno di molto affetto...

Mi spiace, Carlo...una vettura non è il posto migliore su cui investire troppi soldi per ascoltare musica. Anche io facevo impianti da gara. E progettavo e costruivo pure gli amplificatori...che poi venivano scartati perché non avevano marchio!!!

Siccome non li conoscevano, non potevano andare bene. Tipicamente umano...il razzismo nasce così...

E adesso veniamo alle copie senza perdita.

Si, Ocirn, non c'è mai certezza matematica assoluta che una copia non porti in sé una deviazione, un errore.
La probabilità che qualcosa "parta" in un modo e "arrivi" in un altro è sempre diversa da zero.

Ma questo non significa che tale sgradevole circostanza si verifichi sempre...e tanto basta.

Se i dati sono 700 milioni di byte, e la probabilità che una copia rechi in sé un errore è di una su 7 miliardi (una stima pessimistica, con i moderni sistemi), questo significa che se fai 1000 copie (senza alcun controllo di errore), tra queste ce ne saranno mediamente 100 che avranno UN BIT SBAGLIATO in uno solo di quei 700 milioni di Byte.

Sai cosa succede quando in un CD audio c'è un bit sbagliato?
Niente.

Perché è uno su (700 milionix8)=5,6 miliardi. Il convertitore D/A del vostro lettore CD (che sbaglia molto, ma molto di più dello 0,000000014% del mio disco "venuto male") filtrerà intrinsecamente tale errore e nessuno, ma proprio nessuno, si accorgerà della variazione perché essa sarebbe meno presente della scoreggia di una mosca a 10 metri di distanza.

Come faccio ad affermare questa cosa con certezza? Perché io tengo bene a mente (a differenza di altri) che anche l'incisione originale (chiamatela "stampaggio" se volete) ha la sua probabilità di errore, e non è tanto diversa da quella di una copia ben fatta.

Torniamo al discorso della "grana" della foto: l'errore è molto più piccolo della definizione del segnale, perciò, nel malaugurato caso si sia verificato (e vi ricordo che non è detto si verifichi), non produce NESSUNA variazione significativa.

Attenzione: non ho messo nel calderone gli errori introdotti dal circuito che segue il convertitore, dal preamplificatore, dai commutatori, dai filtri, dai cavi, dall'amplificatore, dalle altoparlanti, e non ultimo dalle variazioni di pressioni dell'atmosfera (provate a osservare con un interferometro LASER come si agitano le molecole d'aria...che spettacolo!).

Se infilo la metà di questi elementi di disturbo, potrei fare copie di CD tutta la vita senza paura di perdere mai la scommessa!

Ascoltate un brano due volte di seguito dallo stesso raffinatissimo impianto: sarà diverso. Perché le altoparlanti si sono scaldate, perché l'atmosfera è più umida/meno umida/più calda/meno calda, perché chi ascolta è fatto di carne e sangue e si trasforma continuamente.

E qualcuno pretende di rilevare un errore tra 700 milioni di byte? A Rambo, lévati la fascia, ché è meglio...:grinser005:

(Perdonate, non sono nel pieno delle mie facoltà mentali, scrivo per divertimento...)

-------------------------------------------------------------------------------Questo, se l'errore c'è.--------------------------------------------------------------------------------------

Ma tante, tantissime volte nemmeno c'è...per esempio, se scaricate un programma dalla rete, basta un solo bit per inchiodare tutto. Uno su miliardi...quante volte avete scaricato roba dalla rete, e ha funzionato?

Signori: quasi sempre.

Ad indicare che l'incidenza di tali errori, con un buon sistema, è vicina allo zero. Rispetto ad una struttura che NON AMMETTE ERRORI.

Quante volte avete visto una calcolatrice tascabile da 1 Euro sbagliare un calcolo? Su, uno sforzo di memoria...nessuna? Esatto!!!

Ci vogliono molte vite per inciampare in tali errori. E se vi è successo, beh, è estremamente probabile che non accada più (e quasi certo che non ve ne accorgereste).

In una struttura come quella che veicola le nostre percezioni, invece, dove la "grana" è limitata (molto limitata), l'incidenza di tali errori è zero.

Viviamo continuamente "immersi negli errori". Nel nostro sangue c'è effettivamente la cacca: sostanze orribili che però non ci uccidono. I microbi sulle maniglie della nostra auto. Gli errori del nostro DNA.

La donna che baciamo con passione ha milioni di batteri sulle labbra, e nella bocca...eppure sentiamo i violini senza impianto, quando la baciamo...

Tutte queste cose vanno QUANTIFICATE, altrimenti non stiamo parlando di niente.

Capisco la psicologia...ma la psicologia porta anche le persone a vendersi casa per comprare un amuleto, oppure ad uccidere un amico per una gelosia infondata.

Possiamo fare di meglio: farci quattro conti, ed ascoltare bene della musica senza spendere 20 stipendi in cose INUTILI.

Avrei fatto volentieri dei grafici per spiegarmi meglio, ma sono stanco...chi vuole può approfondire a piacere tutto questo, oppure si fida delle parole di un esperto (non io, chiedete ad un vero esperto di informatica).

Ora vado a dormire.

Ho convinto qualcuno?

;)

IA
 
Ultima modifica da un moderatore:
Ocirn, anzitutto GRAZIE per la disquisizione tecnica :: Abbraccio :.

E' raro poter discutere in modo puramente scientifico, l'Italia è il paese degli stadi e delle chiese, mi fa davvero piacere poter usare il cervello in modo costruttivo anche fuori dal lavoro!

Vengo subito al dunque, senza usare quei termini brutti brutti come "ignoranza", che oltre a non essere offensivi, non erano rivolti a te ;)

Mettetevi comodi ché non so cosa ne uscirà fuori, sono stanco.


Si, vero, non è possibile stabilire con certezza quale è il punto in cui un algoritmo di compressione degrada l'informazione in modo che sia percettibile.

Però questo punto c'è, esiste, anche se non possiamo stabilire esattamente dove si trova!!!

A molti, questa mia affermazione sembrerà strana, inconsistente. Eppure, chi ha studiato un po' di Analisi Matematica, ha già avuto a che fare con concetti di questo tipo.

Per esempio, il numero "pigreco" è un numero "sconosciuto" perché non è possibile calcolare tutte le sue cifre decimali (in qualunque modo esso si voglia scrivere).
Nondimeno, noi sappiamo che questo numero esiste (perché è precisamente il rapporto tra circonferenza e diametro di un cerchio), e sappiamo anche che è compreso tra 3 e 4.

Accade qualcosa del genere per il numero "e", base dei logaritmi naturali.

Entrerò nei dettagli in un altro post, se volete...la matematica mi è sempre piaciuta, è la cosa più vicina a Dio che io conosca.

Torniamo IT.

Vedete, gli algoritmi di compressione si fanno per risparmiare spazio, e nel contempo per arrecare meno danno possibile all'informazione.

In questo senso, e solo in questo senso, ci sono sviluppi continui: per ottimizzare queste due caratteristiche in contrasto tra loro. Non perché gli attuali algoritmi siano "difettosi". Perfetti mai, perfettibili sempre.

Poiché la "potenza" dell'algoritmo di compressione si può dosare a piacere (diciamo tra 0 e 100%), ci sono tantissime possibilità selezionabili per ottenere un certo risparmio di spazio con la relativa perdita di qualità.

Il segnale "originale" non è perfetto. Esso porta con sé un rumore, una indeterminazione che non è soggettiva ma misurabile: è la "grana" con la quale esso definisce l'informazione.

Come per i pixel.

Se salvate una foto in un formato non compresso, avrete la massima definizione possibile...che è quella data dal numero di pixel, che non è infinito. Sotto al pixel, non vedrete niente. La stessa cosa è per un CD: 16bit, 44kHz, due canali. Quello è, e non è l'infinito.

Ebbene, se tra le tante combinazioni possibili della compressione, scegliamo una che produce un degrado maggiore di quello già insito nel segnale, allora abbiamo qualcosa di peggio, che può essere percepito da umane protuberanze acustiche. E qui Carlo è contento perché può mostrare la sua abilità.

Se regoliamo la compressione a livelli bassissimi, allora il degrado prodotto sarà inferiore alla definizione del segnale, e in tutti i sensi non ci sarà nessuna perdita di informazione.

Come se applicassimo ad una foto fatta a 10megapixel un algoritmo di compressione che perde un centesimo di milione di informazione: avremmo un degrado di un decimo di pixel, cioè qualcosa che sparisce nella "nube di rumore" della stessa foto originale, che ha la precisione del pixel.

E' chiaro che comprimere pochissimo darebbe un risultato in termini di risparmio di memoria molto basso...ma io non ho detto che c'è un risparmio sicuro di, fissiamo un numero, il 70% di memoria.

Ho affermato che c'è un punto in cui la differenza non si sente più (fattore umano), e questo è variabile, e può essere 192kbps per me, 256kbps per Ocirn, 480kbps per Carlo, 720kbps per Mozart e 1440kbps per Dio in persona...e questo c'è, per quanto indefinito, sicuramente.

C'è, perché più in alto c'è un punto in cui nemmeno Dio può discernere la differenza: il punto in cui la compressione è talmente lieve da restituire un segnale con lo stesso rumore dell'originale. Esattamente quello. Difettoso nello stesso modo, e perciò uguale!!

Proprio per la stessa ragione per cui esiste pigreco: il diametro è tra 1/3 e 1/4 della circonferenza. E questo NESSUNO può metterlo in dubbio, centimetro alla mano.

Avere un impianto superfavoloso non serve a niente, sopra il livello di definizione della sorgente...sarebbe come fare una foto a 100megapixel di una costruzione fatta in LEGO: abbiamo un reticolo di immagine in grado di distinguere i centesimi di millimetro, ma i blocchetti sono grossi come biscotti e tutta quella definizione è inutile perché sprecata.

Tra l'altro, questo è anche il motivo per cui non ha senso fare impianti audio la cui dinamica supera il livello massimo di sopportazione uditiva (le famose gare SPL), oppure il cui livello minimo scende sotto al...rumore ambientale e del veicolo.

Se non avete una Rolls Royce parcheggiata spenta in mezzo ad un deserto, con un impianto da 120dB di dinamica non ci fate niente.
Tant'è vero che quello che ascoltate da fermi, come volume e definizione sonora, è assolutamente inadeguato quando siete in marcia...soldi buttati. Da fermi è un conto, ma nel traffico dovete alzare il volume, e perdete dinamica e una valanga di sfumature. Provare, prego.

Poi, se vi siete fatti un'Alfa per tenerla ferma e stare zitti immobili ad ascoltarci musica...avete bisogno di molto affetto...

Mi spiace, Carlo...una vettura non è il posto migliore su cui investire troppi soldi per ascoltare musica. Anche io facevo impianti da gara. E progettavo e costruivo pure gli amplificatori...che poi venivano scartati perché non avevano marchio!!!

Siccome non li conoscevano, non potevano andare bene. Tipicamente umano...il razzismo nasce così...

E adesso veniamo alle copie senza perdita.

Si, Ocirn, non c'è mai certezza matematica assoluta che una copia non porti in sé una deviazione, un errore.
La probabilità che qualcosa "parta" in un modo e "arrivi" in un altro è sempre diversa da zero.

Ma questo non significa che tale sgradevole circostanza si verifichi sempre...e tanto basta.

Se i dati sono 700 milioni di byte, e la probabilità che una copia rechi in sé un errore è di una su 7 miliardi (una stima pessimistica, con i moderni sistemi), questo significa che se fai 1000 copie (senza alcun controllo di errore), tra queste ce ne saranno mediamente 100 che avranno UN BIT SBAGLIATO in uno solo di quei 700 milioni di Byte.

Sai cosa succede quando in un CD audio c'è un bit sbagliato?
Niente.

Perché è uno su (700 milionix8)=5,6 miliardi. Il convertitore D/A del vostro lettore CD (che sbaglia molto, ma molto di più dello 0,000000014% del mio disco "venuto male") filtrerà intrinsecamente tale errore e nessuno, ma proprio nessuno, si accorgerà della variazione perché essa sarebbe meno presente della scoreggia di una mosca a 10 metri di distanza.

Come faccio ad affermare questa cosa con certezza? Perché io tengo bene a mente (a differenza di altri) che anche l'incisione originale (chiamatela "stampaggio" se volete) ha la sua probabilità di errore, e non è tanto diversa da quella di una copia ben fatta.

Torniamo al discorso della "grana" della foto: l'errore è molto più piccolo della definizione del segnale, perciò, nel malaugurato caso si sia verificato (e vi ricordo che non è detto si verifichi), non produce NESSUNA variazione significativa.

Attenzione: non ho messo nel calderone gli errori introdotti dal circuito che segue il convertitore, dal preamplificatore, dai commutatori, dai filtri, dai cavi, dall'amplificatore, dalle altoparlanti, e non ultimo dalle variazioni di pressioni dell'atmosfera (provate a osservare con un interferometro LASER come si agitano le molecole d'aria...che spettacolo!).

Se infilo la metà di questi elementi di disturbo, potrei fare copie di CD tutta la vita senza paura di perdere mai la scommessa!

Ascoltate un brano due volte di seguito dallo stesso raffinatissimo impianto: sarà diverso. Perché le altoparlanti si sono scaldate, perché l'atmosfera è più umida/meno umida/più calda/meno calda, perché chi ascolta è fatto di carne e sangue e si trasforma continuamente.

E qualcuno pretende di rilevare un errore tra 700 milioni di byte? A Rambo, lévati la fascia, ché è meglio...:grinser005:

(Perdonate, non sono nel pieno delle mie facoltà mentali, scrivo per divertimento...)

-------------------------------------------------------------------------------Questo, se l'errore c'è.--------------------------------------------------------------------------------------

Ma tante, tantissime volte nemmeno c'è...per esempio, se scaricate un programma dalla rete, basta un solo bit per inchiodare tutto. Uno su miliardi...quante volte avete scaricato roba dalla rete, e ha funzionato?

Signori: quasi sempre.

Ad indicare che l'incidenza di tali errori, con un buon sistema, è vicina allo zero. Rispetto ad una struttura che NON AMMETTE ERRORI.

Quante volte avete visto una calcolatrice tascabile da 1 Euro sbagliare un calcolo? Su, uno sforzo di memoria...nessuna? Esatto!!!

Ci vogliono molte vite per inciampare in tali errori. E se vi è successo, beh, è estremamente probabile che non accada più (e quasi certo che non ve ne accorgereste).

In una struttura come quella che veicola le nostre percezioni, invece, dove la "grana" è limitata (molto limitata), l'incidenza di tali errori è zero.

Viviamo continuamente "immersi negli errori". Nel nostro sangue c'è effettivamente la cacca: sostanze orribili che però non ci uccidono. I microbi sulle maniglie della nostra auto. Gli errori del nostro DNA.

La donna che baciamo con passione ha milioni di batteri sulle labbra, e nella bocca...eppure sentiamo i violini senza impianto, quando la baciamo...

Tutte queste cose vanno QUANTIFICATE, altrimenti non stiamo parlando di niente.

Capisco la psicologia...ma la psicologia porta anche le persone a vendersi casa per comprare un amuleto, oppure ad uccidere un amico per una gelosia infondata.

Possiamo fare di meglio: farci quattro conti, ed ascoltare bene della musica senza spendere 20 stipendi in cose INUTILI.

Avrei fatto volentieri dei grafici per spiegarmi meglio, ma sono stanco...chi vuole può approfondire a piacere tutto questo, oppure si fida delle parole di un esperto (non io, chiedete ad un vero esperto di informatica).

Ora vado a dormire.

Ho convinto qualcuno?

;)

IA


Iachi,a me hai convinto,ma sembra ormai una discussione fra me e te...mi pare che gli altri interlocutori si siano eclissati..
mi piacerebbe sentire i loro commenti.
Ad ogni modo,la tua risposta è assolutamente condivisibile su tutta la linea.
Non trovo nemmeno un bit di errore sul tuo ragionamento:D
Diciamo che io ti ho fatto il CRC.
E' un piacere sentire uno che oltre a esprimere con chiarezza i concetti li espone con esempi semplici.
Vorrei solo completare il tuo discorso sugli errori.


Siamo convinti sembra,che non c'e' alcuna garanzia teorica che quando trasferisci/elabori i dati non possano esserci errori.ok.
Aggiungerei che gli errori possono avvenire dappertutto anche dalla cpu,ram,bus oltre che dai supporti magnetici,ottici,ecc.

Senza forme di correzione ed integrita' dei dati non c'e' garanzia sulla bonta' dei dati dopo n° operazioni di trasferimento e per trasferimento intendo da cpu -> ram -> bus -> controller -> dove cavolo vuoi tu e ritorno!
Se poi parliamo di supporti magnetici o derivati hai voglia..e' pure contemplato il flip di un bit in maniera autonoma dovuta a mutue influenze dei dipoli magnetici visto che le densita' sono diventate assurde..e ci sono le EMI, rumore termico, raggi cosmici..
Non c'e' una affidabilita' che garantisca che il dato salvato sia e resti quello che vorresti aver salvato..
e' per questo che gli algo di correction/detection sono FONDAMENTALI..anche il cd stampato usa piu' EC per canale con base lo stesso algo (variato offcource) che hai sulla parity dai raid o adsl (reed-salomon per la cronaca).
Comunque il CRC e' una forma di correzione dei soft errors come l'ECC per la ram..errori "occasionali" correggibili in teoria al volo..poi ci sono gli errori hard ovvero deterioramento della magnetizzazione, celle difettose,ecc infatti si parla SEMPRE di M.T.B.F!!!

QUindi la risposta al quesito:

CD1->USB->CD2 x 1 milione di volte,alla fine CDmilionesimo=CD1?


e' NO non e' garantito!
 
Ciao nordico!

Si, in effetti, prima di continuare, vorrei interagire con altri esperti a parte te...non mi ricordo, c'era qualcuno che si era proposto di insegnarmi il significato del rapporto segnale/rumore...mi piacerebbe imparare qualcosa, sennò sai che noia le solite quattro cose che conosco...

Ehiiii!!!!! C'è nessuno?

Vogliamo parlare un po' di impianti o di acustica? Di autovetture che suonano? :musik009:

Su, comincio a scaldarmi appena...

;)

IA
 
R: Pioneer deh 8400 bt montato

Ciao sudico, mi pare che qui non otteniamo soddisfazione...proprio ora che abbiamo spostato la discussione sul lato tecnico come voleva Carlo.
Carlo hai la possibilità di spaccare tutto e umiliare Iachi.Hai tutta la mia solidarietà;)

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