La motivazione di iscrizione al RIAR, come è ampiamente scritto anche nelle loro FAQ del sito o nel sito medesimo in altra sezione, è quella di potersi sentire parte di un registro che, nel bene o nel male, ha 46 anni di vita, è stato fondato da fior di persone nel 1962, ed è riconosciuto come "istituzione nel campo delle Alfa Romeo storiche o da collezione" da tutti.
Tutto ciò al netto di gestioni opinabili o meno, le quali comunque si può sempre lavorare per "cambiarle", suggerendo o dando la propria disponibilità a entrare nel direttivo (io quest'anno mi son candidato, non son passato, ci riproverò, e le esenzioni per le mie storiche le potevo tranquillamente avere in altro modo ma non me ne è fregato proprio nulla).
E' vero che, per chi viene da Alfa del recente passato il RIAR può sembrare eccessivamente spocchioso (sì come sono taluni suoi soci, con cui ho avuto il dispiacere di chiacchierare), purtuttavia le cose stanno cambiando.
La proposta di inserire tutte le ventennali, cosa che RIAR non aveva ancora fatto anni dopo che l'ASI sì, proposta dallo scrivente ed altra persona al CT Tabucchi, fu accolta senza troppe menate l'anno successivo in cui venne presentata. Ed all'epoca non ero neppure ancora socio RIAR.
Indi per cui, come dice mio padre, se vuoi fai se non vuoi chiedi.
L'eventuale legge che regolamenta il settore non metterà al "sicuro" al mille per milla proprio un bel niente, datosi poi che il sommo organo italiano nel settore, l'ASI, ben si guarda dal fare selezione (il RIAR la fa, e quando non l'ha fatta ed è stato segnalato un caso di una 75 ben poco meritevole, ma iscritta, si è adoperato in giusta direzione) figuriamoci le sedicenti associazioni fra club e via discorrendo......