Per quanto mi riguarda, mancanza di professionalità sia da Alfa che dal Governo. E spiego il perché.
Alfa perché ha sottovalutato l'impatto che sia il nome Milano che il nuovo design avrebbero portato nei confronti del pubblico (in modo particolare di noi Alfisti) e del Governo.
Il Governo perché chiacchiera e non interviene comprando in borsa delle quote di Stellantis. Fino a prova contraria Alfa è un'azienda privata e giustamente fa quello che vuole, dalle denominazioni, ai manager fino alle aree di produzione. Il Governo compri delle quote e smetta di fare propaganda.
Pare che al ministero fosse stato comunicato già l'anno scorso il nome Milano, e nessuno aveva opposto resistenza.
Screditare pubblicamente non solo Alfa, ma una propria azienda nazionale (che fino a prova contraria per metà è sempre italiana) non ha fatto altro che produrre un danno di immagine immenso e un danno economico ancora più grosso: milioni di euro di marketing e comunicazione cartacea e digitale mandati in fumo, lavoro di due anni di dipendenti e operai mandato in fumo, milioni di euro di componentistiche esterne di aziende terze mandati in fumo.
E intanto i marchi tedeschi gongolano nel vedere un ulteriore capitolo imbarazzante per l'auto italiana.
E comunque non mi sembra che in passato ci siano state polemiche per i nomi Montreal per Alfa, California per Ferrari, Gran Torino per Ford, John Cooper per Mini (quindi BMW).
Solo in Italia possono succedere queste cose!
Che poi nemmeno stessimo parlando di una supercar. Parliamo di un b suv che deve fare concorrenza alle rivali e rappresenta l'entry level.
Audi, BMW e Mercedes che producono alcuni modelli fuori Germania (A3 in Ungheria e Classe A in Finlandia ad esempio), con pianali mega condivisi e cambi di provenienza extra continentale (con motori terzi, tra tutti i motori Renault per la Classe A) e con prezzi per auto medio piccole anche di 40/50 mila euro, non destano scalpore nel cliente medio italiano. Per non parlare di Volkswagen che produce in decine di Stati e riesce a trovare clienti disposti a spendere cifre enormi per una T-Roc. E mi viene in mente anche la nuova Mini che verrà prodotta in Cina.
Nelle economia di scala e nel mondo globalizzato di oggi, è impensabile chiudersi tra le proprie mura e fare polemiche inutili, anche perché è il mercato che comanda. Poi possiamo parlare di design e stile, che possono piacere o meno, ma per tutto il resto chi non si apre al cambiamento (ripeto, senza svendere la propria storia e dignità) è destinato a scomparire.
Ciò per cui sia il Governo che Alfa/Stellantis dovrebbero fare, di comune accordo, è di opporsi alla follia dell'elettrico. Questo assolutamente si.