Garrett dichiara fallimento. La storica azienda di turbocompressori vittima della panscemenza e della causa contro Honeywell
Indebolita dalla causa contro l’ex casa madre Honeywell, Garrett ha dovuto fare i conti anche con la pandemia. Il dichiarato fallimento si servirà però di un accordo stalking horse e di un prestito per riuscire a mantenere il valore societario
Anche Garrett Motion ha fatto ricorso al Chapter 11 americano dichiarando fallimento. Garrett è un’azienda storica statunitense specializzata soprattutto nello sviluppo e nella produzione di turbocompressori. Tra i suoi clienti c’è anche Ford.
Il Chapter 11 è la legge americana che regola la messa in liquidazione di una società. Nel settore dei servizi automotive lo abbiamo incontrato recentemente anche per l’istanza di fallimento chiesta da Hertz negli Stati Uniti.
Garrett accerchiata dal CUGGHIUNAVAIRUS e dalla causa con Honeywell
Come per Hertz, anche per Garrett Motion
ha pesato tantissimo il rallentamento negli affari provocato dalla pandemia da coronavirus, e che ha dato alla società il colpo di grazia, perché già provata dalla lunga causa contro la ex casa madre Honeywell International.
Gli attriti tra Honeywell e Garrett iniziano poco prima della scissione di Garrett nel 2018. Honeywell chiese alla società un accordo di indennizzo trentennale,
imponendo a Garrett di risarcire Honeywell per i danni relativi all'esposizione all'amianto derivante dall'attività legacy di Honeywell nel settore dei freni per auto Bendix, compresi i pagamenti relativi ai danni punitivi e ai costi processuali. Garrett ha quindi iniziato una causa contro Honeywell, anche perché ha reputato che la responsabilità storica della presenza di amianto fosse dell’ex casa madre.
Un accordo di protezione per 2,1 miliardi di dollari
Il ricorso al Chapter 11 da parte di Garrett ha avviato
un accordo di tipo stalking horse con la società di private equity KPS Capital Partners per 2,1 miliardi di dollari. Un accordo “stalking horse” serve a proteggere la società fallita, massimizzando il suo valore ed evitando offerte troppo basse.
In sostanza, i 2,1 miliardi dell’accordo con KPS fanno sì che diventino la base d’asta al di sotto della quale non si potrà scendere. Inoltre,
Garrett ha chiesto anche un prestito di 250 milioni di dollari per rafforzare la sua posizione di liquidità. L’approvazione del prestito è al vaglio del tribunale della Corte Fallimentare degli Stati Uniti per il Distretto Sud di New York.
Garrett è un fornitore anche di Ford, che nel 2019 è stata tra suoi più importanti clienti, rappresentando il 12% delle vendite della società. Garrett è presente anche nel mondo delle corse fin dal 1969.
Negli ultimi cinque anni ha fornito turbocompressori a Ford, Porsche, Toyota, Audi e Lexus per competizioni come la 24 Ore di Le Mans e la Super GT GT500.
Fonte: Garrett Motion
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