Dopo aver provato, in passato, auto con cambi automatici (quali Chrysler Le Baron, Mercedes 190 E, BMW 525d, Mercedes C 220) , per tutte le auto da me acquistate ho sempre prediletto il cambio manuale.
La mia IS 200 con il suo straordinario cambio a 6 marce , 6^ di potenza e rapporti cortissimi era straordinaria.
Successivamente, quando comprai la mia X-Type 2.5, mi assicurai che avesse rigorosamente il cambio manuale; nonostante avesse " solo " 5 marce, è qualcosa di perfetto: preciso, veloce e silenziosissimo anche se i rapporti sono un po' lunghi .
Nel periodo in cui uscì la Giulia 2.0 benzina mi augurai che , presto, fosse possibile l' opzione del cambio manuale; ho atteso, a dire il vero, che questo accadesse ma , come noto, non fu mai prodotta.
Quando mi recai dal concessionario per l' acquisto ero, per così dire, " rassegnato": mi sarei dovuto piegare al cambio automatico con i ricordi poco gradevoli delle esperienze passate.
Avrei preferito certamente prenderla con il cambio manuale.
Ma avrei sbagliato clamorosamente.
Sin dai primi chilometri ho capito che mi trovavo con un cambio che era qualcosa di mai provato: innanzitutto è sempre in " presa" e non rilascia la sensazione di essere alla guida di un motoscafo per effetto del ritardo alla risposta del gas, come nelle esperienze precedenti.
La cambiata è immediata e precisa e "spara" tutte le 8 marce come una mitragliatrice; usato in " manuale", diverte soprattutto per le doppiette automatiche che fa in Dynamic.
Non lo classificherei come cambio automatico al pari delle precedenti esperienze, qui siamo su di un altro livello: lo definirei più un cambio sequenziale evoluto.
Con ciò non rinnego assolutamente il piacere del manuale, come potrei mai ? Sentire ringhiare il V6 della X Type durante le cambiate o scalare con tanto di doppiette con la mia Hornet 919 è qualcosa di impagabile, ovviamente !
Ma con la Giulia ho scoperto una nuova e piacevole esperienza che ha portato valore al piacere di guida, e non il contrario.