Spessore freni carboceramici Giulia Q

Colgo l'occasione per fare qualche ragionamento, dal momento che ho avuto poco a che fare con queste moderne diavolerie... 🤣

Il vantaggio nell'uso stradale credo sia marginale, MPP aspetto una tua smentita, dal momento che utilizzandoli, hai un'autorevole voce in capitolo.

Sottolineo il marginale, magari erroneamente, ma gli spazi di frenata di emergenza sono determinati più dal grip degli pneumatici che dalla capacità frenante dei dischi.
Questo perchè ritengo che l'uso quotidiano non si possano raggiungere temperature proibitive, pertanto le condizioni sono equiparabili a quelle di un buon disco autoventilante in ghisa.

Per concludere... il vantaggio principale e innegabile è il ridotto peso dei dischi e conseguentemente la riduzione delle masse non sospese.
Se non sbaglio un equivalente disco in ghisa pesa oltre 10kg...

Avanti con le opinioni... :)
Ho provato anche i dischi in acciaio di Giulia (in pista, diverse volte) e, paragonato a un disco "normale", il carboceramico ha una costanza di rendimento maggiore, impressionante.
Giù dallo Stelvio, dai passi dolomitici la prima frenata è identica all'ultima.
Anzi, man mano vanno in temperatura la forza da applicare al freno diminuisce invece di aumentare (sulla Q c'è un simpatico monitor delle temperature dei freni).
La forza frenante è proporzionale alla loro temperatura (partendo dal presupposto che anche da freddi frenano come gli altri).
Per il resto, con l'ABS, è difficile arrivare al bloccaggio completo ma la mia impressione è che taglino molto anche sulla distanza di arresto con una progressione esponenziale della decelerazione in funzione dell'aumento immediato del coefficiente di attrito che è funzione della temperatura. E si raffreddano prima. Cosa che non succede con i freni "normali".
Ovviamente la pista sarebbe il loro ambiente.
E se la ricomprassi probabilmente la comprerei con i freni in acciaio, per quanto la "stresso" io.
Ma li ho...
 
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