velocità e incidenti... causa ed effetto?

-b perché?
 
Perché con velocità maggiori i tempi di reazione si riducono e diventa più difficile evitare possibili situazioni di pericolo, tipo frenata improvvisa o auto che non rispetta uno stop ecc ecc.... O sbaglio?
 
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ah ecco... c'è uno stop non rispettato...
 
Perché con velocità maggiori i tempi di reazione si riducono e diventa più difficile evitare possibili situazioni di pericolo, tipo frenata improvvisa o auto che non rispetta uno stop ecc ecc.... O sbaglio?
questo tipo di discorsi non ha senso e mi fa capire che c'è gente che non sa guidare.
se una qualsiasi persona tiene una velocità sulla strada senza calcolare possibili immissioni di probabili suicidi (di cui è piena la strada) non dovrebbe avere la patente.
se è verde e c'è la solita vecchina sul ciglio del semaforo che aspetta di farsi investire passi a 50 orari? se ci sono bambini a fianco sulla statale passi a 110?


prima si valutano condizioni della strada e traffico, meteo, suicidi probabili che escono da uscite ipotetiche e condizioni del proprio mezzo e di se stesso.
poi si guardano i semafori o chi ha la precedenza.
poi si viaggia. ma l'osservanza del codice della strada al punto 2 non presuppone la sicurezza propria o degli altri ma solo il fatto di non prendere multe.
 
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Il discorso alla fine è sempre quello:
IO devo stare attento, IO devo andare piano perchè QUALCUN'ALTRO potenzialmente potrebbe passare col rosso, bruciare lo stop, non dare precedenza, cambiare corsia senza motivo, fare cazzate perchè sta guardando il telefono invece della strada ecc. ecc. ecc.
Poi se lo centro è colpa MIA perchè ANDAVO FORTE e alla fine lo stronzo sono io... è questo che non accetto, limiti messi mentula canis o meno alla fine sembra che la colpa è sempre di chi "andava forte".

Ovvio, se uno va a 100 km/h in pese e investe qualcuno è lui nel torto, ma se sto arrivando su una statale con diritto di precedenza che vada a 90 km/h o a 110 e uno non mi da la precedenza se lo centro poco cambia, ma se andavo a 110 non mi venite a dire che la colpa è mia perchè "andavo forte"
è come sentire quelli che dicono che una ragazza che è stata violentata se l'è cercata perchè era in giro in minigonna...

Però purtroppo dato che la velocità, a differenza della deficienza, è facilmente misurabile e quantificabile si tende a punire solo quella, mentre ai criminali veri (non solo automobilisti, ma anche e soprattutto ciclisti e pedoni che combinano cose che non stanno nè in cielo nè in terra) nessuno dice niente.
 
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e tanto per aggiungere benzina sul fuoco..


io sono uno di quelli che vanno forte.
questo inverno, torno verso mezzanotte da Belluno, temperatura -7 gradi e asfalto completamente ghiacciato.
io che scendevo a 45 orari e tutti dietro che sorpassavano sfanalando oltre i 90 (perchè il limite è 90 ovviamente).


risultato uno di questi ha fatto un bello schianto, c'erano vetri del parabrezza per cento metri.
 
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Il paragone con la violenza non regge. Se la velocità è nel consentito ho molta più probabilità di evitare il ********** di turno. Se sto correndo, con molta più probabilità, non avrò tempo, quindi divento complice. Punto. (È fisica anche questa, molto più logica di altre pseudoteorie). La violenza non è proprio paragonabile. Poi se volete cercare a tutti costi una giustificazione per rivendicare il “diritto di correre” e la rabbia per le multe credo sia un discorso chiuso in partenza.
Ripeto, si può dire che la velocità va regolata anche in base alle condizioni del veicolo e della strada, si potrebbe discutere sul fatto che un limite sia più o meno adatto ad un tratto di strada, (vedi esempi più volte fatti della Germania), ma non raccontiamoci favole: se corro aumento la probabilità di creare ed amplificare un incidente, oltre di coinvolgere altri a causa della violenza dell’impatto. Ed io non è che mi indigno, mi incazzo proprio se mi passa vicino uno scellerato a 200.
 
e se fossi in Germania, dove quello che ti passa di fianco a 200 ha tutto il diritto di farlo, ti incazzi lo stesso?
 
Evidentemente in quella strada è consentito per le particolari condizioni favorevoli (pure se per me rimane troppo, ma ovviamente non siamo noi a deciderlo, ci limitiamo a rispettare le regole).
Rimane pericoloso comunque come in Italia, visto che la fisica funziona alla stessa maniera pure lì.
In sintesi: mi dovrei adeguare alle loro regole stando in altro paese, nel bene e nel male.
 
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Il discorso alla fine è sempre quello:
IO devo stare attento, IO devo andare piano perchè QUALCUN'ALTRO potenzialmente potrebbe passare col rosso, bruciare lo stop, non dare precedenza, cambiare corsia senza motivo, fare cazzate perchè sta guardando il telefono invece della strada ecc. ecc. ecc.
Poi se lo centro è colpa MIA perchè ANDAVO FORTE e alla fine lo stronzo sono io... è questo che non accetto, limiti messi mentula canis o meno alla fine sembra che la colpa è sempre di chi "andava forte".

Ovvio, se uno va a 100 km/h in pese e investe qualcuno è lui nel torto, ma se sto arrivando su una statale con diritto di precedenza che vada a 90 km/h o a 110 e uno non mi da la precedenza se lo centro poco cambia, ma se andavo a 110 non mi venite a dire che la colpa è mia perchè "andavo forte"
è come sentire quelli che dicono che una ragazza che è stata violentata se l'è cercata perchè era in giro in minigonna...

Però purtroppo dato che la velocità, a differenza della deficienza, è facilmente misurabile e quantificabile si tende a punire solo quella, mentre ai criminali veri (non solo automobilisti, ma anche e soprattutto ciclisti e pedoni che combinano cose che non stanno nè in cielo nè in terra) nessuno dice niente.

Il fatto è che la circolazione stradale è per legge un’attività pericolosa e quindi chi circola si assume la responsabilità di un eventuale incidente, salvo che riesca a dimostrare che ha fatto tutto il possibile per evitarlo.
Tra le cose che si possono fare per evitare un incidente c’è anche il ridurre la velocitâ in prossimità di un incrocio, nel rispetto dell’art. 145 CdS.
Per questo, nell’esempio che hai portato, se tu vai a 90 con il limite di 90 e ti sbuca fuori dall’incrocio uno che non ti ha dato la precedenza, la colpa è anche un po’ tua. Dico un po’ perchè comunque, sempre rimanendo al tuo esempio, la responsabilità prevalente rimarrebbe a carico del veicolo che non ha dato la precedenza.
A prescindere dai discorsi tecnici....se tu sapessi che rallentando quei 10-15 km/h in prossimità dell’incrocio avresti potuto evitare la morte del passeggero (non dico nemmeno il guidatore) dell’auto che non ti ha dato la precedenza, non avresti qualche rimorso?