L'impianto di lubrificazione consiste in una pompa a ingranaggi che viene azionata con il moto di rotazione del motore a un suo albero tramite o catena tipo gli ultimi tipo la Brera 2.4 che col tempo può diventare rumorosa per via della catena o a ingranaggio con i due alberi spesso perpendicolari tra loro dove nelle Alfa stociche spesso si prolungava l'albero per metterci anche lo spinterogeno tipo l'Alfetta o distributore come la 75 IE.
Pesca l'olio dalla coppa e deve stare nel punto più basso, l'unica pecca che gli arriva di tutto e ci mettono le impurità a depositarsi negli angoli che non vengono via quando si scola per un cambio da tagliando.
Per avere la lubrificazione, significa calcolarla in sovrapressione e con una valvola dove ha una molla con una pallina (tipo cuscinetto), rifluisce di nuovo in coppa questa parte di olio per garantire una pressione costante a qualsiasi regime tramite il minimo che cala andando a 2 o anche 1 bar a secondo se è bollente o meno.
L'olio usato è di due tipi e vie di mezzo, minerale e sintetico, il primo si ricava spesso dal petrolio o comunque un prodotto tramite una trasformazione di un prodotto, il secondo invece è un prodotto ricavato per trasformazioni chimiche, da laboratorio e non si ricava in natura mirato specificamente per resistere a alte temperature e abbinato a specifici detergenti.
Esistono due tipi di filtri, uno a cartuccia dove si avvita il coperchio o è un corpo unico in metallo, esiste alla base del filtro una specie di camera dove tramite una parete che li divide, sia il liquido di raffredamento che l'olio ed è chiamato "scambiatore di calore".
L'olio non dura in eterno, nel senso che le sue proprietà col tempo svaniscono sopratutto i detergenti e si accelera questo se è sempre più esposto a alte temperature creando nell'ultimo stadio morce che il filtro deve trattenere, altrimenti ostruirebbero i vari canali (in motori vissuti qualcosa si deposita).
come si vede dalle immagini soprastanti si deve infilare dovunque e garantire che si bagni tutto ciò che è in movimento per attrito radente.
L'olio immesso in pressione tramite la pompa, poi arrivato al filtro (che però non tutti i motori hanno, anche quì se è otturato per eccesso di impurità c'è un baypass che lo immete per la lubrificazione).
Il primo è l'albero motore che ha dei fori dove quando il canale si trova davanti a questo foro innietta olio alla bronzina della biella che per forza centrifuga poi spara al perno del pistone in alto (non tutti lo hanno questo canale), oppure usendo dalla bronzina, viene sparato in ogni direzione ungendo anche il cilindro dove corre il pistone.
Questo olio che deve ingere tutto deve far "galeggiare" ogni pezzo in movimento, quindi in realtà ogni componete non dovrebbe mai toccarsi tra loro, ecco preso in causa il grado di viscosità dell'olio.
il pistone a sua volta deve avere delle faschie elastiche (vanno ad allargarsi quando avvertono pressione dalla camera di scoppio in fase di combustione), infatti il gasolio trafila in rigenerazione contaminando l'olio per via della mancanza di pressione e un raschia olio che serve proprio per evitare che l'olio vada in camera di scoppio.
Un tempo si usavano oli più densi (denso è un termine in gergo, tecnicamete si descrive il grado di viscosità), mentre oggi sono più fluidi e questo perchè un tempo le tolleranze erano più marcate e i lubrificanti erano solo di tipo minerale e quindi con olio più denso si riusciva a portare l'olio dovunque.
Oggi invece per via delle imposizione di emmissione, l'olio bruciato è altamente inquinante, quindi con tolleranze più serrate si è riusciti ad avere motori che consumano poco olio (non sempre o in determinate circostanze) però essendo molto precisi l'olio deve riuscire ad infilarsi sul discorso di 0,2/3 mm o forse anche meno tanto per capirci, dipende dall'organo in questione.
Il problema è all'accensione dove sicuramente tutto l'olio si sarà scolato in coppa, però qualche residuo se non rimane troppo fermo il motore rimane comnque tranne le punterie a recupero idraulico e l'alberino del turbo che non hanno pressione in quel momento oppure il variatore anche lì per un istante non arriva olio che serve per "spostare" la fase, infatti quando si accende e si sente un tintinnio, un che di mettallico che batte sono o/e i bicchierini a recupero idraulico e il varatore che hanno il canale semi otturato e non fa lavorare bene che rimbalza, perchè l'olio è incomprimibile, però ha bisogno di camere con una certa precisione, altrimenti trafila.
Le punterie s'intende gli alberi a camme e a volte i bilanceri tipo i V6 12V oppure i multiair dove è idraulico, questi componenti sono i più esposti alle alte temperature oltre all'alberino del turbo nellla zona gialla
se non sono raffreddati a dovere possono creare pericolore murce che col tempo possono otturare dei canali, tipo il recupero idraulico.
I motori di Alfa storiche invece non avevano questi bicchierini compositi si ungeva il bicchierino, albero a camme, molla fino arrivare a guida valvole
il guida valvole si trova sotto la molla, da lì in giù la valvola non è lubrificata, infatti quando l'ottone si consuma, c'è del gioco, il raschia olio è un pò lento, l'olio trafila e in aspirazione entra in camera dis coppio, mentre in quella di scarico va a intasare per esempio la sonda lambda impedendo una lettura corretta.
Nei motori da un decennio a sta parte hanno anche un radiatore ed è posto davanti alle altre masse radianti tipo radiatore del liquido di raffredamento, l'IC per i sovralimentati e quella del clima e va dimensionato tutto in base ai Cv che sviluppa il motore.
C'è anche un thread (discussione) dove spiega il livello di sinteticità
https://forum.clubalfa.it/additivi-olii-carburanti/104125-i-livelli-di-sinteticità -di-unolio.html
Pesca l'olio dalla coppa e deve stare nel punto più basso, l'unica pecca che gli arriva di tutto e ci mettono le impurità a depositarsi negli angoli che non vengono via quando si scola per un cambio da tagliando.
Per avere la lubrificazione, significa calcolarla in sovrapressione e con una valvola dove ha una molla con una pallina (tipo cuscinetto), rifluisce di nuovo in coppa questa parte di olio per garantire una pressione costante a qualsiasi regime tramite il minimo che cala andando a 2 o anche 1 bar a secondo se è bollente o meno.
L'olio usato è di due tipi e vie di mezzo, minerale e sintetico, il primo si ricava spesso dal petrolio o comunque un prodotto tramite una trasformazione di un prodotto, il secondo invece è un prodotto ricavato per trasformazioni chimiche, da laboratorio e non si ricava in natura mirato specificamente per resistere a alte temperature e abbinato a specifici detergenti.
Esistono due tipi di filtri, uno a cartuccia dove si avvita il coperchio o è un corpo unico in metallo, esiste alla base del filtro una specie di camera dove tramite una parete che li divide, sia il liquido di raffredamento che l'olio ed è chiamato "scambiatore di calore".
L'olio non dura in eterno, nel senso che le sue proprietà col tempo svaniscono sopratutto i detergenti e si accelera questo se è sempre più esposto a alte temperature creando nell'ultimo stadio morce che il filtro deve trattenere, altrimenti ostruirebbero i vari canali (in motori vissuti qualcosa si deposita).
come si vede dalle immagini soprastanti si deve infilare dovunque e garantire che si bagni tutto ciò che è in movimento per attrito radente.
L'olio immesso in pressione tramite la pompa, poi arrivato al filtro (che però non tutti i motori hanno, anche quì se è otturato per eccesso di impurità c'è un baypass che lo immete per la lubrificazione).
Il primo è l'albero motore che ha dei fori dove quando il canale si trova davanti a questo foro innietta olio alla bronzina della biella che per forza centrifuga poi spara al perno del pistone in alto (non tutti lo hanno questo canale), oppure usendo dalla bronzina, viene sparato in ogni direzione ungendo anche il cilindro dove corre il pistone.
Questo olio che deve ingere tutto deve far "galeggiare" ogni pezzo in movimento, quindi in realtà ogni componete non dovrebbe mai toccarsi tra loro, ecco preso in causa il grado di viscosità dell'olio.
il pistone a sua volta deve avere delle faschie elastiche (vanno ad allargarsi quando avvertono pressione dalla camera di scoppio in fase di combustione), infatti il gasolio trafila in rigenerazione contaminando l'olio per via della mancanza di pressione e un raschia olio che serve proprio per evitare che l'olio vada in camera di scoppio.
Un tempo si usavano oli più densi (denso è un termine in gergo, tecnicamete si descrive il grado di viscosità), mentre oggi sono più fluidi e questo perchè un tempo le tolleranze erano più marcate e i lubrificanti erano solo di tipo minerale e quindi con olio più denso si riusciva a portare l'olio dovunque.
Oggi invece per via delle imposizione di emmissione, l'olio bruciato è altamente inquinante, quindi con tolleranze più serrate si è riusciti ad avere motori che consumano poco olio (non sempre o in determinate circostanze) però essendo molto precisi l'olio deve riuscire ad infilarsi sul discorso di 0,2/3 mm o forse anche meno tanto per capirci, dipende dall'organo in questione.
Il problema è all'accensione dove sicuramente tutto l'olio si sarà scolato in coppa, però qualche residuo se non rimane troppo fermo il motore rimane comnque tranne le punterie a recupero idraulico e l'alberino del turbo che non hanno pressione in quel momento oppure il variatore anche lì per un istante non arriva olio che serve per "spostare" la fase, infatti quando si accende e si sente un tintinnio, un che di mettallico che batte sono o/e i bicchierini a recupero idraulico e il varatore che hanno il canale semi otturato e non fa lavorare bene che rimbalza, perchè l'olio è incomprimibile, però ha bisogno di camere con una certa precisione, altrimenti trafila.
Le punterie s'intende gli alberi a camme e a volte i bilanceri tipo i V6 12V oppure i multiair dove è idraulico, questi componenti sono i più esposti alle alte temperature oltre all'alberino del turbo nellla zona gialla
se non sono raffreddati a dovere possono creare pericolore murce che col tempo possono otturare dei canali, tipo il recupero idraulico.
I motori di Alfa storiche invece non avevano questi bicchierini compositi si ungeva il bicchierino, albero a camme, molla fino arrivare a guida valvole
il guida valvole si trova sotto la molla, da lì in giù la valvola non è lubrificata, infatti quando l'ottone si consuma, c'è del gioco, il raschia olio è un pò lento, l'olio trafila e in aspirazione entra in camera dis coppio, mentre in quella di scarico va a intasare per esempio la sonda lambda impedendo una lettura corretta.
Nei motori da un decennio a sta parte hanno anche un radiatore ed è posto davanti alle altre masse radianti tipo radiatore del liquido di raffredamento, l'IC per i sovralimentati e quella del clima e va dimensionato tutto in base ai Cv che sviluppa il motore.
C'è anche un thread (discussione) dove spiega il livello di sinteticità
https://forum.clubalfa.it/additivi-olii-carburanti/104125-i-livelli-di-sinteticità -di-unolio.html
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