Partenza in seconda marcia

secondo te durante i test di delibera non vengono provate tutte le condizioni?
secondo te nelle trasferte a Sodankyla o ad Arjeplog 15-20gg a trasferta ogni volta lontani dalle famiglie, da novembre a febbraio andiamo per giocare coi pupazzi di neve o a testare i veicoli nelle condizioni più estreme di freddo su piste create sui laghi ghiacciati quindi con anche manovre a bassa aderenza, spunti guidabilita, test di manovre per validazione anti stallo motore e tutto il resto?
secondo te parlo a vanvera o per esperienza sul campo magari anche a -42º? Chiedo eh.

Io comprendo le tue prove da guidatore ed utente, ma se ci sono alcune strategie è perché sono state testate validate e risultate efficaci e non provate da topo gigio.
sei davvero serio quando affermi che il limite degli sviluppatori è di non poter avere le stesse esperienze dei normali utilizzatori?
Ma hai una minima idea di quanto tempo mediamente dura un processo di validazione di un’auto e quante miriade di test eseguiamo in questo lasso di tempo?
e vuoi dirmi che secondo te non abbiamo l’esperienza di un “normale utilizzatore”

beh, complimenti per l’autostima, seriamente. ;)
Continuo queste discussione con te perchè trovo che tu sia un interlocutore stimolante e preparato, ho letto con interesse molti tuoi post precedenti ed è gradevole confrontarmi con te, probabilmente a volte sono stato troppo sintetico e ho lasciato trasparire un atteggiamento di superiorità di cui non avevo intenzione e faccio marcia indietro. Ripeto che prodotti come la Giulia (cito ad esempio) possono uscire solo dalle mani di progettisti e collaudatori di grandi capacità e dall'impegno, passione e sacrificio che hanno dedicato sia al progetto che ai test, di cui tu hai citato degli esempi; del vostro lavoro gli utenti traggono benefici ogni giorno. Non abbiate comunque la presunzione di aver provato un prodotto in TUTTE le condizioni perchè quando si scrive "piste CREATE sui laghi ghiacciati" emerge la discriminante tra il tuo lavoro ed il mio: voi CREATE le condizioni per i test sulla base delle vostre capacità ed esperienze (con i limiti dettati dai costi e dal tempo a disposizione); noi ci troviamo a subire le condizioni ambientali più disparate.
 
Continuo queste discussione con te perchè trovo che tu sia un interlocutore stimolante e preparato, ho letto con interesse molti tuoi post precedenti ed è gradevole confrontarmi con te, probabilmente a volte sono stato troppo sintetico e ho lasciato trasparire un atteggiamento di superiorità di cui non avevo intenzione e faccio marcia indietro. Ripeto che prodotti come la Giulia (cito ad esempio) possono uscire solo dalle mani di progettisti e collaudatori di grandi capacità e dall'impegno, passione e sacrificio che hanno dedicato sia al progetto che ai test, di cui tu hai citato degli esempi; del vostro lavoro gli utenti traggono benefici ogni giorno. Non abbiate comunque la presunzione di aver provato un prodotto in TUTTE le condizioni perchè quando si scrive "piste CREATE sui laghi ghiacciati" emerge la discriminante tra il tuo lavoro ed il mio: voi CREATE le condizioni per i test sulla base delle vostre capacità ed esperienze (con i limiti dettati dai costi e dal tempo a disposizione); noi ci troviamo a subire le condizioni ambientali più disparate.

Ti ringrazio andreanero e purtroppo bisogna ammettere che spesso, sui forum, ciò che si scrive può essere interpretato così come i toni.

Concordo con il fatto che il cliente finale si può trovare nelle condizioni ambientali più disparate, ma l'obiettivo dei test è mirato a coprirne la totalità, infatti possiamo passare dai test eseguiti al freddo sopra menzionati, ai test in quota ad alta temperatura in sierra nevada od in sudafrica come da abitudine nel ciclo di validazione di processo di un veicolo.
Quindi il veicolo una volta deliberato, avrà coperto in teoria tutte le condizioni in cui potrà trovarsi nel mondo (comprese ad esempio gli attacchi salini o silici nei deserti).
Ovvio però che il caso specifico al limite può capitare, ma è davvero al limite.

Per quanto riguarda le prove, ti garantisco che oltre quelle "create" abbiamo facoltà di usare nel fine settimana le vetture come utenti normali, proprio per trovarci nelle condizioni d'uso normali (anche in alcuni casi con famiglia a bordo), proprio per validare anche situazioni che in condizioni di test, quindi programmate, non verrebbero fuori.

In seconda marcia la coppia inviata alle ruote a parita' di numero di giri del motore e' inferiore, quindi si sposa bene per partenze su fondi a bassissima aderenza.
Certo che se l'aderenza delle ruote sul fondo stradale e' inferiore sia alla coppia in prima marcia, che in seconda marcia, sempre fermo con le ruote che pattinano resti.

Aiuta nelle situazioni dove l'aderenza sopporta la coppia della seconda marcia e non quella della prima.

Partire in seconda non e' la bacchetta magica sempre.
E' ovvio poi che la partenza in seconda marcia che intendo io è commisurata alla fattibilità, certo che se ti trovi in salita su di una lastra di ghiaccio con gli pneumatici estivi, non puoi pretendere di poterti spostare innestando la seconda.

Però in moltissime condizioni in cui con la prima avresti difficoltà di spunto e interventi elettronici che castrano maggiormente la possibilità di muoversi, l'innesto della seconda e relativo spunto con coppia ridotta alle ruote, aiuta e non poco la situazione.

Un altro test per esempio sono ripetuti spunti in salita con peso vincolato (classico carrello agganciato al gancio traino) con zavorra superiore a quanto omologato, ovviamente per testare il limite del sistema prima di collassare.

Una dei test di validazione più gravosi, salita 18% peso vincolato partenza metà pedale con temperatura esterna di circa 35°, a spunto completato veloce ciclo di raffreddamento (200 mt senza cambio marcia) e ripetitività fino a 15 spunti.

Capirete bene che una condizione simile è al limite, ma possibile, quindi verificabile omologabile e calibrabile tramite strategie apposite per proteggere la trasmissione, ma anche consentire lo spostamento, sacrificando ad un certo punto il comfort di marcia / spunto.
 
Continuo queste discussione con te perchè trovo che tu sia un interlocutore stimolante e preparato, ho letto con interesse molti tuoi post precedenti ed è gradevole confrontarmi con te, probabilmente a volte sono stato troppo sintetico e ho lasciato trasparire un atteggiamento di superiorità di cui non avevo intenzione e faccio marcia indietro. Ripeto che prodotti come la Giulia (cito ad esempio) possono uscire solo dalle mani di progettisti e collaudatori di grandi capacità e dall'impegno, passione e sacrificio che hanno dedicato sia al progetto che ai test, di cui tu hai citato degli esempi; del vostro lavoro gli utenti traggono benefici ogni giorno. Non abbiate comunque la presunzione di aver provato un prodotto in TUTTE le condizioni perchè quando si scrive "piste CREATE sui laghi ghiacciati" emerge la discriminante tra il tuo lavoro ed il mio: voi CREATE le condizioni per i test sulla base delle vostre capacità ed esperienze (con i limiti dettati dai costi e dal tempo a disposizione); noi ci troviamo a subire le condizioni ambientali più disparate.
Sì, però con le condizioni che loro creano al Circolo Polare Artico io me ne sto al calduccio a casa... :D
Non ha senso progettare una macchina per tutti i giorni con i criteri di un mezzo speciale per l'esplorazione artica. Se ce la fai a partire in prima o in seconda, bene. Altrimenti chiami soccorsi e aspetti che arrivino. Che si deve fare?...
 
Sì, però con le condizioni che loro creano al Circolo Polare Artico io me ne sto al calduccio a casa... :D
Non ha senso progettare una macchina per tutti i giorni con i criteri di un mezzo speciale per l'esplorazione artica. Se ce la fai a partire in prima o in seconda, bene. Altrimenti chiami soccorsi e aspetti che arrivino. Che si deve fare?...
Non è questione di creare un mezzo speciale per esplorazione artica, ma bensì testare il veicolo nelle condizioni più estreme in cui potersi trovere.

I veicoli non vengono venduti / utilizzati solo in italia con temperatura media di 15 gradi nell'anno con clima mediterraneo, ma vengono vendute ed utilizzate in tutto il mondo.

Pertanto un utente potrebbe trovarsi ad esempio nella valle della morte e la vettura DEVE funzionare, e pertanto ecco che i collaudi ad esempio per il condizionatore vengono testati proprio nella valle della morte con specifiche di funzionamento che richiedono di dover "tirar" giù di tot gradi la temperatura abitacolo in un certo tempo, oppure il motore deve reggere differenti avviamenti cicli di funzionamento e spegnimento rapidi senza accusare colpo di calore quindi bloccarsi e mettere in difficoltà / pericolo gli occupanti.

Non è che una vettura viene creata, poi si guarda che il motore faccia brum brum le ruote girano, ok produzione........ ;)
 
Ecco... allora approfitto, come utente di Stelvio 210 CV: mi è sembrato che la macchina tenda a soffrire un po' il freddo a livello di partenza al mattino fin quando non va a regime. Qualche difficoltà di avviamento, regime un po' traballante per i primi km, cose così...
Questo però prima che mi sostituissero l'EGR che consumava il liquido del circuito B. Dopo basta, ma è anche vero che dopo le temperature si sono decisamente alzate.
 
Quindi il veicolo una volta deliberato, avrà coperto in teoria tutte le condizioni in cui potrà trovarsi nel mondo (comprese ad esempio gli attacchi salini o silici nei deserti).
Permettimi una considerazione non polemica ma per cercar di capire la metodica delle prove effettuate ed eventuale scelte forse legate all'economia di scala.

Chiedo scusa in quanto tendenzialmente OT ma se le auto vengono testate nelle condizioni più disparate perchè poi quotidianamente presentano banali inconvenienti che ne discreditano l'affidabilità?

Ti faccio un esempio, leggo che Giulia soffre della rottura delle protezioni dei passaruota in quanto non sufficientemente fissati o di scarsa fattura, possibile che questa cosa non si sia verificata in prova e che non sia stata corretta prima dell'immissione sul mercato?

Oppure che l'impianto elettrico e qui mi riferisco in particolare al sistema di ricarica della batteria sia frequentemente oggetto di problematiche?

E' grave che qualche motore possa fondere o sbiellare ma questo non mi meraviglia perchè si tratta di un fatto eccezionale e imprevedibile ma le batterie scariche anche no.
 
Permettimi una considerazione non polemica ma per cercar di capire la metodica delle prove effettuate ed eventuale scelte forse legate all'economia di scala.

Chiedo scusa in quanto tendenzialmente OT ma se le auto vengono testate nelle condizioni più disparate perchè poi quotidianamente presentano banali inconvenienti che ne discreditano l'affidabilità?

Ti faccio un esempio, leggo che Giulia soffre della rottura delle protezioni dei passaruota in quanto non sufficientemente fissati o di scarsa fattura, possibile che questa cosa non si sia verificata in prova e che non sia stata corretta prima dell'immissione sul mercato?

Oppure che l'impianto elettrico e qui mi riferisco in particolare al sistema di ricarica della batteria sia frequentemente oggetto di problematiche?

E' grave che qualche motore possa fondere o sbiellare ma questo non mi meraviglia perchè si tratta di un fatto eccezionale e imprevedibile ma le batterie scariche anche no.

cercherò di essere ermetico sintetico ma esaustivo, comprenderai i motivi ;).

In validazione e in fase di sviluppo TUTTI i problemi si evidenziano e vengono analizzati e quindi proposte soluzioni, sia dagli enti preposti nelle varie aree, che da chi si occupa nella globalità del veicolo.

Tali proposte comportano ovviamente dei costi, che vengono valutati ponderati e vengono fatte delle scelte, in alcuni campi si attuano dei "tagli costi" e alcuni componenti difettati verranno corretti in seguito e nel frattempo gli interventi in garanzia e relativi costi "accollati" al fornitore. ;)

In altri casi invece è chiaro che alcune problematiche vengono sottovalutate.
 
Ragioni comprensibili ed immaginabili.
Per parte mia, sulla base dell'esperienza maturata con la mia Stelvio, credo di poter dire che si tratta di un'ottima macchina al di là delle emozioni che ti dà nell'uso quotidiano, a partire dalla voglia che ti prende ogni mattina di prenderla ed andarci da qualche parte. Mai successo prima, devo dire, con altre macchine.
Qualche fesseria c'è sempre, come in tutte, ma la macchina è buona, solida, sicura e ti fa sentire sereno e tranquillo anche se davanti a te hai 500 km di viaggio.
 
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Per parte mia, sulla base dell'esperienza maturata con la mia Stelvio, credo di poter dire che si tratta di un'ottima macchina al di là delle emozioni che ti dà nell'uso quotidiano, a partire dalla voglia che ti prende ogni mattina di prenderla ed andarci da qualche parte. Mai successo prima, devo dire, con altre macchine.
Qualche fesseria c'è sempre, come in tutte, ma la macchina è buona, solida, sicura e ti fa sentire sereno e tranquillo anche se davanti a te hai 500 km di viaggio.
Scherzi?!! Io mi sento felice proprio quando ho davanti centinaia di km da fare